Ho sempre limitato questo blog ad esclusive narrazioni podistiche.
Per una volta voglio parlare d'altro, sempre tenendo conto che è sempre lei, la corsa, ad aiutarmi nelle difficoltà.
È' un periodo di crisi per l'occupazione, e il fenomeno ha coinvolto di brutto anche me.
Errore, il mio, di non aver colto occasioni lavorative presentatami, preferendo proseguire gli studi fino al conseguimento di tre lauree, di cui una quinquennale in psicologia, con tanto di anno di abilitazione ed esame sostenuto, e due in Scienze motorie all'università di Roma "Foro italico", con specializzazione in Scienze e tecniche dello sport. Ho anche svolto due master, che però non mi hanno acquisito punteggio.
Amo l'Italia e in più di una occasione ho rifiutato l'estero, ed ora mi trovo in una condizione di totale confusione. So di avere titoli, qualifiche e capacità (ogni tanto un po' di presunzione ci vuole) eppure mi rendo conto che qui, in questo paese, sono sempre pronti ad illudenti, fregarti e, soprattutto, sfruttarti facendoli addirittura credere di farlo per il tuo bene. Ho lavorato in molti circoli sportivi, ricevendo trattamenti differenti, più o meno validi, ma non ho mai lavorato sfruttando appieno le mie competenze. Mi ritrovo a fare lavori per il quale sarebbe a stato il mio secondo livello di istruttore di tennis e, del resto, noto che spesso, al mio fianco, vi è stata gente con neppure una delle mie qualifiche e totale inesperienza.
Non voglio riservare il lavoro solo a chi ha titoli di studio, per carità, del resto ritengo che l'esperienza sul campo valga molto di più, ma mi meraviglio di come questo paese lasci allo sbando gente che, come me, vuole misurarsi concretamente sul mercato, offrendo il proprio contributo.
So di essere competitiva e sono pronta a tutto. Ho un fratello, validissimo, che è andato in Australia e riceve trattamenti e compensi che in Italia non si sarebbe neppure sognato: ma si deve andare dall'altra parte del mondo per essere apprezzati? Io amo ancora il mio paese e ho la mia famiglia, l'unica, lo ammetto, che ha colto il mio disagio attuale e mi e' di supporto. Ho anche un amica, Mariella, svizzera, che ha preso a cuore la mia situazione e mi sta aiutando ad "emigrare" nel suo paese, persona che ha anche visto in che maniera il mio ultimo datore di lavoro mi ha "scaricato".
Non mi faccio comprare da chi, con ipocrisia, fa finta di capirmi e non fa nulla per aiutarmi e non ho paura ad andarmene dove l'occasione possa chiamarmi. Meditavo per la quarta laurea, fisioterapia, ma ho anche una paura di fondo: che da qui a tre anni anche quel settore sia "saturo". Ma ha senso far morire il proprio paese?
Questo e' quanto... Chi avesse la sua, può dirla...
Cervello in fuga...direzione Corno alle Scale...
7 commenti:
coraggio, non ti fermerà nessuno, neanche questa brutta parentesi.
io amo la vita in toto, la mia patria è il mondo: se non avessi legami, mi sposterei più in là, senza problemi!
famme sapè che semmai ti raggiungo.... ;)
Grazie Nino...e chi si ferma? Me ne vado all'estero!!!
Yogi...che ne dici di Lugano? Se tutto va bene martedì prossimo ci faccio un giretto...
lugano non è male e poi a fine settembre c'è una bella 30km:
la stralugano
...unirei l'utile al dilettevole. Perchè no...
Problema annoso difficile da dirimere in poche righe. Per quanto riguarda il partire o restare ti dico che per inseguire un sogno sono finito nel centro della Sardegna e se avessi potuto non mi sarei più spostato! Il tuo non sarà forse il sogno, ma un'occasione e come tale cercherei di coglierla al volo!!
Perché hai lasciato quella terra e quella gente stupenda? Io non ho sogni, solo speranze di sopravvivenza...
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