Anna Giunchi Blog Personale


sabato 31 luglio 2021

Athletic life

Clinicamente parlando sono "borderline", a detta del mio medico. Ovviamente non in riferimento ad aspetti psicologici, quanto all'esito delle mie analisi. I valori della mia tiroide, infatti, stanno virando verso un leggero ipotiroidismo ma, essendo ancora in fase iniziale, si rimanda una diagnosi certa fra tre mesi.

Tempo al tempo, ora come ora mi sto divertendo con l'atletica. Gli ostacoli, come ho già affermato in più riprese, non rappresentano solo un incentivo "fisico" al loro superamento, ma se ne può pure trarre una simbologia. In allenamento ne sto superando molti, e porto dentro di me una piccola fierezza. Certo, in università qualcosa feci, ma in questo ultimo mese e mezzo mi ci sono messa con impegno e, dagli ostacolini di 60cm, sono passata a quelli da 76cm, 84cm e pure 91cm, questi ultimi neppure presenti alle gare femminili. E ho provato i 100hs, le ripetute da 10x80hs, i 6x400hs, al punto che ipotizzo di correre le mie prime gare alle siepi.

Mi piace cambiare e dare uno sprint "nuovo" alle cose che faccio e, del resto, la corsa su strada mi ha un pò stancato, se non altro per la presenza di molte prestazioni "dubbie" e di amatori esaltati che danno solo la nausea a chi corre con umiltà. Degli ostacoli mi piace l'appagamento che segue ogni superamento, mi piace lo studiare i numerosi margini di miglioramento durante le sedute di allenamento, nonchè le varietà di esercitazioni che si possono fare con essi. E, non ultimo aspetto, servono molto per migliorare nella tecnica di corsa.

Non nascondo che, per un certo periodo, ho avuto con "loro" un aspetto ambivalente: vi erano giorni in cui inspiegabilmente mi bloccavo e non riuscivo a passarli; giorni in cui mi saliva un groppo in gola e una gran rabbia perchè non riuscivo a giustificare il mio "arrendermi", pur sapendo di riuscirli a passare con ampio margine. Ho proiettato su di loro problemi che non riuscivo a superare; ora sono convinta che, avendo con "loro" un rapporto di fiducia, mi aiutino maggioramente a gestire "blocchi" che fatico a risolvere.

E poi, che dire...dopo che li passi e li guardi indietro, appaiono ancora più belli: aspetti della vita, il passato alle spalle.




domenica 25 luglio 2021

Life hurdles


Confesso che, ultimamente, pur essendo in estate e avendo meno lavoro, ho ben poco tempo libero, e le giornate scivolano via in un batter d'occhio, al punto che ci ritroviamo già alle porte di agosto. Ho poco tempo perchè, mai come ora, sento il desiderio di dedicare tempo a me stessa e alle mie passioni: montagna, allenamento in pista e in collina, per me e per gli allievi, e programmazione. 

Forse, però, in questi anni, ho dedicato poco tempo ad Anna. 

Per carattere tendo, infatti, ad avere un controllo eccessivo su ogni cosa che faccio. Mi creo una programmazione fatta di schemi anche quando non si dovrebbe e, forse, settimane fa, ho vissuto un evento spiacevole che mi ha fatto capire che, almeno in vacanza, il lavoro o i pensieri per esso vadano messi da parte. Tanto sono abituata a programmare e dare un rigore ad ogni cosa che faccio, al punto che tutto ciò mi dà sicurezza.

Eppure, e questo è un dato di fatto, sto tornando a stare bene come non accadeva da anni e, solo adesso, mi sto rendendo conto di cosa mi stia levando di dosso. Quella sensazione di tiroide impazzita che decideva in maniera improvvisa se dovessi essere stanca oppure no...a volte decideva persino sul mio umore. Gli occhi con leggero esoftalmo che ben notavo guardandomi allo specchio e poi, ancora, ipersensibilità al calore e generale fatica a svolgere l'attività che più amo: correre; per non parlare dell'alzarsi al mattino. Mi mancavo, tanto. 

E poi...i ritmi di corsa. Abituata ai miei, mi sentivo avvilita a vedere i miei tempi, ad esempio, sui mille, così peggiorati: avevo perso interesse nel correre le gare e usavo perennemente scarpe A3, in ogni condizione mi trovassi. E mi stupiva la non comprensione da parte di chi mi era attorno. Vivevo a Roma e cercavo di comunicare un bisogno di aiuto, ma la mia richiesta non sempre veniva compresa, ad esclusione dei miei amici storici Marco ed Elisa, che mi hanno sempre aiutato.

Tutt'ora trovo difficile comprensione verso chi critica, spesso anche solo tramite una tastiera, parla alle spalle od offende, senza provare a comprendere lo stato d'animo dell'altro, appurando la causa che si cela dietro un manifesto disagio sociale. Penso che prima si debba provare a conoscere.

Penso di aver lasciato a chi mi ha frequentato in questi ultimi 4 anni una pessima immagine di me: persona insofferente, ipersensibile, manifestamente fragile. Eppure ricordo di aver dato molto di me a chi reputavo meritasse la mia fiducia...anche se vi è stato chi non si è proprio dimostrato all'altezza di essa, ma non vado oltre.

E l'altra sera ho avuto un flash: mi sono rivista le immagini dello stadio delle terme di Caracalla illuminato, alla sera...mi sono rivista incamminarmi verso la metro Circo Massimo, ho rivisto piazzale Flaminio e la mia camminata in direzione valle Giulia, zona Parioli. Mi sono rivista attendere un nuovo giorno, nella speranza fosse migliore, e sorridere al mattino nella mia corsa al Pincio. E mi sono accorta che, in fondo, in quella città non ero mai sola: ero come gli altri, tanti altri "soli". I "soli", però, possono fare luce. E le luci della città, i suoi suoni, i suoi colori, mi hanno sempre fatto compagnia e tutt'ora mi mancano. Tutt'ora che sto coltivando altri progetti, in altri luoghi. Eppure, qualcosa è rimasto in me...qualcosa di quel passato.

E così sono ritornata ad allenarmi con le scarpe leggere; riesco a fare un collinare a settimana e ogni mattina mi alzo serena e con voglia di fare. Ho due progetti che sto portando avanti e mi porto dentro le esperienze di vita degli scorsi anni. 

E sto provando a superare gli ostacoli, giorno per giorno, alzandoli ogni volta. Ma non solo perchè vorrei fare gare a tema, ma anche perchè, in fondo, ogni ostacolo rappresenta una delusione, una sofferenza, un rancore. E ho problemi da risolvere, uno in particolare, e sto mettendomi nell'ottica di riuscirci. Sono convinta che la volontà possa spingere il fisico a distanze inimmaginabili.Io, dal mio canto, ne sto mettendo veramente tanta.

Conosco la meta, ed è già un buon passo per combattere una paura.



Anna Giunchi la maratoneta

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