Anna Giunchi Blog Personale


martedì 26 aprile 2022

Scrivere e correre. Itinerari.


Correre e scrivere, spesso, vanno di pari passo.

Ho trovato questa caratteristica comune a molta gente che, come me, condivide queste due passioni.
Ho corso ben due gare, dal mio ultimo post, e le emozioni, devo ammetterlo ogni volta, sono sempre uniche.
Innanzitutto, correre una 21km, Alfonsine, per di più in una località vicino alla mia Cervia, è stato un passo abbastanza forte e marcato. Vuoi perché 21km, per me, sono ancora tanti, vuoi per le consuetudinarie "paure" sullo stato del mio ginocchio, che però va sempre meglio...vuoi per la consapevolezza di non correre ancora a ritmi secondo i miei canoni. Eppure...trainata, rassicurata e convinta, ho corso e sono stata molto soddisfatta del mio tempo, 1.39, della mia terza posizione di categoria e della mia determinazione nel concludere la corsa in spinta, nonostante il vento contro. Le soddisfazioni legate alla forma fisica sono del tutto personali, variano da atleta ad atleta, ma penso che in comune, a me come agli altri, si abbiano la piena consapevolezza dello stare bene, in salute e pure in un contesto sociale che inizia ad affollarsi.


Ho dunque corso, il 18 aprile 2022, la mia prima 21km dopo...azzarderei, un annetto circa.
Da un contesto ad un altro, il 25 aprile mi sono fortemente voluta ritrovare a Roma, con la mia squadra, a correre la 10km di Miguel, una delle mie prime gare corse in assoluto, nonchè un "must" per chi corre a Roma.


È il 10.000 che sento più mio, perché si corre in zone in cui ho vissuto per anni: Foro Italico, lungotevere Flaminio e Maresciallo Diaz, Stadio dei marmi, Stadio Olimpico, Ponte Milvio.
E solo il rivedere il palazzo H del Coni, che mi accompagnava nei miei trascorsi in Università, mi ha riempito di quelle emozioni che fatico a descrivere.
Sono stata veramente contenta di esserci; di conoscere ancora meglio la mia squadra, fatta di persone veramente speciali e a modo; contenta di rivedere amici, di spingere e migliorarmi cronometricamente, nonostante i punti in cui non prendeva il garmin, nonostante i soliti dibattiti sui 10100 o sui 10400.
Comunque sia, sono stati 43 minuti emozionanti nei quali, pur in mezzo a 6500 persone, calpestavo quell'asfalto che mi ha dato emozioni, che mi ha liberato pensieri, che mi ha incollato ricordi.
Nel pomeriggio, allo stadio Paolo Rosi, ho assistito al Trofeo Liberazione, una manifestazione verso la quale, tanto per cambiare, riserbo molti ricordi. Contrastanti.
Non è stata l'edizione giusta per levarmeli di dosso, ma ho passato un pomeriggio piacevolissimo grazie agli amici che ho ritrovato, grazie ai ragazzi che ho visto crescere, grazie ai colleghi di passione e tempo speso sul tartan.
Sono dell'idea che le esperienze che ci mettono alla prova con la vita siano, come le gioie relative alla corsa, assolutamente personali. Non vi è una soluzione, né una strategia alle complessità del vissuto.
Io cerco di ritagliarmi spazio, sovrapponendo esperienze nuove a vecchi ricordi.
Il vecchio non si può cancellare. E allora, proviamo a modellarlo, per come piace a noi.
Potrebbe darci molte sorprese.




domenica 17 aprile 2022

Risorgere. A Pasqua

Risurrezione.

E’ una parola che, in base alla locazione temporale, può assumere significati più o meno profondi. Pasqua e’ Risurrezione, e il significato è prettamente religioso.

Risurrezione prelude sempre ad un cammino, più o meno tortuoso, accompagnato costantemente da un velo di sofferenza; estendendo il concetto al vissuto di ognuno di noi, è alquanto empatico trovare, in ogni persona che incontriamo, grosse affinità.

