Anna Giunchi Blog Personale


venerdì 1 agosto 2025

Colombia ya te extrano

 





La Colombia...un desiderio che si è concretizzato e concluso poco fa, dopo un viaggio tra Milano, Madrid, con meta a Bogotà.

Il problema dei pregiudizi verso certi luoghi purtroppo è reale, ma ho sempre lottato contro questi: il pregiudizio, nel mio caso, mi attira ulteriormente verso la meta e mi invoglia a cercare cosa c'è di vero.
Ricordo che a Panama incontrai una ragazza, Jacqueline, trasferitesti a Bogotà per studio, e da allora la Colombia mi incuriosì. Non solo per il panorama, ma anche per la vita che di questa veniva raccontata. La Colombia ha una forte identità e porta una filosofia di vita che insegna a vivere nel rispetto dell'altro. Certo, anche a Bogotà la vita può essere frenetica, ma è come la si vive che fa la differenza.
Di questi tempi, grazie a tutte le possibilità del web, si conosce tutto e tutti, con non pochi vantaggi e svantaggi...questi ultimi legati al punto di vista di chi condivide, che può condividere il messaggio che si riceve.
Anche il mio sarà un punto di vista, e non voglio escludere la mia condizione prioritaria: viaggiare in Sudamerica in totale sicurezza. Il viaggio alla ricerca del rischio è solo una fesseria, e le cose vanno organizzate con testa sulle spalle.
Mi sono così organizzata con tre piani di sicurezza, che tengono conto di eventuali smarrimenti o furti di telefoni (ne avevo dovuto), di perdita di documenti o chissà che altro. Ho attivato la SIM locale.
Ho anche schedato il mio viaggio comunicando al Ministero degli Esteri i dati di entrata e uscita nel paese estero. Mi sono informata sul web, ripassando anche lo spagnolo e gli slang latino americani.
Ed il viaggio è andato benissimo: ho cambiato hotel nella giornata della partenza, optando per una zona più sicura, Usaquèn e, per quanto riguarda la gara, la media maratona di Bogotà, mi ero un pò preparata (altura) tra Cortina-Dobbiaco, Pistoia-San Marcello e Bormio-Stelvio di 21km.
Il viaggio, sempre lungo, è andato bene e rispetto a Perù o Argentina è molto più comodo.
Mi sono sempre spostata con autisti di Uber e Taxi, camminando tantissimo. Confesso però di essermi innamorata del Transmilenio, e chi mi segue se ne sarà accorto.
Certo, i tre giorni prima della gara non sono stati sufficienti per adattarsi al clima, ma non mi lamento della mia prestazione in gara, tra 42000 partecipanti.
Evento organizzato in maniera impeccabile, che mi ha ulteriormente confermato l'evoluzione del paese, che vanta un'ambientazione unica.


9 milioni di persone per una città immensa, che ho potuto ammirare salendo (e scendendo) sul sentiero di Monserrate, che porta a quasi 3200 metri: parte centrale della Cordillera delle Ande.
Mi sono adattata un pò meglio alla corsa in quota negli ultimi tre giorni della mia vacanza, correndo nel distretto di Santa Barbara, pieno di americani.
La mia zona era tutta un collinare e il ritmo è arrivato a poco a poco, ma non correvo mai oltre l'1h 20.
Bellissimo il centro storico, fatto anche dalla calle 21 e 22 di Santa fè, fatto anche da San Bernardino, Las Nieves e le Favelas.
La città è un pozzo di vita, tra i numerosi e già citati Transmillennio, che non ho mai preso ma prenderò quando tornerò, ai tanti venditori e agli inglesi che hanno caratterizzato Taesaquillo.
Una città fatta di contrasti, abitata da gente carina e cordiale, un pò in lite con il popolo venezuelano: i problemi legati all'immigrazione sono comuni a tutto il mondo, purtroppo.
Bogotà è molto verde, presenta numerosi parchi e la cosa che più affascina è realizzare di essere a 2670mt slm, con una vegetazione rigogliosa e ben diversa dalle nostre quote: in fondo l'Equatore è molto vicino.
Clima formidabile, con poca pioggia (era inverno e si partiva da 10 gradi mattutini, per poi alzarsi a 19), aria secca e buona.
Certo, per adattarsi bene alla quota i miei 8 giorni non bastano, ma penso proprio che al rientro in Italia trarro' grossi benefici, con forma tra settembre e ottobre, nelle gare romane che contano.
La vita costa poco, il posto è pieno di locali e io ho mangiato un pò alla americana, senza privarmi del SANCHILLO...e con nostalgia dell'Arequipe.
Insomma, che dire di questo viaggio?
Che prima di partire ero insicura di affrontare un'altra esperienza del genere, in un paese che non conoscevo.
E invece è questa mia voglia di conoscere che mi arricchisce e mi rende una persona migliore. Mi sveglia e mi rende più forte nel mondo.
Atterrerò con un pò di sangue colombiano...il che vuol dire salutare sempre chi si incontra, sorridere mentre si passeggia per la città, svegliarsi con la voglia di scoprire.
Parlo poco, ma scrivo molto e ringrazio chi mi leggerà.
I miei occhi, nuovi e sereni, saranno più gioiosi nel guardare quelli degli altri.
Grazie, Colombia, spero di regresar un giorno.
"Con molto gusto"

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