Anna Giunchi Blog Personale


sabato 15 dicembre 2018

Esco di rado...

Mi sono sempre sentita come un Dobermann. Del resto, è sempre stato il mio cane preferito.
Sono schiva, di primo acchitto: studio le persone. Mi affeziono a pochi...si contano sulle punta delle dita. Mi affeziono a pochi nel tempo, a uno, forse, in un periodo ben definito. Non riuscirei ad avere altri padroni e in me scatta un innato senso del non tradimento...Non presto fedeltà a tutti, ma quando la presto, difendo.
Non sono una persona incline a fare doni. Di regali, per la verità, ne faccio pochi. Oppure, dipende da come la si vede. Magari ne faccio tanti, ma non sono beni materiali...regalo il meglio di me, se ripongo fiducia.
E il meglio di me è come mi sento di essere, è come sono: una persona entusiasta della vita, con voglia di divertirsi all'aria aperta, di ridere e di scherzare. Di imparare e apprendere. Un lato di me coperto a tratti da nuvole passeggere, molto spesso date dagli umori degli altri, che di riflesso mi condizionano...lato di me coperto fors'anche da questi farmaci mirati ad acquietare una tiroide in fuga. Forse, ma mi sembra una scusa, nient'altro che una scusa.
So quello che ho dato. Non so quello che ho ricevuto. Eppure qualcosa ho ricevuto, non potrebbe essere altrimenti.
 Basta poco, in fondo, per rendermi felice...un "Come stai'", un "Ho piacere nel vederti, sentirti"...il "Mi manchi", poi, mi scioglie.
Difendo e mi difendo. Mi difendo dagli attacchi altrui, dalle cattiverie, dagli agguati. Sono diffidente e, a tratti, mi lascio adombrare dalle tenebre più oscure. Mi chiudo in me e penso. A  volte mi manca non trovare la lunghezza d'onda. A volte vorrei parlare dei vissuti più profondi, ma mi limito a sensazioni e contatti di superficie. Ho paura.
Ma ho voglia di credere, di donare e mi dispiaccio pure di quando mi metto a scrivere dediche, senza sapere a chi dedicarle. Pensieri sprecati. Questa sono io...sangue caldo romagnolo.
Ho la sensazione di non essere capita e compresa, ma vado continuamente cercando chi si prenda cura di me, e spero. Mi trascuro, a volte. Fingo, ma spesso lascio parlare gli occhi.
E infine viaggio, a volte per fuggire, a volte per tornare, a volte per imparare e raccontare. Ma finisco per non raccontare quasi mai.
Oggi ho corso la 5^ prova dei provinciali di cross a Ravenna, Cotignola, laghetto Pertini. Percorso misto tra curve, salite, cambi di direzione rapidi, rettilinei in spinta. Questa volta mi sono sentita in fuga, ho percepito il vuoto dietro il nostro gruppetto di testa. Una media di 3'53, 3,8 km e terza assoluta.
Un entusiasmo bambino all'arrivo, una voglia di condividere e raccontare...Non trovavo la macchina. Motus dell'animo, quello che danneggia la quiete.
E, sul finire della giornata e a pochi minuti dalla mia partenza sull'ennesimo treno, raccolgo i cocci dei ricordi e li riordino un attimo.
Non bastano le soddisfazioni personali per essere felici: sono un essere maledettamente sociale. Ho bisogno degli altri per vivere.


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Anna Giunchi la maratoneta

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