Anna Giunchi Blog Personale


martedì 31 gennaio 2023

Cortile d'Onore


Inizierò dal rendimento in gara, la cosa per me meno importante. Causa trattamenti medici nelle 36 ore precedenti, sapevo che non avrei potuto e dovuto correre a ritmo, per cui mi sono accontentata di partecipare..."Se non stai bene, fermati", disse il Generale. No, non mi sono fermata.
Beh, per la prossima volta mi ripeterò cosa non fare per puntare ad una gara, tra l'altro, organizzata benissimo, con tanti bravissimi giovani atleti volontari al nostro servizio e una società, la Fratellanza, che dimostra da sempre, anche sui campi di atletica, le proprie capacità. Bravi davvero. 13,3km tutti di un fiato, con un clima ottimo e soleggiato.
Avevo svolto un medio di 15 km a Pisignano, due giorni prima, e avrei voluto dare di più.

Aggiungo anche il post 1h20 di tennis il giorno prima, dove Daniele mi aveva ancora suonato a modo, che mi aveva richiamato un piacevole "sollievo" tendineo...ma per il divertimento di quella sera, questo ed altro.
E comunque a Modena sono andata, e non sono assolutamente pentita, anzi...
Manifestazione internazionale, in occasione della festa di San Geminiano, con un centro storico decorato di bancarelle, e un percorso bellissimo. Vale la pena, tutto.
E per me è stato emozionante...ho corso con il mio gruppo dell'Esercito, venuto apposta con oltre 50 persone dalla Cecchignola, e non ho perso occasione per entrare ancora di più dentro i vissuti militari.
E vorrei ringraziare chi mi ha portato a sentire così profondamente quei valori che porto nell'animo. Dall'infanzia, con mio nonno alpino, negli anni a seguire, e tutt'ora adesso, ad ogni istante. Perché raramente mi ritrovo a commuovermi vivendo e percependo quello che ho sempre e solo ammirato e stimato, ma che ho sempre portato in petto. Il mio viaggio di ritorno aveva gli occhi lucidi. Ho pensato a questi vissuti.
Vissuti di altri, che però sento in profondità, nel cuore. Sento la durezza della formazione per diventare quello che si è e mi torna alla memoria come vidi cambiato un mio allievo, Giulio, che iniziò il proprio corso di vita alla Nunziatella. Penso che il mondo sarebbe migliore, se la gente si formasse in questo genere di ambienti; qui forte è l'attaccamento verso tutto ciò che vale e nobilita. Certo, è dura, ma fa crescere e rende migliori.


E ho ripetuto spesso che è difficile, molto difficile trasmettere certe emozioni. Perché dovreste essere me.
Penso che certe sensazioni, certe attitudini, ti si cuciano addosso come ossa, tendini, muscoli.
Oggi ho sentito un mondo reale muoversi intorno a me, lo ho sentito marciare, e mi dava forza. La "visita guidata" in Accademia, con la condivisione delle emozioni di chi da lì è uscito uomo, mi ha percosso dentro, e ho imparato simbologie e "rituali" che acquisiranno forma ogni volta che tornerò. Ho visto e sentito un attaccamento profondo verso ciò che sento dentro, un dovuto rispetto, da parte di una città che, in fondo, è a due passi da me. L'emozione nel vedere oltre 200 allievi incitarsi durante i 13,3 km, cantare uniti, salutarsi, rispettarsi,  sostenersi nello sforzo fisico, senza rivalità, ma come appartenenti ad un'unica identità, è stata forte. Bellissimo.
E ancora, han preso forma tante, tante altre emozioni che mai avrei pensato di provare (forse), tra cui l'arrivo di quel pullman, dalla Cecchignola, nella mia terra.
E ringrazio chi, negli anni, mi ha guidato in questo, anche chi non sento più ma ogni tanto bussa alla porta della mia mente; chi sapeva e sentiva cosa mi si muoveva dentro. Questi valori sono localizzati nel mio sangue che scorre. Scorrera' ancora.
Saluto Modena con infinita ricchezza dentro.
Orgogliosa dei valori che porto, della maglia che ho in dono, di chi mi considera parte di un qualcosa che è troppo forte per potermici staccare.



domenica 22 gennaio 2023

Miguel 2023, 8 mesi dopo


Un weekend veloce a Roma, per correre una gara delle mie preferite, sfidando il freddo e sollecitando un vivo mal di gola.

