E' un periodo insolitamente tranquillo emotivamente, e ne sono sempre più convinta: guardo il mondo dalla faccia giusta. Dovrò rifare i miei controlli, ma sono convinta di stare via via liberandomi di questo antipatico disturbo della tiroide. Anche il mio umore è costantemente positivo: lavoro con passione e con i ragazzi, sia a scuola che al campo, sto proprio bene.
Ho corso un cross dopo oltre un anno, 2 giugno. Ero ad Abbazia di Pomposa (Fe), 8 km. Sono stata pure contenta della mia prestazione...insomma, sto iniziando a piacermi un pò.
Faccio un collinare a settimana e ricordo con piacere 22 km tra Panighina, Bertinoro, Collinello, Polenta, Paderno...ma ricordo anche un 6x1000 in salita e qualche fondo medio a 4'25. Sto ritornando a ragionare per obiettivi e non per "Tanto Per Fare".
Sono contenta perchè la mia società di atletica, quella ove alleno, sta crescendo e i miei giovani allievi stanno maturando ottimi risultati: vedere tanta fiducia nei miei confronti e tanto impegno nelle attività mi stimola a dare ancora di più. Vado al campo con il sorriso e devo dire che la società mi lascia veramente libera di organizzare le attività; mi rispetta, mi appoggia, mi valorizza. Ad ogni gara sbanchiamo in medaglie.
Lanciare: l'intenzione che si proietta nello spazio
E il passato?
Con il tempo si impara a capire cosa rimane nei propri trascorsi e cosa è stato destinato ad andarsene: ci penso spesso. Spesso penso a certi miei errori di valutazione commessi da remoto: ho sempre pensato che certi valori si trovassero intrinsecamente nelle strutture che li rappresentavano ideologicamente.
Ebbene, ora che ci penso a mente in quiete (non inquieta), raramente è così. Anni fa pensavo di trovare valori di patriottismo, di rispetto, di fratellanza e di cooperazione in quelle strutture che li rappresentavano dietro alla propria denominazione. Ero convinta di aver concretizzato un sogno, quando mi sono ritrovata ad accarezzare le pareti o a varcare il cancello di certe strutture. Ebbene: in questi ambienti ho trovato solamente una facciata istituzionale portata a rappresentare a una dimensione determinati concetti; nell'ossatura reale, nello scheletro in cui vivevo, ho sempre trovato altro: protezionismi, ipocrisia, indifferenza. Non riesco a trovare il termine esatto per denominare il contrario di empatia...potrei dire "asincronia", e invece no, lo rafforzo un pò parlando di vera e propria antipatia.
Il valore di un rapporto si misura al di là di contrasti ideologici, il valore di un rapporto permane nei ricordi. il valore di un rapporto viene riaperto ogni qualvolta lo si desidera...anzi, il valore di un rapporto non si chiuderà mai, a prescindere da distanze temporali o spaziali.
Mi guardo alle spalle e noto dei vuoti esperienziali dietro di me: dei trascorsi che, in verità, non ho mai voluto rimuovere. Dei trascorsi che appaiono come fantasmi, anzi, come spettri rappresentativi di un male morale ancora radicato in me.
Quante volte mi chiedo di perdonare errori fatti sulle mie spalle, e quante volte sento questo groppo esofageo del quale non riesco a liberarmi, ma che preme sul mio stomaco. Mi sarebbe piaciuto chiarire, ma ho cercato di farlo sbattendo la testa contro un muro divisorio.
Mi piace portare a fondo la mia profondità, ma ancora devo combattere contro la superficialità di chi non è mai riuscito a vedermi in prospettiva. Chissà...forse sarà proprio il tempo a costruire una dimensione più solida di me. Forse, questa dimensione, verrà vista anche da chi ha provato a rimuovermi.
2 commenti:
Sei troppo profonda Anna per star bene, vivere bene e restar poi bene da ambienti come quelli che hai descritto. Per starci bene dovrebbero essere permeati ed invasi da tante altre/altri Anne, che riuscirebbero a bonificare questi ambienti e renderli empatici.
Hai sempre avuto delle splendide parole per me e ti ringrazio. Le anime come le nostre sono sempre destinate a chiedersi "Perché".
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