Anna Giunchi Blog Personale


sabato 14 maggio 2022

Persone e Parole

 


Conservo molti ricordi, sovrapposti e coincidenti in alcuni punti, di questi 5 giorni romani. Li scrivo mentre mi appresto a ritornare nella Capitale, ormai mia meta di fuga, di ritorno, di partenza e di riflessioni.

Sono tornata a correre, 10 km, a Fregene, con la memoria epidermica dei 5 gradi con bora che mi hanno avvolto e rigirato, come in un valzer, a Cervia. A Fregene ne ho trovati 24, di gradi. Che, sommati al calore umano, mi hanno decisamente impattato in uno shock termico.
Ho conosciuto nuovi amici, condiviso spazi ed emozioni con appassionati di sport all'aria aperta come me. Ho corso con loro: quelle emozioni che ogni volta mi stupiscono e mi inducono a pormi domande.
Ho scritto, e ne ho trovato la forza, di quanto mi manchi un amico, e di quanto faccia fatica ad averne accettato le scelte. È difficile immaginare il vederlo corrermi a fianco, il vederlo all'arrivo, il condividere con lui, come facemmo, solide esperienze di vita.
Noi esseri umani, così fragili, siamo talmente vincolati ai sensi che vorremmo sempre "vedere, sentire, ascoltare" le persone, anche quando i limiti della nostra cultura fanno fatica a farci percepire quell'Oltre che si cela in qualche zona esterna ai nostri vissuti.
Ho terminato la gara con un ritmo non proprio rispettante le mie aspettative, 4'30 al km, ma ho preso un secondo posto di categoria e un settimo assoluto. I numeri... sono sempre i numeri che ci classificano.
E, dopo un lunedì divertentissimo, ospite dagli amici di cat Sport alla trasmissione "Nati per Correre", ho deciso di porre sempre queste persone stupende tra le mie priorità.
Non le lascerò mai.
Ecco, credo proprio a questo: che le persone siano qualcosa che vada oltre il semplice averle a fianco, il salutarle all'inizio della giornata, il leggerle o il sentirle. Le persone sono oltre una forte, inevitabile mancanza fisica. Chissà, forse esse sono riposte nel vento, nella strada davanti a noi, nel percorso che decidiamo di prendere, nei nostri impulsivi scatti di rabbia e nei brividi che portiamo sottopelle.
Le persone sono la maschera che portiamo, il sole che ci scalda al mattino e il tramonto che ci promette che, all'alba di un nuovo giorno, esse saranno sempre con noi.
A me questo pensiero fa andare avanti ogni giorno.




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