Non c'è nulla di nuovo. Siamo chiusi in una bolla di routine che ormai ci ha quasi incagliato in una vita unidimensionale. E' passato più di un anno, eppure mi sembra che tutto sia trascorso così in fretta. Lento e lineare correre del tempo.
Sono sempre stata abituata a programmare le cose, ad organizzarmi, eppure, adesso, mi rendo conto che tutti i miei progetti, soprattutto relativi al settore scolastico, stanno andando in fumo.
E' da oltre un mese che lavoro con la didattica a distanza e che alleno esclusivamente i settori agonistici, senza più poter seguire quelli promozionali. Sembra una cosa da poco, eppure... I ragazzini si aspettavano qualcosa.
Mi accorgo di come si stia trascurando una generazione in formazione, senza rendersi conto che i nostri giovani hanno bisogno di incentivi, di concretezze, di promesse da mantenere. Hanno bisogno di lavorare giocando, o anche solo di giocare, ma con un obiettivo. Noi adulti e le istituzioni che ci rappresentano non possiamo trincerarci dietro il: "Devono adattarsi", perchè sappiamo bene che i ragazzi e bambini non sono adulti in miniatura, ma hanno esigenze e necessità di vivere una loro vita, costituita da sogni e promesse; devono costruirsi un vissuto che sarà parte del loro Io, un vissuto che racconteranno.
Loro non hanno colpe, eppure mi pare di percepire che la società attuale si stia sempre più alienando verso una dimensione: "Non a misura di bambino". Pare che i nostri giovani non esistano , eppure sono la mia forza, sono la nostra risorsa.
Sono ancora incontaminati dai condizionamenti sociali, sono così puri, sinceri, istintivi negli affetti e leali nei rapporti.
Mi dispiace e mi rammarica proprio sapere che è la società moderna che rovina l'uomo. Tutti dovrebbero imparare dai bambini: per me sono terapeutici.
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