Anna Giunchi Blog Personale


domenica 20 ottobre 2024

Regina nella Reggia

 




Dopo tre settimane di ottima forma, un leggero calo, nella 10km di Caserta, per l'occasione campionato Italiano master Fidal.
Per me questo evento è e sarà sempre, in primo luogo, la corsa dei Bersaglieri, organizzata dall'Esercito Garibaldi, gruppo sportivo affine al nostro.
Non sono andata bene, sono peggiorata dal 2023.
Potrei dare la colpa ad un viaggio piuttosto imprevedibile, fatto di treni annullati per guasti, fatto di due ore di camminata per Roma il giorno prima, fatto di una notte orribile a causa di una zanzara rumorosa, che mi ha costretto a chiudermi a dormire nel bagno dell'appartamento (bellissimo) in cui ho soggiornato a Caserta. Ho dormito per terra, tra un box doccia e un lavandino.
Bellissimo ritrovare gli amici e splendido rivedere Caserta, per quella occasione un pò troppo piena di gente. Non era la mia gara obiettivo del 2024, in quanto so che il livello di oggi nei master e' decisamente alto ed agguerrito...tutt'ora mi chiedo come sia possibile che con l'età si stiano abbassando così le prestazioni...
Io so solo che mi alleno, seguo un certo stile di vita, miglioro un pò quando tutti i fattori dentro me si intrecciano positivamente, e soprattutto mi accorgo dei tempi di recupero necessari per smaltire una gara.
Cerco di seguire un modello di sport in linea con i miei principi, e oggi, in effetti, non ero partita con la solita carica agonistica proprio perche' consapevole che, se anche avessi fatto un ottimo tempo, non avrei mai potuto puntare alle prime 10 posizioni. Arrivo infatti 14esima, combattendo con una calca mai vista alla partenza, e con un primo km a ritmo turistico.
Caserta, comunque, è stata all'altezza del grande evento; una città che ormai mi è familiare ma che sento di non conoscere abbastanza, che mi piace per la sua arte antica e le sue strade vulcaniche (penso che i lastroni in centro siano vesuviani).
Mi piace la gente, discreta e gentile, e mi piace il saluto che la reggia borbonica ci sbraccia quando si scende dal treno.
Poi c'è la mia squadra, che occupa sempre il primo posto dei gradimento: amici con i quali condivido lo spirito che accumuna l'impegno nella prestazione sportiva.
Persone leali, cordiali, amichevoli.
La mia divisa è la mia identità. Sono orgogliosa di indossarla.

domenica 13 ottobre 2024

Ritorno in Tuscia


Sono tornata a correre in Tuscia, dopo una settimana decisamente piena di impegni scolastici, tra mattina e pomeriggio.

Arrivata a Roma in mattinata, mi sottopongo alla visita medica annuale. Colleziono 3.9 di Rer e un recupero cardiaco che mi ha fatto capire che il mio cuore, pur lavorando molto e pur essendo emotivo, sta decisamente bene.
Domenica mattina partiamo dalla caserma in direzione Viterbo, per correre una gara organizzata dagli allievi della scuola sottoufficiali: la straViterbo, 10km mozzafiato.



Evento bellissimo, in una città ricca di storia che non frequentavo da molto tempo, ma dove corsi molto spesso. Dalla Cecchignola abbiamo attraversato tipici borghi medievali, per poi approdare nel parco, allestito apposta per questo evento. Inutile dire che le gare in cui le forze militari sono così attive e sentite sono quelle che preferisco in assoluto.
Evento pieno di partecipanti, soprattutto giovani, in un percorso decisamente impegnativo, con altimetrie di rilievo, la cui difficoltà mi era già stata avvertita dai miei compagni di squadra.
Non mi scaldo a dovere, ma non posso certo lamentarmi della mia gara, e vado a premio come terza nella mia categoria, ma sono sesta assoluta, con un livello competitivo molto alto.
Sto bene in questo periodo e muscolarmente sento sempre più forza: basta mangiare bene e stare a posto con il pensiero.
E il mio pensiero è attualmente sereno, perché sono in accordo con me stessa, e dunque con gli altri.
La giornata di oggi è indubbiamente stata stancante, ma ricca di emozioni, quelle che mi daranno l'On per partire con i miei lunedì da tour de Force.
Il gruppo mi fa stare bene; imparo sempre trascorsi di vita nuovi, ascolto e ricordo.
La mia memoria, spesso, mi porta alla luce attimi, pensieri, vibrazioni, colori...mi batte nella finestra e mi invita a rivivere ogni volta.
E ogni volta ricomincio da capo.




domenica 6 ottobre 2024

Velocizzazione in Cecchignola


Un piccolo cambiamento che funziona...quello di prendermi un periodo con lavori di ripresa di brillantezza, introducendo due gare sui 5000.

