Sullo sfondo, LUI: il Fujiama!!!
Sono sul volo Japanese Airlines 400...sono le 15:48, 7:48 in Italia. Per la verità non so a che punto del fuso sto, dato che sono partita alle 12:00, con pressochè totale puntualità. Ragazzi, lo devo confessare: non ho più paura dell'aereo. Per festeggiare la bella notizia mi sono comprata un aeroplanino JAL (è stupendo, perchè una volta che arriva sull'orlo di una superficie ritorna indietro...E NON CADE).
L'idea di Claudio dei Lazio runners, di chiedere un upgrade gratuito in business class ha avuto buon esito. Non solo ho il posto in business, ma sono pure vicino all'uscita di emergenza, vicino a una tizia che dorme solo, pertanto non parla e non mi interrompe le letture. Sono vicino a gente superfighetta, io, vestita con la mia tuta Lazio runners, che però equivale alla giacca e cravatta, per il valore che ha per me. Sotto ho la maglia di Lupin III e mi guardo il cartone animato di Doraemon, alternandolo a studi sulla fatica neuromuscolare e la struttura funzionale della colonna. E' da tre ore, inoltre, che giochicchio con il telecomando della poltrona: avanti, dietro, piedi alti, completamente sdraiata...Allungo i poggiapiedi, mi faccio i massaggini alla schiena...Fa un pò di casino, ma tanto vicino a me la tipa dorme e non la disturbo certo.
Un altro viaggio andato, con esperienza di vita da raccontare: gente cordiale, sempre sorridente, che saluta fino allo stremo. Tanto per dirne una: ieri mi son trovata con un fantastico gruppo di romani del Forum (il più grande centro sportivo di Roma) e siam saliti, dopo la gita sul Fuji, sullo Shinkansen, il treno che va a 300 km orari (anche se, per la verità, il nostro era uno Shinkansen un pò scrausetto) e siam rimasti alquanto stupiti del fatto che il controllore o l'addetto al carretto ristoro, una volta giunti al termine del vagone, si volgevano verso i passeggeri e salutavano con un inchino. Pazzesco: vallo a fare in Italia: come minimo i passeggeri gli lanciano una scarpa, al controllore, per come vanno le ferrovie.
Stamattina, essendomi svegliata alle 5 (non ci capisco più nulla con il jet-lag) sono andata ad allenarmi un'ora e sono rimasta piacevolmente sorpresa dallo scambio di saluti tra un cosiddetto barbone (cosiddetto perchè ne ho visti solo due, molto più puliti di certi italiani, entrambi ordinatissimi nei loro angolini di casa) e una ragazza che si recava al lavoro. Si inchinavano di continuo in maniera compulsiva. A Roma, se ci si inchina a vicenda, è per prendersi a testate...
Ho comprato tanti souvenirs...tra cui Mazinga originale e la palletta con neve sul monte Fuji per il mio prof. Non mi sono privata del solito pelouche vacanziero: un monte Fuji tenerissimo...In compenso, però, non mi bastavano gli yen per il pelouche di Doraemon. UFFA!!!
Il monte Fuji...Siamo saliti solo fino a 1300 metri: ne è alto oltre 3000. Che dire? l'avevo lì vicino, mentre l'ho sempre e solo visto nelle foto e nei cartoni animati...La vegetazione è un pò brulla...niente di che, per la verità, ma merita perchè è un simbolo.
Bellissimo, malgrado il vento, il lago di Hakone: salita in funivia (modello Plan de Corones), poi battello.
Il clima mi ha un pò sorpreso: 20 gradi il primo giorno, poi sempre freddo con pioggia nei giorni successivi. Garantito, però, che la peggior bufera è stata nelle tre ore di maratona...
Recupero muscolare ottimo, ma del resto è una gara che ho rinunciato in partenza di affrontare con spirito agonistico. Solo i polpacci, causa A1 poco ammortizzanti, tirano un pochetto. Ho corso subito il giorno dopo senza problemi, e già oggi avrei potuto fare cambi di ritmo senza risentimenti. Che dire? Cercherò di velocizzarmi sulla mezza, alla Stramilano, e preparerò una maratona da fare un buon tempo fra un paio di mesi. Che mi consigliate??
Il cibo: pazzesco. Miniporzioni che sono opere d'arte. Sono stata in posti dove vi era solo l'imbarazzo della scelta su cosa comprare, e mi son strafogata di dolci e pani locali. Io mangio di tutto, e devo dire che mi è piaciuta qualunque cosa, a parte una salsina verde disgustosa che solitamente condisce il sushi. Si trova anche in Italia, se volete provarla: sa di Nelsen piatti.
E quindi...il ritorno. Non mi stancherò mai di ricordare che una delle cose più belle del viaggiare è il ritornare. Ritornare al mio laboratorio di fisio per vedere se c'è qualche news...ritornare al mio adorato lavoro con i ragazzi del tennis (i campi che ho visto sono tutti in sintetico e comunicanti, in Giappone). Voglio tornare ai miei allenamenti nei miei posti...nella mia amorevole città. A breve ritornerò sia a Forlì che a Torino, nei prossimi week-end.
Mi piace tornare, perchè torno sempre arricchita: stresserò la gente com'è mio solito, ma chi mi vuole bene, ormai, c'ha fatto il callo, a come sono.
So come sarà il rientro in Italia: aeroporto zozzo, trenino con 20 minuti di ritardo. Ma ci sarà il sole, e la mia valigia arriverà presto perchè c'ho attaccato un adesivo con priority service.
Mi porterò altri ricordi di vita e terrò caro, ancora una volta, quanto ho imparato, con la consapevolezza delle fortuna che ho avuto nel poterlo imparare.
La mia vita stessa è un viaggio continuo...ne finisce uno e ne inizia subito un altro. Poi, però, torno sempre...