Anna Giunchi Blog Personale


mercoledì 1 settembre 2021

Ostacolista...i primi regionali!

 

La mia prima esperienza da ostacolista è andata bene: ho terminato la gara e non mi sono fatta male, e ho vinto pure il titolo regionale. 
Beh, a livello master gli ostacoli appaiono come qualcosa di tenebroso ed inquietante, e mi è andata proprio bene: ben poca gente li fa. Beh, l'importante è avere il coraggio di affrontare il nuovo: in certe discipline conta in maniera preponderante la tecnica e il gesto atletico.
Purtroppo ho ancora un blocco con le siepi e il mio istinto mi porta a passarle con il piede sopra. Eppure...eppure le salterei senza problemi. Occorre capirmi. Arriverò anche lì.
Nella stessa giornata del 400hs, 30 minuti prima, ho corso un 5000 metri, portandomi a casa un altro titolo regionale, per categoria: 21'32 il mio tempo. Impensabile, fino a pochi mesi fa...
E dunque proverò a parlare (scrivere) di me, anche se non lo faccio da anni. Ed è un mio grosso problema perché le parole, se non escono dalla bocca o dalla penna, ti sbattono dentro impazzite. Questo blog mi aiuta perché, in maniera goffa, riesco a comunicare qualcosa di me, seppur seguendo una tematica di base inerente la corsa, con anche via "iconica". Certo, ho cercato di parlare di me, confesso di averci provato, con pochissime persone, e non nego che mi avrebbe fatto pure bene, ma è sempre andata male. 
Beh, sono anni che ascolto tanto gli altri, e cerco vie di compensazione per rimediare ad una mia caratteristica che mi sta dando non pochi problemi. Sono tre anni che soffro di un problema autoimmune che sta virando, forse, verso un altro (le analisi lo decreteranno). Attualmente, però, in questa fase di "transizione", sto ritrovando tanti aspetti della mia vita che avrei dato per persi. Non ci crederete, ma per me la vittoria più grande, concentrata in oggi, è stata quella di decidere di passare, due mesi fa, i primi ostacoli (per la psicologia cognitivo-comportamentale, che adotto: l'ostacolo rappresenta Il Problema) da 76cm e, step dopo step, di programmare un 400hs.
E, prima ancora di questa "vittoria", per me è stata una grande conquista alzarmi dal letto e andare a correre una gara che, altra conquista, avevo programmato di fare.
Sono malattie silenti, che nessuno vede da fuori e che, pur avendo una sintomatologia clinica alquanto "densa e varia", non sempre vengono comprese. Gravità o non gravità, ti cambiano la percezione di quello che stai vivendo e, spesso, decidono per te.
Tre anni fa neppure mi sarebbe passato per la testa di gareggiare ancora: non ne avevo proprio le forze. 
Adesso ho persino pianificato i campionati Italiani a Rieti, e ci andrò.
Viva l'atletica, e bentornata a me.


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