Anna Giunchi Blog Personale


sabato 23 febbraio 2019

Due mesi...

In certi momenti della vita occorre fermarsi per un periodo. Fors'anche per apprezzare quello che al momento si è interrotto, lasciato indietro un attimo. Per poi, realizzare, alla ripresa, quanto mancasse...
Non corro da due mesi in competizioni: un pò lo stato tiroideo che alternava alti e bassi umorali, un pò la stanchezza del week end, un pò il timore nel "fare troppo", un pò la varicella e la conseguente bronchite, mi hanno imposto un ragionato stop.
Domani riprendo a gareggiare. Non so in che stato sarò, che ritmo, correrò, se saprò rispillarmi un pettorale nella canotta, se correrò con due maglie piuttosto che in top, se sarò tesa o rilassata. Tutto questo è bello. E' bello camminare al pomeriggio ripetendosi nella mente: "Vai piano che domani hai la gara...", è bello correre venerdì a Villa Ada finalizzando già un obiettivo domenicale, squadrando chi, come me, è già in "mentalità scarico".
Ma la cosa che più mi riempie di gioia...sì, di vera gioia si tratta, è sapere che, il 10 marzo, tornerò a correre verso il mare. Non so quante edizioni della Roma-Ostia abbia mancato, ma ricordo bene che Miguel, Tre Comuni e, appunto, Roma-Ostia erano un must di corsa domenicale. E mi ritrovo iscritta, partendo dal fondo, non avendo più un time, non correndo più mezze maratone da un anno e mezzo. Va bene così.

In questa settimana ho riscoperto il piacere dello stare bene e dell'impiegare il mio tempo in maniera proficua, iniziando con un bellissimo lunedì allo stadio, festeggiando i postumi di analisi andate bene, reso possibile da chi era con me prima e dopo i movimentati eventi, per poi assistere ad una bellissima cerimonia di presentazione della medaglia della Maratona di Roma, proseguendo con entusiasmo al lavoro e consulti per tesi del Corso Allenatore. E culturalmente sono attiva, al punto da perdere il telefono al museo di Arte Moderna.
E riincomincio a scrivere di futuro, con due week end prossimi dedicati alla permanenza a Roma, tra competizioni giovanili, presentazioni di libri (segnatevi l'8 marzo, 18.30, bar Caffettiamo, via Olevano Romano 35, Roma Prenestina) e, appunto, La Roma-Ostia.
Il futuro mi interessa, perchè ci passerò il resto della mia vita: a lui vorrei dedicarmi.
Penso che non ci sia luogo migliore per ripartire alla grande che non l'autodromo di Misano: rombino i motori. Primavera in arrivo, la sento...Giovedì sera ho anche visto una volpe...non mi ha mai attraversato la strada una volpe: l'avvenire è la porta, e il passato ne è la chiave.



domenica 17 febbraio 2019

Festeggiando il ritorno del TSH...