In effetti a Roma non era tanto più caldo che in Romagna ma, nella giornata di sabato, mi sono concessa dei giri abitudinari, sempre graditi, in zona Appia, e ho pure acquistato del materiale che decreteranno la mia ripresa tennistica. Ne sono strafelice.

Tra una corsa e l'altra, a 2 gradi, non mi sono privata di questa splendida prova con me stessa. Ne è valsa la pena.

Certe emozioni saranno sempre e solo mie, perché migliorarsi di 1'30 dal 25 aprile 2022, tornare, almeno per i primi km, a girare attorno ai 4', per me vuol dire molto. Tenere ancora una media sui 4'12 per me è tanto, perché so quanto mi è costato arrivarci. 

Vuol dire riprendere ad allenarmi con ottimismo e, soprattutto, con fiducia nel ritornare ancora a dei livelli che premino i miei sacrifici, i miei allenamenti al buio, la mia passione e, perché no, il rispetto che nutro per questo sport che amo. Oggi, come già scritto, temevo il freddo e, forse, è stato proprio quello che mi ha aiutato, perché, partendo da una condizione di alibi, ho invece dato di più. 

Il raffreddore, lo scaldacollo dimenticato e prestato da Ivano, la voglia di fare bene, l'emozione per l'Olimpico, mi hanno aiutato. La mia società, inoltre, è sempre il primo motore a dare il meglio di me, con impegno e onore.


In questa mattinata il mio corpo mi ha dato molto e sono adrenalinicamente felice. Felice perché, se mi sento bene fuori, mi sento più forte dentro.

E poi, non da ultimo, il Foro Italico è casa mia.

In queste poche parole non posso racchiudere gli anni più belli della mia vita, quando vivevo tra la mia meravigliosa Università, lo stadio dei Marmi, il parco di Monte Mario, il circolo tennis, la Farnesina. Un mondo che sentivo attorno. Mi ha accolto, coccolato, valorizzato. Tutto avrei fatto per rimanerci. E qui dentro è rimasto.

Conosco quei luoghi al millesimo e li palpo con i polpastrelli ogni volta che mi chiamano; li ho vissuti a 360 gradi, per 5 anni lampo e ogni volta che la visione di quella città di marmo mi si erige all'orizzonte...beh, in fondo, so solo io cosa mi si muova dentro.

Luoghi scalfiti come le statue nella mia corazza di pelle.

A te, Roma mia, Grazie ancora una volta per questo ventaglio di felicità. A presto. Sulle tue strade.



sabato 21 gennaio 2023

I miei viaggi...


Una bellissima 13km da Castiglione fino a Pisignano, con passaggio alla vecchia base missilistica.

Oggi scriverò di sensazioni. Quelle sensazioni in cui sembra che qualcuno ti circondi, senza neppure sfiorarti. A voi capita mai? È come se qualcosa, congelato nel tempo, fosse insediato dentro una custodia a tratti permeabile. Sai che non ne avrai contatto, eppure senti che c'è. Lo puoi sentire in certi luoghi che inevitabilmente associ a certi vissuti. Puoi ritrovarlo negli sguardi, nei gesti di certe persone. Puoi sentirlo in certe canzoni e in certe poesie. A volte senti chiamarlo in certe parole, accenti, inflessioni. E ne percepisci una delicata, piacevole compagnia, come se un velo di seta di coprisse senza fare pressione sul tuo corpo. Se parlassi da solo sembreresti folle, ma non saresti solo. Che bello sarebbe se i "viventi" (participio presente di vissuti) rimanessero così. Immutati. Il divenire non diverrebbe, e conviveremmo piacevolmente con qualcosa che è scomparso, o cambiato, perché lo avremmo conservato immutato nel tempo. E da quel poco del quale ci accontentavamo, proveremmo appagamento dalle briciole delle briciole, che però, alla lunga, saziano la fame. E daremmo molto più valore alle piccole cose, cercando in ogni istante di non perderle.

