Anna Giunchi Blog Personale


domenica 19 gennaio 2025

Miguel 2025 e Ricordi Vivi


Sono alla mia seconda gara dell'anno, dopo la mezza a Firenze e un 4x5000 che mi ha aperto la strada verso la preparazione per la Maratona di Roma, e sono tornata ad ambire.




Dedico molto tempo al mio sport, e a volte non mi sembra di farlo in maniera giusta; quando ho raggiunto buoni risultati, mi imponevo una certa "disciplina".

Il periodo difficile dell'ipertiroidismo può essersi definitivamente concluso; ho avuto una bronchite fastidiosa che mi ha limitato la preparazione per la maratona di Roma del 2024, ma adesso basta con le scuse...
Anziché lamentarmi o alimentare dubbi su risultati non miei, voglio unicamente impegnarmi a correre meglio, in salute. Mangiando meglio, dormendo meglio, allenandomi meglio, senza dimenticare che in questo sport non si improvvisa nulla, soprattutto se si prepara una 42km a Roma.


Scarpe nuove, programmi, vorrei rimettermi in gioco. In fondo questa è la mia passione, ed è una fortuna poterla esercitare.
Il rapporto con sè stessi è un pò come quello che si ha con gli altri: spesso si ha la sensazione di non aver dato abbastanza, e il mio sport merita di più.
Alla Corsa di Miguel, in mezzo a diecimila persone, ho sempre corso bene, perché sono i miei posti, ove mi sono formata come atleta e come tecnico. Venivo da una settimana stancante, ma piu' mi stanco durante la settimana, meglio rendo in gara.
Grazie ad una squadra fatta di belle persone, grazie a Gianfranco, che è una delle persone più buone e altruiste che conosca, ho corso bene.
E quindi ci sta la "tigna" nell'essere partita intruppata, nei cambi di direzione che ci han fatto rallentare, nel pensiero del "Sarei potuta andar meglio, se non fosse accaduto ciò".
Sento che comunque ho dato, anche se non si dà mai abbastanza, e mi porto a casa un 42'37 sui 10km (o poco meno) che, per me, è un buon auspicio.
Mi manca il Foro italico e mi mancano tutti quei luoghi del mio passato, in continuità con un presente sportivo.
Chissà perché, questa è la gara in cui rivedo quel periodo meraviglioso, frazionato in più stadi (non solo "stadi" sportivi).
E quindi mi rivedo a lezione e al "centro orientamento", rivedo la segreteria del palazzo H, i miei professori, il mitico Marco di Giustino...e ancora, il Foro Italico, i suoi campi da tennis e le mie lezioni sul centrale e al Pallacorda, ora "Pietrangeli"...per non parlare dello stadio del nuoto con la grande vasca in marmo, dove iniziavamo le lezioni alle 8.00 di mattina.
Mi rivedo con il buio a correre nei 500mt dello stadio dei Marmi, a insegnare ai bimbi e a dedicarmi alle salite al parco di Monte Mario.
C'è un puzzle marmoreo fatto di me in quelle strade e, anche se ora frequento un'altra zona di Roma, quando torno in quei luoghi ho sempre la convinzione che nulla sia cambiato.
Tutto quello che è stato è ancora incollato indosso a me, e spesso mi sento come un centurione, cui questa corazza ha costituito una identità.
Lavoravo, studiavo, mi allenavo.
Oggi torno da turista, per prendere un attimo di respiro.
E per correre ancora forte.

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