Anna Giunchi Blog Personale


lunedì 13 giugno 2022

La Luce dell'Abbazia


Non correvo gare da diverse settimane, e mi piace chiedermi che cosa, a noi che corriamo, faccia preferire il percorrere 80 km in una giornata di traffico direzione mare, correndo alle ore 9.30 anzichè alle abitudinarie e fresche 6, facendo più fatica e richiedendo a sè stessi un maggiore sforzo atletico. Perchè è una esperienza diversa? Perchè si misura il proprio stato di forma? Perchè si può tornare a casa con dei premi?

Spesso mi chiedo il Perchè, e dietro ad un Perchè trovo sempre un qualcosa di personale che va oltre alle cose elencate.

In fondo, da tre anni a questa parte, mi ritrovo molto cambiata caratterialmente: diciamo che sono ritornata la persona introversa ed estremamente selettiva nei rapporti, che ero prima dei 14 anni. Proprio così, prima dei 14 anni... 

Si dice che la pandemia abbia cambiato molto le relazioni di noi stessi con gli altri e con il mondo esterno: io potrei, dal canto mio, dire che forse questo lungo periodo mi ha fatto ritrovare me stessa. La persona estroversa e casinista che sono stata per un certo periodo della mia vita ha dato il posto ad una persona, almeno spero, più riflessiva e profonda. Il tempo delle comitive, delle serate, dello sballo, ha fatto il proprio tempo e mi ritrovo a ricordarlo con ironia e consapevolezza nel non averne più bisogno.

Da quando pratico sport sono molto cambiata. Il che non vuol dire che lo sport sia una ragione di vita, ma certo, come già ho scritto, costituisce un impegno con me stessa che mi porta a scegliere una determinata routine piuttosto che un quotidiano improvvisato. Ebbene, è una scelta personale, non imposta da alcuno.

Lo sport, forse, può avermi allontanato da chi non ne condivide passione e sacrifici, ma allo stesso tempo mi ha aperto la mente ad un mondo in cui i suoi ideali possono essere trasmessi ed insegnati ad altri, piccoli o grandi che siano. Questo sto cercando di fare.

Domenica 12 giugno ho corso un bellissimo e durissimo cross a Pomposa, o meglio a Codigoro, presso il Residence Oasi. Avevo corso in questa manifestazione anche a giugno 2021, in occasione della prima edizione; contesto differente, pur essendo nello stesso posto: era una gara ancora in provvisoria riapertura pandemica e ricordo che fu, per me, un primo passo verso un relativo contatto con gli altri. A prescindere dal mio risultato, decisamente migliore quest'anno, sono molto contenta della decisione da me presa, quella scritta in apertura al mio post. Innanzitutto perchè ho ritrovato delle persone gentili ed accoglienti, perchè isolarsi troppo è sempre sbagliato e non è giusto privare una buona parte di sè agli altri; in secondo luogo perchè ho viaggiato dentro e fuori ad un contesto nel quale la gara rappresentava solo un semplice concetto simbolico di sacrificio, di impegno, di gestione delle proprie risorse e di condivisione di stati d'animo. Forse, in quel momento, non ero sola, come mi ostino a voler essere, ma ero somma di più animi.

La luce che sento dentro e che vedo fuori da me non è un miraggio, ma la certa indicazione del cammino, o della corsa ragionata, che sto facendo. Non so dove mi porterà il percorso nel quale sono finita, ma mi sta divertendo. Con me stessa, dopotutto, non mi annoio mai.



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