Anna Giunchi Blog Personale


sabato 21 gennaio 2023

I miei viaggi...


Una bellissima 13km da Castiglione fino a Pisignano, con passaggio alla vecchia base missilistica.

Oggi scriverò di sensazioni. Quelle sensazioni in cui sembra che qualcuno ti circondi, senza neppure sfiorarti. A voi capita mai? È come se qualcosa, congelato nel tempo, fosse insediato dentro una custodia a tratti permeabile. Sai che non ne avrai contatto, eppure senti che c'è. Lo puoi sentire in certi luoghi che inevitabilmente associ a certi vissuti. Puoi ritrovarlo negli sguardi, nei gesti di certe persone. Puoi sentirlo in certe canzoni e in certe poesie. A volte senti chiamarlo in certe parole, accenti, inflessioni. E ne percepisci una delicata, piacevole compagnia, come se un velo di seta di coprisse senza fare pressione sul tuo corpo. Se parlassi da solo sembreresti folle, ma non saresti solo. Che bello sarebbe se i "viventi" (participio presente di vissuti) rimanessero così. Immutati. Il divenire non diverrebbe, e conviveremmo piacevolmente con qualcosa che è scomparso, o cambiato, perché lo avremmo conservato immutato nel tempo. E da quel poco del quale ci accontentavamo, proveremmo appagamento dalle briciole delle briciole, che però, alla lunga, saziano la fame. E daremmo molto più valore alle piccole cose, cercando in ogni istante di non perderle.

Sto facendo un gioco, con i miei ragazzi.
Un gioco nato per caso. Porto a scuola e al campo le mie medaglie (a più riprese, perché sono tantissime) vinte nelle varie gare tra Italia, Europa, oltre Europa e altri confini, con lo scopo, suddivisi a squadre, di far loro indovinare paesi o nazioni.
Un componente della squadra deve scegliere una medaglia, opportunamente coperta, discuterne con la squadra e inserire per iscritto una ipotesi di origine.
Io do loro indicazioni su come poter indovinare paesi e nazioni, anche se mi accorgo che ciò che li mette più in crisi sono piccoli paesi italiani. Come premio c'è una medaglia per la squadra più vincente geograficamente. Anche chi non corre partecipa.
E a loro sta piacendo.
Si consultano, parlano, si confrontano sulle loro conoscenze e si stupiscono dei luoghi.
E mi fanno tante domande, ad esempio su come abbia fatto, con i miei piedi e la mia testardaggine, a toccare in corsa, per 42 km, cosi' tanti paesi.
Tutto ciò che mi appariva come entusiasmante e pure abituale, con i loro occhi e le loro voci, ora ha cambiato valore.
Il loro potere incentivante verso quello che faccio e progetto è a tratti incredibile.
Mi sono sentita forte, importante, e pure da esempio. Sono sempre felice quando li vedo, quando ci scambiamo i saluti. 
E mi è tornata una grande voglia di correre, facendolo bene, con una programmazione itinerante, in un paese al di là dei miei confini, per poi ritornare a casa e vivere quello che i miei occhi hanno ispezionato, raccontandolo a loro, che sono parte della mia vita.
Beh, mi avete insegnato ancora una volta a girare la chiave della porta del vivere, per poi aprirla e guardare fuori...sto sognando di volare ancora, dopo un serio problema autoimmune e un infortunio lunghissimo.
È una fortuna immensa che la mia strada si sia incrociata con la vostra, e in questo punto di incontro vi regalerò fiato, polmoni e voglia di vivere, perché voi state facendo rivivere me.
La vita è soprattutto questo: dare e ricevere.



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Anna Giunchi la maratoneta

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