La prima, Race for the cure, è andata più che bene. Mal gestita la gara della settimana dopo: 5000 su pista, con partenza troppo veloce e chiusura in 21'49. Ero a Misano, e ho sofferto un pò il caldo, ma la pista è l'unico test valido ed attendibile.


L'obiettivo era migliorare la Cecchignola di corsa, in programma oggi, e devo dire che, nonostante le gambe non proprio brillanti, il 44'32 mi ha più che soddisfatto, in un percorso tecnico, stupendo e, cosa non da poco, omologato. Prima di categoria, anche se sono partita troppo forte, a ritmo 5000. Il tracciato, in mezzo alle caserme, è unico e incredibile.
Manifestazione che si migliora di anno in anno, con partenza da via dei Bersaglieri, nello spettacolare campo di addestramento: un'area vastissima in cui non sono mancati stand di intrattenimento.
Hanno risposto al richiamo diversi gruppi militari, che hanno dato prova della loro compattezza e del loro affiatamento verso il completamento della prova fisica.
Vedere come il valore del gruppo venga sentito è sempre una lezione, in un mondo che spesso vira nella polemica e nella disgregazione.


Occasione, per me, per tornare a Roma, risentirne il clima gradevole e ripercorrere tanti tracciati di vita.
Sono una amante dei viaggi e mi sposto con molta frequenza, ma laddove mi sposto provo anche gioia nel ritrovare le persone che hanno condiviso con me dei percorsi, che non voglio deviare.
Le persone che hanno in comune con me una maglia di cui sono fiera sono sempre una forza in più.
A parte l'intoppo legato alla mia visita medica, condizionata dallo sciopero dei mezzi, sono stati tre giorni perfetti.
Riparto con la solita carica, con un bagaglio di tante nuove esperienze di vita. Grazie, grazie, grazie...ci vediamo sabato mattina. 



domenica 22 settembre 2024

Tra le valli, le pinete e Bologna...

 


Tre settimane di riassestamento sul mio territorio, con ripresa lavorativa, protezione civile e, ovviamente, allenamenti.
In previsione di un ottobre ricco di gare, non me ne sono lasciata sfuggire due sul mio territorio.
La prima ha avuto lo scopo di farmi rimettere su un pò di km, precisamente 21, interamente su sterrato, tra pineta e corsi d'acqua. Una gara, la Ravenna park race, che ricordavo molto bella, ma che mi ha completamente affascinato quest'anno, in cui, probabilmente, sto rimettendo su un pò di forza fisica (Livigno dà ancora i suoi benefici).
Un percorso splendido, tra le pinete tra Casal Borsetti, Marina di Ravenna, Marina Romea, zone uniche che caratterizzano i posti in cui vivo.


Percorso sicuramente impegnativo, ma talmente vario e pittorico che mi ha fatto volare il tempo della corsa.
Amo il mio territorio, e per questo ho deciso di non fare trasferte fino ad ottobre.
E oggi, 21 settembre, ho corso un appuntamento al quale ho sempre tenuto molto, quest'anno particolarmente: La Race For the Cure. È una manifestazione che ha per prioritari altri elementi rispetto alla competizione, ma alla quale ogni anno arrivo alla mia migliore condizione, un pò per come "sento" l'evento, un pò perché la montagna estiva inizia a dare i suoi benefici, un pò perché ancora non mi sto distruggendo di lavoro.
Fatto sta che per la prima volta sono salita sul podio assoluto, con il tempo di 20'32, migliorato di 13 secondi rispetto all'anno scorso.
È stata per me una grande soddisfazione personale, soprattutto in virtù del fatto che sto riprendendo tono muscolare, condizione necessaria per fare sport.
È un periodo in cui sto bene, e lo sento da come vivo gli eventi del quotidiano.
Ancora non sono partita con il lavoro a pieno, ma non aspetto, sto bene anche così, tra le lezioni al campo e il tempo dedicato alla protezione civile.
Un'altra alluvione ci ha coinvolto. Ne avremmo fatto a meno.
Già non ci pensiamo più. Rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti.

domenica 8 settembre 2024

Tra la Bravetta e i Sogni



Corri Bravetta, una gara che mi piace tantissimo.

