Anna Giunchi Blog Personale


sabato 26 settembre 2020

Tra la montagna, il mare, la pista e San Marino.


L'estate ci ha lasciato anche quest'anno...Una estate insolita, di riflessione, di contatto e alienazione dalla realtà. Mi è scivolata dalle mani in poco tempo, e ne porto dei ricordi scomposti, a varie vetrate, rifrangenti riflessi indiretti. Siamo in autunno, e ancora penso a cosa farò da grande...

Alleno, mi alleno, mi preparo per un ingresso lavorativo a scuola, ma ancora vivo confusa su quello che mi si potrà offrire, forse anche per il contesto che mi attornia. Insicuro come me. 

Ogni tanto lascio trascinare il mio corpo dalle sensazioni che incombono...e lo lascio parlare. Lo sento, ma non sempre lo ascolto; eppure faccio tutto quello che mi chiede.

Lo sport mi aiuta molto: mi fa stare bene, mi dà equilibrio, mi permette di fare la "voce grossa" con una malattia autoimmune che, nei momenti stonati, mi assorda con il suo rumore. E imparo a capire, comprendo che quel che è oggi potrebbe non essere domani, e mi accorgo di essere forte. So di essere forte nell'impormi caratterialmente al fare, al reagire, perchè ad ogni reazione corrisponde una azione: lo ho sempre studiato. Non nego di voler apparire, molto spesso, quella che non sono, e di avere una corazza interiore scomposta e molliccia. 

Mi trovo a rendicontare che cosa possa aiutarmi a stare bene, adesso, perchè rifletto molto, e arrivo a fine giornata sempre con un barlume di fierezza. Altro traguardo raggiunto: analizziamolo.

 Cosa mi fa stare bene, mi chiedo? Tolta la serenità familiare, per me alla base dell'equilibrio interiore, rifletto su un meraviglioso trekking in montagna con un gruppo di 20 amici, 21 km, nel quale ogni dimensione temporale convenzionale è diventata astratta. Penso ad un week end a Roma nel quale ho ritrovato luoghi, fatti, persone...e pure un pò me stessa. Penso al mio mare, al mio gatto sonnacchioso, ad un viaggio transoceanico che prima o poi rifarò. Penso a correre al mattino presto, godendomi a più riprese aurora, alba, mattino, che scorrono al ritmo dei miei passi.

Penso che valga sempre la pena provare a mettersi in gioco. E domani tornerò a correre in una staffetta, a San Marino, per la mia società. Non sono più l'atleta di un tempo e temo: temo i giudizi sul mio non più brillante stato di forma, temo di essere inadeguata al compito, temo che pochi, in fondo, riescano a toccare questo mio stato di incertezza determinato da un corpo che ogni giorno decide in prima persona se andare in modalità ON o OFF.

Ma poi il "Dopo" cancella ogni turbine iniziale, e mi riporta alla mente che vale sempre la pena sciogliere il ghiaccio e buttarsi in ogni cosa nuova che la vita propone. Vale la pena scalfirlo, all'occorrenza, cercando di trovare all'interno un cuore morbido e caldo che possa comprenderti. Vale la pena, sempre, perchè la vita è fatta di traguardi e ogni volta tagliare quella linea è un'emozione diretta, l'impulso all'azione che ti fa sentire viva.




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