E' stata una bella sorpresa, la giornata di sabato, inaugurata con un allenamentino nel parco di fronte al mio albergo, e continuata con il ritiro del pettorale all'interno della vastissima area del Tokyo Big Sight. Il mio pettorale era stranamente "lungo", e avevo fatto notare la cosa all'agenzia che mi aveva organizzato il viaggio, la quale però mi aveva rassicurato di aver segnalato all'organizzazione il mio tempo effettivo in maratona. Una bella sorpresa, invece, appurare di esser collocata nella griglia delle 5 ore...Insindacabilmente.
E ancora, una bella sorpresa, all'indomani della gara, ritrovarmi con un gruppo di amici romani, tra cui la forte Silvia, anch'essi affidati alla stessa agenzia la quale, però, della cosa non mi aveva proprio avvisato...potevo partire con loro e viaggiare in compagnia, insomma...
La gara? Ah, meglio di così, non sarebbe potuta andare...Pioggia freddissima con nevischio (1-2 gradi, mentre 2 giorni prima eran 20 gradi); un'ora dentro la griglia, infreddolita, immobile, completamente fradicia (come tutti...ma qualche genio si era portato giacchetto da coprirsi e ombrello). Avevo dunque davanti il mondo: 20.000 persone almeno...persino quelli della 10 km. Già lì sono partita dicendo che sarebbe stata lunga e difficile, questa gara. Il ciclo...evabbè, sarà capitato ad altre. La colite (tre volte in bagno durante la gara, servitissima di bagni chimici che invogliavano ad usarli, evidentemente), le scarpe A1 troppo leggere con conseguenti polpacci intorpiditi (errore mio)...
Insomma sì, ci ho pensato sul serio, al ritiro, questa volta. Ma il calore della gente e il lungo serpentone di gente che affrontava la gara come un evento per stare insieme e nient'altro mi ha spinto a non fermarmi. E così l'ho terminata in 3h 18 e qualcosa (di real time sarò stata sulle 3h 15), arrivando dentro il Big Sight infreddolita e tremante come non mai (ero in canottiera, ovviamente). Molte cose le ho sbagliate io (puntare a questa competizione per fare un buon tempo), molte cose (jet lag e ambiente diverso) erano inevitabili. Altre, come il maltempo, ci hanno accumunato un pò tutti.
Organizzazione impeccabile, con tanto di POLPETTE di riso a fine ristoro...graditissimo richiamo ai cartoni animati giapponesi.
Nel pomeriggio, infatti, sono andata ad Akihabara, piccola TOWN dei manga giapponesi. Ho persino trovato le cartoline. Ho fatto quella che avrei dovuto fare, insomma...la turista...
E domani? Totally freee: si va sul monte Fuji.
Poi si torna a Roma...sempre la più bella del mondo...malgrado traffici, ritardi e odio verso i pedoni...