Ne ho corso una versione Green, interamente dentro al parco di Villa Pamphili, e due, compresa quella di oggi, su "percorso tradizionale". Una gara impegnativa, allenante, con continui saliscendi e la maggior parte corsa dentro il parco di Villa Pamphili, in una giornata decisamente calda. Un altro parco verso cui nutro ricordi, dato che abitai anche in quella zona: Gregorio VII.
Roma è veramente bellissima e in qualunque parte della città si corra ci si trova immersi nelle meraviglie: tante meraviglie che caratterizzano le zone sud, nord, sud est, nord est, sud ovest, nord ovest (ce ne sono altre?).
Mancherò dalla Capitale per un lunghissimo mese, ma preparerò, nell'attesa, il mio rientro.
Sto facendo un piano per tornare in forma e mettere su un pò di forza. Chissà se riuscirò in questa mia ferrea volontà.
Per il resto, ho trascorso un bellissimo weekend lungo, pensando e studiando molto. Eppure...
Quante volte, in seguito agli "schiaffoni" che ho avuto dalla vita, mi sono chiesta: "Ma cosa ho studiato a fare?". Vedevo anni di studio buttati al vento, non solo non valorizzati nel lavoro che facevo, ma che spesso venivano screditati.
Ho iniziato a lavorare a 14 anni, centri estivi, ho continuato a farlo mentre studiavo e tuttora trovo piacere nell'apprendere lingue, nel suonare strumenti, nell'imparare altre culture viaggiando. E spesso mi sento fuori luogo, nell'appurare del non poter condividere con altri ciò che mi appassiona; questo perché li annoierei: la gente ha bisogno di essere ascolata, che non di dibattere, ad esempio, sui kanji o sul Perù.
E tutto il sapere che ho provato a trasmettere spesso non è stato capito, perché ciò che gli allievi ricordano di me è la parte scherzosa, non quella professionale. Per non parlare poi del pugno di mosche di ingratitudine che stringo ora tra le mani, e mi riferisco al mio lavoro di tecnico di atletica. Non parlo della scuola, che sa quanto valga il Sapere...
È vero, spesso mi chiedo cosa abbia studiato a fare. Non mi chiedo mai perché, in certi pomeriggi, preferisca leggere e apprendere che non ritrovarmi con amici per una serata "leggera e spensierata".
Non mi chiedo perché, mentre pratico sport, penso alle declinazioni in russo piuttosto che al mio ritmo al km.
Forse studiare è come una droga, che ti porta a dipendenza, ad un accumulo che non finirà mai, perché ci sarà sempre qualcosa da imparare. Ecco, tutto questo mi rende ogni volta più ricca: forse lo sto facendo solo per me, per appagare una mia non completezza.
E da oggi non mi voglio più chiedere cosa abbia studiato a fare, perché studiare è parte di me, mi si prende con questa zavorra in testa.
Certo, mi piacerebbe "attaccare" questa passione, come se fosse un virus buono; mi piacerebbe attaccarla a chi mi legge.
Imparate a guardare, a prendere, ad apprendere, a fare di ciò che è osservato qualcosa di vostro: vi ritroverete inspiegabilmente migliori, forse più felici. Saprete rispondere da soli a molti Perché.
E se gli altri non capiranno la vostra fantasia, che importa? Continuate a volare, non vi prenderanno mai.



domenica 1 settembre 2024

Ostia!!

Un viaggio ricco di emozioni, questo appena trascorso. Tre giorni. Vivi.

Ed è bello come, pur compiendo un itinerario ormai ben noto e abitudinario, con andata e ritorno Forlì-Roma, possa ogni volta pitturare le mie emozioni con colori differenti. Niente è mai uguale a sè stesso, quando lo si rivive.

Ho dei ricordi, spalmati in questa città, troppo forti per poterli sotterrare. Cosa vuol dire rivivere anni di studio (6 in totale, tra lauree e master), tra le scalinate del Foro Italico, dove ho "costruito" la parte più evidente della mia professione? Cosa vuol dire riflettere lo sguardo nella pavimentazione di quell'area, tornare allo stadio dei Marmi dove mi sono allenata, ho seguito lezioni e ho pure lavorato per anni? Rivedere il parcheggio del Coni, dove lasciavo la moto alle 5 e iniziavo le ripetute, prima delle lezioni...che effetto può avere su di me? E ancora, il centrale del Tennis, dove, tanto per cambiare, ho lavorato, l'area dell'antico Pallacorda, dove facevo preparazione atletica per tanti, giovani tennisti. Cosa hanno lasciato in me questi dejavu?

E sedersi in Tribuna Montemario, quel quartiere dove ho abitato per anni...che flash potrebbe esercitare dentro la mia mente?
E poi c'è il presente in continuità con il passato: Appia Nuova, Appia Antica, Caffarella...allenamenti, passeggiate, palestre all'aperto, mattinate in corsa con aria frizzante su tutto il corpo, e la sensazione di avere quel parco tutto per me.
Perché Roma da me è stata vissuta un po' in tutto, prendendo le aree della Colombo, quell'Eur che tanto mi attraeva, dove pure ho lavorato (ma dai...), addentrandomi in circoli inimmaginabili: piccoli scrigni.

