Il fatto che io sia una persona che abbia raggiunto un equilibrio con sè stessa non vuole dire assolutamente che io sia asociale e che non ami il contatto con gli altri. Tutt'altro: gli altri sono la mia forza, sono il mio sostentamento: se sono persone sinergiche mi permettono di estrapolare la parte più viva di me.
Nessuno di noi, in fondo, è un'isola: ognuno di noi è parte di un continente collettivo, che costituisce il nostro tutto. Ritengo però che un primo passo per stare bene con gli altri sia proprio lo stare bene con sè stessi. Io amo la vita che faccio, e non la cambierei con quella di nessun altro: di riflesso sto bene anche con gli altri: mi piace ascoltare, mentre di me non parlo mai.
Domenica, con la mia squadra del GS Gabbi, abbiamo dimostrato che l'unione fa la forza. Abbiamo vinto le staffette femminili e maschili, con addirittura primo e secondo posto femminile, all'Eikiden Marathon, San Marino.
Io venivo da una settimana positiva dal punto di vista del riscontro in allenamento: peccato abbia corso la frazione da 12km alle 11, soffrendo decisamente il caldo che mal sopporto anche a riposo. Nella mia testa era forte un obiettivo: terminare la gara, senza esagerare il ritmo al primo giro (dovevo coprire due giri da 6km). Si ha sempre paura di non dare a sufficienza e più si nutrono aspettative e maggiormente si rimane delusi, soprattutto quando si è desiderosi di dare e di contribuire all'obiettivo.
La nostra squadra è andata oltre la prestazione del singolo perchè, come ogni team di successo, ha battuto con un solo cuore. Il valore degli altri si misura nel prodotto collettivo finale. Sono fiera di essere parte di una équipe così motivante...
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