Tutti noi, nel trascorso delle nostre vite, abbiamo attraversato periodi difficili: li abbiamo affrontati, tenendo ben salda la speranza nel poterli prima o poi superare. Anch’io l’ho fatto. No, non sono immortale, ma posso dire di esser morta e risorta infinite volte. Muoio ogni volta che qualcuno a me caro soffre; muoio ogni volta che perdo qualcuno; muoio ogni volta che qualcuno mi fa del male. La mia vita è permeabile agli altri e mi sono sempre detta di quanto, pur dietro una scorza di persona indipendente e autonoma, io risenta fortemente dei "motus dell’animo" degli altri. Ho bisogno degli altri più che di me stessa, perché sono proprio gli altri a costruirmi, così come a distruggermi, ogni giorno.

Quando sto bene, quando ho buone sensazioni in corsa, quando ho soddisfazioni al lavoro, mi piacerebbe condividere la mia gioia con quell’altro che mi ascolta, che mi sente, che mi vede e che mi vive.

Mi piace infondere speranza, gioia e voglia di vivere in chi sta attraversando un periodo difficile. E mi piace ascoltare, essere parte attiva di ciò che mi racconta, dispensare consigli e donare carezze. Mi piace educare chi ha voglia di imparare; mi piace essere educata.

Son fredda e impacciata nei rapporti interpersonali, ma il calore che ho dentro è in grado di sciogliere anche i ghiacciai più radicati nella crosta terrestre, perché dentro io vivo.

A volte vorrei donare più di quello che sono; a volte prendo fiducia, poi mi rifugio ancora nella mia tana, per poi fare capolino alle prime luci crepuscolari. E mi piacerebbe prendere tutto il sole sul mio corpo, affamato di melanina.

E così scrivo, per comunicare.

Ecco, vorrei che le mie parole vi scaldassero il cuore, perché non siete soli, e io non sono sola.

Auguri a tutti.



domenica 10 aprile 2022

Il mio passato sull'Appia Antica

 


Potrei aprire un libro di emozioni, ma so che farebbe talmente luce che potrebbe abbagliare Voi, miei lettori.

Oggi, 10 aprile 2022, dopo uno stop di quasi otto mesi, sono tornata a correre in una gara. E lo ho fatto su un percorso meraviglioso, per me ricco di connotati affettivi, con una maglia nuova, con una preparazione ormai ininterrotta da due mesi e mezzo.
La gara: Appia Run, da me corsa nel 2007-2008. La maglia: Esercito, Cecchignola.
Per la verità, ero insicura se correre oppure no, vuoi per un po' di paura per i contagi, vuoi per il non sapere come avrei reagito ad inevitabili assembramenti, stando sempre da sola, vuoi perché so di non avere ancora dei ritmi gara per me gratificanti.
E, con fare del tutto razionale, ho spostato da me tutte queste piccole incognite, per decidere, con profonda convinzione, che avrei corso, ma con la testa.
Per provare qualcosa di relativamente nuovo, per reimmergermi in un mondo che mi ha sempre aperto a gioia e passione, per percorrere 13,5 km in un itinerario magnifico.
E ne sono uscita con una media al km, 4'55, del tutto inaspettata, con una medaglia al collo e bagliore negli occhi.
Ho cercato di correre in progressione, tenendo un ritmo che mi consentisse di godermi anche il percorso, valutando le asperità del terreno. E, sul finale, ho concluso la mia prova con un km a 3'58. E, al di là del tempo, sono stata fiera di me, del mio volere a tutti i costi tornare a correre e del mio impegno nel programmare


un lavoro di tonificazione in grado di aiutare questo ginocchio.
E mi ha fatto effetto, pensare che ad ottobre assistevo alla gara vicino al "masso della Caffarella", pur essendomi iscritta, perché infortunata da tre settimane. Ricordo che speravo di tornare a stare bene entro un mese...e invece i tempi per la lesione osteocondrale si sono protratti, di molti mesi.
E adesso guardo avanti, vado oltre (frase che sento spesso) e cerco di prendermi queste briciole di felicità, per poi spargerle nel tracciato che mi separa dalla prossima gara: Corsa di Miguel.
A volte occorre lottare contro le proprie paure, con l'autoconvinzione di essere più forti. In questo caos del mio animo, oggi ho scoperto la chiave in più per aver fiducia in me stessa. E vado avanti così.



Anna Giunchi la maratoneta

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