Una estate climaticamente caldissima sta volgendo al termine. Provo ogni volta, ad ogni stagione, a vivere i giorni intensamente, ma mi accorgo che il viverli con passione li fa scivolare rapidamente via dalle mani, come se fossero acqua di sorgente.
È stata per me una estate molto particolare, forse di riacquisizione di quei coriandoli di libertà che davo per persi. Certo, ancora non sono pronta per vivere certi aspetti sociali come prima, e neppure ci provo: lascio andare il mio corpo e la mia mente, e cerco di fare tutto ciò che mi viene con naturalezza.
Quest'estate ho fatto molto sport, ho lavorato con continuità con i ragazzi, mi sono concessa qualche breve viaggio (prima dello stop di agosto) e sono contenta di questo bilancio, in cui ho deciso io, in prima persona, cosa voler fare.
Intrappolata da una vita che ti porta a programmare ogni singolo attimo che proverai, mi chiedo che cosa vorrei. Me lo chiedo spesso.
Penso di voler rimanere come sto vivendo adesso, facendo le cose che amo, condividendo alcuni momenti della mia vita con pochi.
Poche persone, di qualità.
Questo vorrei: avere accanto chi nutre sentimenti sinceri; chi ti chiede "Come stai?" E ti dice anche come sta. Chi ti regala momenti e non quantifica l'affetto.
Chi mi ha deluso, in fondo, non può avere spazio in una vita come la mia.
Io contengo moltitudini. Troppe moltitudini.
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