Non sono solita piangermi addosso perché cerco sempre la "lotta", l'impegno anche quando sono in periodi psicologicamente sereni, perché sono una agonista di me stessa. Amo sfidarmi.
Si aprirà per me un periodo nuovo, che prendo come un cammino da percorrere, del tutto necessario.
Nel 2006 mi introdussi dentro un periodo lungo e impegnativo, dal quale uscii grazie alla finalità verso la Maratona di Roma, e anche questa volta (forse devo pensarci un filino di piu') sono pronta, dopo 5 anni, a correre ancora una 42 km, proprio nella Capitale, che mi ha donato tanto, anche questa cognizione.
Penso che ieri sia stata proprio lei a darmi questo input forzato, e l'ho ascoltata.
E stamattina, correndo i 15 km della Urbs Mundi, non posso dire di non aver fatto fatica. Umidità, percorso impegnativo...in parte tracciando itinerari propri della Maratona.
In settimana ho corso i 3x5000, e la media avuta in questa occasione non ha sfatato la prevedibilità dei ritmi. A parziale scusante mia, avevo un mattone in testa, che temevo mi condizionasse: un pò lo ha fatto, soprattutto alla partenza.
Sono sempre così, in fondo: quando qualcosa mi spezza le mie comode (e spesso faticose) routine, fatico ad accettarlo e ci elaboro attorno troppi pensieri.
Prenderò tutto questo come "due strade parallele": una, la più divertente, mi porterà a correre ancora la Maratona di Roma.
Sarò pronta? Farò in modo di esserlo.
Occorre misurarsi, sempre, per poi lasciarsi andare al divertimento, divertimento anche per provare una sana fatica.
Grazie, Roma. Weekend bellissimo, e solo tu puoi.
Prenderò tutto questo come "due strade parallele": una, la più divertente, mi porterà a correre ancora la Maratona di Roma.
Sarò pronta? Farò in modo di esserlo.
Occorre misurarsi, sempre, per poi lasciarsi andare al divertimento, divertimento anche per provare una sana fatica.
Grazie, Roma. Weekend bellissimo, e solo tu puoi.
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