Al mattino, nonostante un weekend alquanto trafelato (soggiornavo in un albergo a Mostacciano, non del tutto comodo da raggiungere, considerando che si partiva da Bocca della verità), avevo voglia di correre.
Certo, correre in mezzo a 6000 persone non è come farlo in mezzo a 200, ma non posso imputare la mia prestazione ad altri fattori se non ad un periodo di calo fisico, in seguito alla mia influenza di tempo fa, seguita ad un allenamento fatto di 4 giorni di salite e collinari. Gambe pesanti.
Potevo farci ben poco, ahimè, quando sentivo che non spingevo a modo e che il fastidio al gluteo, accentuatosi con la gara di Lugo, continuava a tediarmi.
Sapevo che il percorso non era facile, con il tracciato sui sampietrini, tre salite, tra cui quella di Colle Oppio, ma non lo ho reputato tanto diverso da quello della We Run Rome, in cui ho fatto un minuto meglio.
Sicuramente le 10 non sono un mio orario di corsa, abituata a correre alle 6, ma ho tempo per recuperare e per tirare un sospiro da qui alla Cortina-Dobbiaco.
Ci sono voluta essere, per ricordi e valori che questa gara porta con sé.
La vidi nascere, quando me ne parlava la piccola Flaminia, mia allieva al Tennis del Foro Italico, invitandomi a correre la gara organizzata dal padre.
Da allora questa manifestazione ne ha fatta di strada, portandosi a vera e propria promotrice delle attività volte alla tutela della salute.
Moltissimi stand con attività di screening, diverse conferenze a tema salute pubblica, nonché attività sportive per ragazzi (e adulti) organizzate dalle Federazioni, promozione e conoscenza del ruolo delle forze armate e tanto di meglio ci possa essere.
Visitare il Villaggio della Salute è stato un enorme piacere.
L'evento ha coinvolto tantissime persone e a fine gara, mi sono sdraiata a Circo Massimo per osservare questa bellissima festa.
La prossima settimana correrò l'ultima gara a Roma, per poi concentrarmi esclusivamente sugli allenamenti in montagna, con obiettivo acclimatamento prima di andare in Colombia per la mezza di Bogotà.
Ora sono molto, molto più serena.
La più bella vittoria è proprio questa: lasciarsi alle spalle periodi difficili, senza rimuoverli, ma tenendoli in richiamo qualora ci si lasciasse andare a pensieri troppo superficiali...
Sono fortunata, e me lo ripeto spesso...