Ho stampato nei miei occhi i riflessi della sera, quando aspettavo l'autobus piuttosto che prendere la moto, per potermi ammirare la mia università illuminata.
E sulla corsa potrei scrivere tanto...lunghi sulla ciclabile, spesso con tratti in compagnia delle pecore, i Parioli, le ville, per poi citare la Cecchignola, nome che indosso ancora, con pieno orgoglio.
Una città, non mi stancherò mai di ripeterlo, che mi ha salvato più volte. Una città alla quale sarò sempre riconoscente, perché "salvarti" ha un significato che affonda nell'animo, e merita sempre memoria.
Ormai sono 10 anni che la frequento con continuità. Spesso mi chiama, a volte irrompo io di prepotenza tra le sue mura, e forse la disturbo un pò.
È dove ho i miei migliori amici, quelli che erano "la mia famiglia vicina": quegli affetti che non voglio lasciarmi scappare.
E oggi c'è stata Ostia. Carica di ricordi, anche questi di valore.
Si sono aperti quando sono arrivata alla Pineta di Castelfusano, grandissima. Ho pensato tanto, e a mente fredda ho riflettuto. Sì, ho tanti ricordi emotivi legati ad Ostia, ma non certo perché in quella provincia ho corso diverse gare.
A volte i ricordi emergono come vapori, ma per farli emergere occorre esercitare calore sulla superficie, e dunque bisogna recarsi nel luogo. E allora ecco che arrivano, e ti passano dentro la mente.
Ho corso 10km in una giornata dal prevedibile caldo (non possiamo lamentarci di una cosa che "ci andiamo a cercare") e ho scoperto un percorso bellissimo, dentro una natura che desiderava ardentemente farsi scoprire.
Ho ritrovato amici (nonostante, tra pettorali e scarpe, abbia creato solo del danno), ho corso ascoltando il mio respiro, e sono arrivata con quella gioia e quella sensazione di appagamento che solo una prova di fatica può donare.
Sono contenta di aver vissuto tutto questo.
Sono contenta per quando a volte mi impunto per qualcosa che voglio. È questa la chiave che mi fa aprire molte porte: quella chiave che vorrebbe aprire, e mai chiudere. Terrò sempre la porta aperta, per ciò che ne varrà la pena.



lunedì 26 agosto 2024

Livigno sempre nel cuore


Momenti di oblìo...come chiamarli?
Penso di essere una persona istintivamente portata a ricordare le cose belle. È incredibile come, in me, siano le emozioni a dare un colore ai ricordi che, altrimenti, vengono chiusi in un cassetto e rimossi. Ricordo ciò che mi suscita emozioni e mi attiva.
Reduce da 12 giorni meravigliosi a Livigno, riadattarsi all'ambiente del ritorno, questa volta, non è stato per nulla facile. Consapevole di avere sempre e comunque i miei veri affetti vicini, sarei rimasta una settimana ancora nel posto in cui, per come sono io, si rispecchia di più il mio stile di vita.
12 giorni basati su allenamento e, ogni pomeriggio, un trekking diverso, senza trascurare anche le uscite con gli amici.
Una giornata intera all'aria aperta, che iniziava con la vallata ancora buia, e si concludeva con il ritorno dell'oscurità, questa volta serale. Ho visitato posti incantevoli, alcuni li ho ripercorsi, riaccendendo in me anni di vita in quella vallata stupenda. Amo tutta la montagna, ma Livigno è il posto che più mi rispecchia: è vicinissimo al tetto del cielo.
Sono andata via a fatica e forse il mio corpo ha somatizzato il tutto, dandomi nausea per due giorni, perenne malinconia e sensazione di stanchezza, combattuta con la mia, chiamiamola così, energia mentale positiva.
Mi manca tutto di quel posto, e mi ripeto sempre che il mio sangue alpino fatica a circolare a livello del mare.
Prospetto già un 2025 fatto di una permanenza più lunga, con un warm up a luglio, chissà, in Val d'Aosta, sul Brennero o in Val Pusteria.
Tempo al tempo, ma ponendomi obiettivi mi illumino la retina.
Sono tornata a casa.
Ricordo due anni fa, quando corsi la bellissima 14km organizzata dagli Alpini di Ozzano nell'Emilia, dove il mio cuore malinconico trovò un pò di valori condivisi.
Quest'anno, nonostante la sensibilità all'evento, non ci sono potuta essere.
Mi stupì il fatto che non ricordassi nulla, ma proprio nulla di quel percorso, rimosso a causa di pensieri cupi che avevano causato il già citato oblìo nei miei ricordi.
 Un piccolo sforzo, e le finestrelle del "bello" che è dentro di noi possono aprirsi, e farci sorridere più a lungo.
Ecco...vorrei ricordare più a lungo, riscattando la luce anche da ciò che cerca di sottrarmela.
Il mio cassetto, che stento ad aprire, dentro ha unicamente luce.



 

Anna Giunchi la maratoneta

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