Sto facendo un gioco, con i miei ragazzi.
Un gioco nato per caso. Porto a scuola e al campo le mie medaglie (a più riprese, perché sono tantissime) vinte nelle varie gare tra Italia, Europa, oltre Europa e altri confini, con lo scopo, suddivisi a squadre, di far loro indovinare paesi o nazioni.
Un componente della squadra deve scegliere una medaglia, opportunamente coperta, discuterne con la squadra e inserire per iscritto una ipotesi di origine.
Io do loro indicazioni su come poter indovinare paesi e nazioni, anche se mi accorgo che ciò che li mette più in crisi sono piccoli paesi italiani. Come premio c'è una medaglia per la squadra più vincente geograficamente. Anche chi non corre partecipa.
E a loro sta piacendo.
Si consultano, parlano, si confrontano sulle loro conoscenze e si stupiscono dei luoghi.
E mi fanno tante domande, ad esempio su come abbia fatto, con i miei piedi e la mia testardaggine, a toccare in corsa, per 42 km, cosi' tanti paesi.
Tutto ciò che mi appariva come entusiasmante e pure abituale, con i loro occhi e le loro voci, ora ha cambiato valore.
Il loro potere incentivante verso quello che faccio e progetto è a tratti incredibile.
Mi sono sentita forte, importante, e pure da esempio. Sono sempre felice quando li vedo, quando ci scambiamo i saluti. 
E mi è tornata una grande voglia di correre, facendolo bene, con una programmazione itinerante, in un paese al di là dei miei confini, per poi ritornare a casa e vivere quello che i miei occhi hanno ispezionato, raccontandolo a loro, che sono parte della mia vita.
Beh, mi avete insegnato ancora una volta a girare la chiave della porta del vivere, per poi aprirla e guardare fuori...sto sognando di volare ancora, dopo un serio problema autoimmune e un infortunio lunghissimo.
È una fortuna immensa che la mia strada si sia incrociata con la vostra, e in questo punto di incontro vi regalerò fiato, polmoni e voglia di vivere, perché voi state facendo rivivere me.
La vita è soprattutto questo: dare e ricevere.



venerdì 6 gennaio 2023

Corri e vola, Befana...


Natale 2022 è terminato. Il nuovo anno è iniziato...e potrei scrivere tante altre frasi "formali"...ma non sarebbe da me.

Sono tornata a Roma per 4 giorni, principalmente per correre la "Corri per la Befana", gara di 10,100km alla quale ero iscritta dal 2022, edizione non disputata causa pandemia.
Oggi dall'arco di partenza eravamo veramente tantissimi, e penso che fosse un chiaro segnale di rinascita, di voglia di iniziare l'anno facendo la cosa che più ci piace. In più si aggiunge un percorso che a me è piaciuto molto, con 3km all'interno di uno dei tanti parchi meravigliosi di Roma: il parco degli Acquedotti. Confesso, causa giorno precedente passato in un treno con un'ora di ritardo, di non avere avuto le gambe proprio al top e, pertanto, mi sono piacevolmente stupita nell'aver chiuso, dopo mesi, una 10km sotto ai 4'30. Quei tempi che, fino a poco fa, un po' snobbavo e che adesso farei i salti mortali per raggiungere.
Con il tempo si cambia, e il più sta nell' accettarsi in una versione differente. Penso che, in fondo, coloro che dalla mia età in poi abbiano un incremento prestativo non dovuto a piani di allenamento ma a metodologie scorrette per "restare giovani", prima o poi ne pagheranno le conseguenze, fosse anche solo un pagamento "morale".
Io cerco ancora di migliorarmi; certo, non tornerò mai come prima, è fisiologico e, in fondo, perché non provare a divertirsi comunque?
Oggi ho rivisto i compagni della mia splendida società, e abbiamo condiviso un'altra mattinata bellissima. Ho reincontrato amici storici, ripercorso zone che ormai mi pulsano nel sangue: Tuscolana, Capannelle, Acquedotti, già menzionato.
La corsa sa darmi tantissime emozioni che, combinate al viaggiare, sono il pacchetto benessere per la mia vita.
Lunedì tornerò al lavoro e lascerò Roma domenica sera...e non vedo l'ora anche di tornare al lavoro, perché mi piace molto. Le cose belle si passano l'entusiasmo mano nella mano, e sono felice anche di questo.



Anna Giunchi la maratoneta

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