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Un altro di quei week end spettacolari, a parte il risultato alla gara nella quale, peraltro, non mi sono piaciuta (avevo letteralmente il rigurgito per le salite, e mi son lamentata dal 10 km in poi, malgrado la PARADISIACA pazienza di Nicola di Latina, che mi dava il passo e mi incitava, oltre a rifornirmi (sono una Ferrari, io)).
Soggiorno in un residence che definire uno spettacolo era poco: camere cosiddette singole nelle quali poteva comodamente starci una nidiata di bambini, camere cosiddette DOPPIE entro le quali potevano starci intere squadre di calcio; colazione nel leggendario Meletti di Ascoli, che alle ore 7 e 20 era ancora rigidamente serrato (mi sono incollata alla porta come una viandante), e che mi ha costretto all'inusuale, almeno per me, colazione a base di cornetto, mancando le fette biscottate, colazione per me vitale (esso era buono, però).
Forse stamattina non andavo sciolta perchè la cena a base di spaghetti al nero di seppia e il gelato con 4 gusti cremosi alle 23 e 30 di sera non erano proprio l'alimentazione ad hoc per chi la mattina dopo avrebbe dovuto affrontare 33,250 chilometri, ma son riuscita comunque a coprirmi le spese del viaggio con 125 euro vinti...anzi, qualcosa mi è pure rimasto (GRAZIE A CENA E GELATO OFFERTI DA QUEL DI LATINA!).
La gara?Beh, diciamo che non ho proprio marciato da chi vuol fare un 3 ore in maratona, grossomodo tenevo un ritmo da 3 ore e 12, ma ho potuto vivere un'esperienza veramente suggestiva, con un percorso bellissimo, in mezzo al verde, con poche macchine e, soprattutto, in una giornata che dire SOLARE è dir poco. Non avevo tanta benzina in corpo e ho corso con delle scarpe distrutte (ho avuto un ripensamento la mattina causato dalla fascite e non ho messo le leggere; non mi ero portata dietro le scarpe da lungo, bensì solo un paio di Mizuno che comprai 2 anni fa, destinate attualmente a qualche camminata nei centri commerciali), che per di più mi hanno fatto venire la bellezza di tre vesciche, TRE, che hanno colorato di sangue i miei poveri calzini, a partire dal terzo km. Ho sofferto, e ad ogni km che mi tiravo alle spalle mi chiedevo quanti strati di pelle avrei consumato e proprio stasera mi rendo conto che ne ho consumati parecchi. Ho dei piedi che fan proprio schifo.
Domani provo a vendere ad EZIO delle tagliatelle e del vino, così tiro su qualche altro spicciolo.
E ancora una volta i Runners Latina, Claudio e Nicola, hanno incrementato le loro performance e sono andati lisci come l'olio (2h 15 e 2h 29, son già pronti per New York) : un grazie per avermi sostenuto e, soprattutto, per avermi fatto divertire. Correre vuol dire anche questo ed io, troppo spesso, me lo dimentico.