Ritengo che la salute sia qualcosa di molto riservato e personale...forse è per questo che non ne ho parlato con molti. Penso che, di fronte alla salute, tutte le incompresioni spicciole, tutto ciò che è banale e stupido, vada prelevato e messo sotto un mobile. Penso che, quando una persona abbia bisogno di aiuto, le si possa donare interesse o tempo, sapendo di farla stare bene. Un:"Come stai?" ha poteri endorfinici. Non ho mai capito il tempo "a comando", in base ai propri interessi e alla propria voglia: perchè il tempo si trova sempre, anche se si lavora 24 ore su 24. Sinceramente, questo mondo egoista mi fa proprio schifo.
Sabato mattina ho ritirato le mie analisi, ma come siano andate è stata una comunicazione ristretta a pochissimi. Certo, ritengo che al "malato" si debba chiedere, senza che lui di punto in bianco diffonda cartelle cliniche. Ma ci si dimentica di noi stessi...figuriamoci degli altri.
Sono esplosa di gioia quando ho condiviso un TSH risvegliato con chi, per questa situazione, si è sentito felice, dalla mia famiglia a chi mi ha aiutato nell'immediato momento, Gente felice per questo. Per una cosa mia.
Sto rivalutando tutto ciò che è contatto, empatia, rapporto umano. I rapporti umani si possono trovare sia in una grande città, come Roma, che in una piccola, come Cervia, con più spazi ove nascondersi, paradossalmente, avendo meno densità di popolazione.
Non dimentico i miei lunedì in Università al Foro Italico entusiasmati dalle gare corse il giorno prima, nei quali raccontavo ogni minima sensazione a colleghi, professori e assistenti, così come non dimentico i miei adulti che allenavo a Cervia, costantemente in rapporto con me, o i miei clienti estivi che stan facendo come me del resto, il countdown per una stagione sempre più vicina. A Roma come a Cervia, tutto questo.
Tutto ciò che è lavoro, "obblighi" casalinghi e semplici hobbies andrebbe spostato un poco avanti rispetto ad un calore umano in ricerca, perchè il calore umano arricchisce due persone: fa bene a chi dà e a chi riceve.
Chi ha visto la mia esultanza davanti a quel 2.460 di un TSH che credevo inibito, sa che mondo davanti a me potrà aprirsi...Correre la Maratona di Roma (forse a Caracas non è il caso ma chissà...), allenarsi senza paura di peggiorare uno stato dubbioso, svegliarsi sapendo che non ci si piegherà al rituale del dimezzamento della pastiglia, per qualche mese almeno.
A chi mi è accanto...un ulteriore Grazie che leggerà. A me un: "Brava, oggi il medio di 17 km ci voleva".
Keep smiling
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