Ritengo che la salute sia qualcosa di molto riservato e personale...forse è per questo che non ne ho parlato con molti. Penso che, di fronte alla salute, tutte le incompresioni spicciole, tutto ciò che è banale e stupido, vada prelevato e messo sotto un mobile. Penso che, quando una persona abbia bisogno di aiuto, le si possa donare interesse o tempo, sapendo di farla stare bene. Un:"Come stai?" ha poteri endorfinici. Non ho mai capito il tempo "a comando", in base ai propri interessi e alla propria voglia: perchè il tempo si trova sempre, anche se si lavora 24 ore su 24. Sinceramente, questo mondo egoista mi fa proprio schifo.
Sabato mattina ho ritirato le mie analisi, ma come siano andate è stata una comunicazione ristretta a pochissimi. Certo, ritengo che al "malato" si debba chiedere, senza che lui di punto in bianco diffonda cartelle cliniche. Ma ci si dimentica di noi stessi...figuriamoci degli altri.
Sono esplosa di gioia quando ho condiviso un TSH risvegliato con chi, per questa situazione, si è sentito felice, dalla mia famiglia a chi mi ha aiutato nell'immediato momento, Gente felice per questo. Per una cosa mia.
Sto rivalutando tutto ciò che è contatto, empatia, rapporto umano. I rapporti umani si possono trovare sia in una grande città, come Roma, che in una piccola, come Cervia, con più spazi ove nascondersi, paradossalmente, avendo meno densità di popolazione.
Non dimentico i miei lunedì in Università al Foro Italico entusiasmati dalle gare corse il giorno prima, nei quali raccontavo ogni minima sensazione a colleghi, professori e assistenti, così come non dimentico i miei adulti che allenavo a Cervia, costantemente in rapporto con me, o i miei clienti estivi che stan facendo come me del resto, il countdown per una stagione sempre più vicina. A Roma come a Cervia, tutto questo.
Tutto ciò che è lavoro, "obblighi" casalinghi e semplici hobbies andrebbe spostato un poco avanti rispetto ad un calore umano in ricerca, perchè il calore umano arricchisce due persone: fa bene a chi dà e a chi riceve.
Chi ha visto la mia esultanza davanti a quel 2.460 di un TSH che credevo inibito, sa che mondo davanti a me potrà aprirsi...Correre la Maratona di Roma (forse a Caracas non è il caso ma chissà...), allenarsi senza paura di peggiorare uno stato dubbioso, svegliarsi sapendo che non ci si piegherà al rituale del dimezzamento della pastiglia, per qualche mese almeno.
A chi mi è accanto...un ulteriore Grazie che leggerà. A me un: "Brava, oggi il medio di 17 km ci voleva".

                                                                 Keep smiling

venerdì 8 febbraio 2019

Regeneration...

Mi piace pensare alla vita come a qualcosa di contingente...una sommatoria di periodi non a sè stanti ma interconnessi da un frasare logico. Mi piacerebbe trovare un senso, una continuità lineare in quello che faccio, quello che penso, quello che sono. In quello che potrei, vorrei e dovrei essere. E mi ritrovo ad assolutizzare il relativo, a desiderare di fermare gli attimi in istanti. Impossibile.
Mi accorgo sempre troppo tardi che tutto è già sfilato via dalle mie dita, scivolato come acqua dalle mie mani...e non ho fatto in tempo ad apprezzarlo, a godermelo, a fissarlo nei miei sensi.
A volte mi chiedo perchè si perda tempo a relativizzare un assoluto, a rovinare un qualcosa che è assolutamente e obiettivamente bello, come può essere un rapporto umano, per cose futili, "relative" verso noi stessi, appunto, dunque per nulla oggettive. Ed è in questi momenti di incomprensione legata ad una lunghezza d'onda con il passaggio dell'interferenza del momento, che mi rendo conto di come ci si faccia del male, privandosi per poco di quei momenti che riempiono una vita. Non capirò mai il perchè di uno "stare bene" e della contrapposizione di un volersi fare comunque del male. Forse...meno si ha, più si apprezza quel che si ha.



Ed io mi rendo conto di avere molto, anche se il mio quotidiano è fatto di conquiste a piccoli passi, di un guadagnarmi una comprensione in una realtà per me grande, estesa, deindividualizzante.
Il mio molto c'è, alle spalle, ma mi piace pensare di lottare per conquistarne ancora di più.
Mi piacerebbe tornare a gareggiare...ferma dalle gare da oltre un mese.
Le gare: erano un mio Must domenicale, fatto di aspettative personali, interazioni sociali, amicizie. Sono ancora in stand by, ma ho le pulsioni, latenti, che iniziano a battermi sotto la pelle. Però mi manco ancora un pò.
Ho ripreso ad allenarmi bene da una settimana: batto spesso per l'asfalto di Villa Glori, con rare puntate a Villa Borghese. Ho anche svolto il lungo di 35 km Parioli/Castel Giubileo A/R. Aspetto Roma, la Maratona. Continuo ad andare su rotaie con il desiderio di sfrecciare e prendere il volo.


Vale la pena sentirsi rinati ogni giorno, ma bisogna Prometterselo, Sceglierlo, Volerlo.
Vale la pena non rassegnarsi guardando ad un destino prossimo o al passaggio di una transitoria, cupa ombra di rassegnazione.
C'è un passato che ancora vive e un futuro che resta in noi, con un presente che ancora raccoglie ricordi belli, seminando timidi sogni per il domani.

Anna Giunchi la maratoneta

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