Anna Giunchi Blog Personale


domenica 2 marzo 2025

Contrattura. Il libro...

Vi parlerò delle due mezze della Contrattura.
 


Accade che, quando si sta bene, si sottovaluti il rischio, ma il rischio ci vede e sa come fregarci.

Ci ricado spesso: sto bene, voglio gareggiare, non faccio regolarmente massaggi e pretendo, ogni domenica, di essere performante.
È il mio più grande difetto: voglio sempre eccellere, migliorare e, allo stesso tempo, sono rigida e programmatica nelle cose che faccio, al punto che neppure in vacanza conosco la parola "Riposo".
Così, la domenica prima della Roma-Ostia, ho deciso di correre la Valli e Pinete, 21 km tra asfalto e sterrato, andando pure bene: 1h37, tra Ravenna, Punta Marina e Marina di Ravenna.
Peccato che, a causa delle asperità del terreno, rimedio diverse contratture, che ho iniziato a sciogliere mercoledì, in diverse sedute di massaggi.


L'idea di correre la Roma-Ostia di una settimana dopo è stata incerta fino alla partenza, al momento in cui mi sono detta che avrei fatto fatica a terminare la gara anche ad un ritmo molto moderato.
Scaldandomi a poco a poco e tenendo una falcata molto corta, termino i 21km, pagando l'amarezza nell'aver buttato all'aria una possibile buona prestazione.
Ne esce comunque una bellissima giornata con il mio team e il piacere di aver corso, in alternativa allo starmene da sola a corricchiare piano in un parco.
In questo weekend che volge al termine, ho un pò di amaro in bocca per aver avuto questo intoppo. Sono molto esigente con me stessa e pensavo di aver raggiunto negli anni un pò meno rigore nei confronti degli impegni che prendo.
Non è così: sono una perfezionista, una razionale e testarda macchina da lavoro.
Nei momenti in cui prevale questa mia rigidità cerco di isolarmi, per non aver effetto sugli altri: studio e progetto, ragiono e medito.
Ho corso contro tanti dubbi e ringrazio le belle persone che ho avuto attorno.
Ho sentito il tifo di Marco, amico di sempre, e ho condiviso un bellissimo viaggio di ritorno con la mia squadra.



E ringrazio Raffaele, che è andato a ritirarmi il pettorale: non so se sarei andata, considerando i dolori muscolari che sentivo.
Ringrazio Rosario, che mi ha prestato i calzini sportivi che avevo dimenticato.
Tutto questo mi fa pensare che, per quanto caratterialmente tenda spesso ad isolarmi e crearmi degli spazi, sono gli altri che mi danno supporto, mi valorizzano e mi fanno stare bene. E sono stati proprio gli altri a farmi correre, oggi.

Anna Giunchi la maratoneta

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