Anna Giunchi Blog Personale


domenica 28 maggio 2023

Dal Fango al Cielo

 

Ho scritto molto in questo periodo, pur senza pubblicare nulla nel blog.
L'alluvione in Romagna mi ha segnato e non ho avuto la testa per scrivere unicamente di corsa, nonostante abbia fatto "uso" della corsa per stemperare un periodo veramente difficile.
Ricordo che soffrii molto quando i miei conterranei subirono la strage del terremoto, così come rimasi di ghiaccio quando visitai L'Aquila e Onna.

Vedere può traumatizzare, ma vivere con tutti i sensi, dall'udito all'olfatto, una esperienza del genere, è stato un qualcosa che congela la pelle.
E tutto quello che ho percepito e sentito è ancora qui, ed ogni tanto mi abbaglia come se fosse un flash, e mi scuote per un attimo. Sono immagini che mi si spaccano nella fronte.
Non sapevo, oggi, se sarei riuscita a fare una gara, per di più "fisica" come questa ed invece, guarda un po', è schizzato fuori l'imprevisto e l'insperato, e ho ritrovato il mio corpo impegnato in una corsa, considerano i ritmi che avrei potuto fare, in spinta...pure un po' spericolata nelle discese. Che, forse, dopo quello che ho vissuto, non mi fanno più così paura.
Sono partita verso Roma dopo che ho maturato quel concetto di "fuga" che avrebbe unicamente abbandonato la mia terra in un momento di difficoltà. Ho resistito e l'ho soccorsa con i miei conterranei.
Però avevo bisogno di questi due giorni a Roma.
Perché, nella sua tragicità, l'alluvione mi ha fatto emergere quelle persone meravigliose alle quali ho aperto le porte del mio mondo.
Ho passato un sabato sera bellissimo e ho riso a rotta di collo.
E in più ho trascorso una domenica non da meno, correndo una gara splendida tra salita costante e sentieri sterrati, e visitando il centro Interforze, meravigliandomi come una ragazzina.
Avevo bisogno di tutto questo, e ne avrò bisogno ancora per un po' di tempo.

La gara era la Cronoscalata al Tuscolo, Frascati.
Ho corso bene, ma non nascondo che, quando apparivano ai miei occhi le bandelle rosse e bianche, nella mia memoria ritornava l'inferno di una settimana fa.
Ogni ostacolo si può raggirare o valicare, e io vorrei riuscire a valicarlo.
E la mia terra, bella più che mai, merita unicamente che ritorni, donandole il meglio che ho, portando dentro la serenità di altre terre, che le sono vicine.




domenica 7 maggio 2023

London vibes...


Un concentrato anglosassone, intenso e, come tutto ciò che è intenso, volato via.

Un utopico mondo perfetto, dove esiste ancora la cortesia, il rispetto delle regole. Regole rispettate non per timore di sanzioni, ma perché si portano dentro.
Un luogo dove esiste il divertirsi con compostezza, l'organizzazione precisa, l'integrazione e l'adattamento, anche ad un clima un po' particolare.
Arrivata con una giornata piovosa, sono ripartita con un sole primaverile.
Tutto avevo con me, meno che ambizioni particolari nella gara di 21km di Victoria Park, graditissimo regalo di compleanno da parte di mio fratello Daniele...
Sono arrivata per rivedere lui e la sua famiglia, cogliendo occasione per visitare qualcosa di nuovo, per condividere due giorni, per divertirmi quindi con il mio nipote, che ho scoperto avere un sense of humour simile al mio.
Stansted, Liverpool street, villaggio Olimpico...attrezzature sportive all'avanguardia, che illuminano di gioia una persona come me.
E ho corso una gara a circuito, 6,7km a giro, per un totale di 7 giri e 21km, dentro lo splendido Victoria Park.
Partita sottotono, piano piano ingrano e spingo meglio, sfruttando la velocità del percorso. Allungo il tragitto alla fine del sesto giro, pensando di aver finito, ma finalmente conquisto un primo posto di categoria, piccola soddisfazione personale, rientrando tra le 10 assolute.
E concludo con la considerazione che i miei lunghi in montagna sono serviti assai, perché ora mi trovo a gestire molto, molto meglio la fatica, quasi in abitudine.
Riparto al volo, con nel cuore due giorni intensi e pieni di affetto.
Una finestra di gioia, che mi serve da ripasso sulle priorità...che sono sempre quelle. Sono sempre quelle.




lunedì 1 maggio 2023

Un po' di Trail fatto bene

Sono alle prese con uno studio.

La misura di me stessa. Non so, infatti, fino a che punto possa fare leva sulle mie capacità fisiche e quanto, piuttosto, su quelle mentali.

Oggi, con un picco di presunzione, mi sono stupita di me stessa...33km di trail, e dunque 11 in più di quelli corsi un mese fa, con in mezzo una preparazione di 28 e 25 km collinari, nonché 10km di sterrato a Frascati.
Il tutto indossando scarpe da trail scomode da subito e gestendo delle piccole crisi dopo due cadute.
L'ho portata a termine con un ottavo posto assoluto, per la verità giocato da una poca voglia di far fatica sugli 11km finali. E ho fatto buona parte di gara da sola, pensando alla tattica di gestione dello sforzo fisico. Ho pensato unicamente alla gara, al percorso, a come cavarmela.
In effetti, prima di oggi, non avevo mai fatto un trail di 33 km, con 1600 metri di dislivello e, a conclusione di questo lungo cammino di 4h53, con camel bag (splendido regalo di compleanno) mi sono sentita fiera di me stessa.
Vorrei trasmetterlo agli altri, questo messaggio: la forza mentale può fare veramente tanto e, con il tempo, si impara anche ad accontentarsi di arrivare, senza farsi del male e senza scannarsi per una prestazione atletica.
Soffrivo i trail, perché li vedevo con lo stesso agonismo delle gare su strada, trascurando anche il bello di un'esperienza a contatto con la natura, rispettandola.
Ed ora sono cambiata.
Mi prendo dei momenti per rilassarmi (facendo comunque molta fatica fisica) senza, come dicevo, la frenesia del cronometro, testando un ginocchio che potrebbe permettermi di tornare a correre come prima.
Partire sapendo di dovere arrivare...un allenamento mentale incredibile.
Sì, per una volta mi sono stupita di me stessa, e vorrei stupirmi ancora.



Anna Giunchi la maratoneta

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