Anna Giunchi Blog Personale


domenica 4 settembre 2022

Il mio percorso campestre


Campestre Clai, Sasso Morelli

Non ho mai interrotto un percorso per iniziarne un altro.

Tranne che per questa volta: un mese intero di stop dal lavoro e da impegni programmati, per un progetto di ricostruzione da fare esclusivamente con me, con Anna. Era una mia emergenza.
Un lavoro, in fondo, che ieri è volto alla fine. Che è successo? Ne è uscita un'altra persona, con custodite dentro di sé miniere preziose di rifugi di salvezza. Sono uscita da un tunnel pieno di fiori pronti a sbocciare, e che adesso han preso luce. Non ho terminato del tutto.
Ma sono gia' cambiata.
Sono cambiata anche per chi non mi vede, non mi sente da mesi. Frasi fatte.
Ritengo che le persone che parlano male degli altri non lo facciano solamente alle loro spalle, ma che seguano un iter circolare: una volta a te, una volta al vicino. Chi non ha serenità interiore per dedicarsi al proprio se', scarichera' le proprie tensioni e negatività sull'altro, senza alcuna profonda mediazione nel provare a capirlo prima, questo Altro, chiedendogli un Perché si sia allontanato.
In un giro che è un cerchio perfetto, è toccato a me essere bersaglio di critiche, e ho già impiegato troppo tempo scrivendo di questo episodio ma, si sa, scrivere è svuotarsi. Questo solo per dire di quanto abbia lavorato sulla negatività degli altri, che inevitabilmente mi contagiava, e ne sia uscita in catarsi. Chi mi delude perde valore, e purtroppo non so fingere.
Non mi interessa delle vite degli altri in chiave critica e, di qui a un tempo che deciderò io, non sosterrò colloqui in seduta da psicologa, preoccupandomi di mettere in pratica il mio svuotarmi da altri vissuti, prima di mettere del mio in altre sofferenze. Devo prepararmi al meglio, se poi vorro' donare del bene.
Una pratica che, grazie ad un iter di lunghe indicazioni, mi è più che congeniale.
Oggi, in guida in auto, applicavo uno strumento di meditazione, concentrandomi su una persona e sviscerando i miei sentimenti connessi ad essa, al fine di sostituire i pensieri negativi con i positivi. Non è facile lavorare sullo spostamento e, nonostante questi sforzi distolgano l'attenzione e non si possano tenere prolungati per troppo tempo, ho terminato il mio viaggio con un nuovo obiettivo: risolvere il prima possibile attriti passati.
Vorrei permeare la mia vita di positività, senza astensioni forzate da rapporti che avrei potuto chiarire tempo fa. Starei solo meglio, e parlo egoisticamente di me.
Quale era la mia meta fisica?
La mia meta era una gara...12km, campestre a Sasso Morelli, Imola. Sono tornata in zona Bologna.
Una competitiva, la prima dopo mesi e, soprattutto, dopo un periodo di grosso calo motivazionale, un calo generale verso ciò che mi ruotava attorno.
La mia scala di obiettivi, questa domenica, prevedeva: l'alzarsi, il fare colazione, il guidare per 65 km, arrivare a meta e correre. Ho rispettato i piani del mio diario e, nonostante dolori tendinei e ritmi turistici, sono stata fiera di me e del mio corpo, che poi ho premiato con un bel pasto.
Alla luce di tante situazioni che tornano a posto, del tempo che sistema le cose e che mi dà il giusto valore agli occhi degli altri, ho imparato a volermi bene. A scrivere di me e non a dedicare poemi o suppliche a chi non sa valorizzarli.
Penso che il donare sia bello perché estremamente personale e che, quando fatto con cuore e pensieri, sia un qualcosa di grande valore. Di unico.
Scrivendo ho dato tanto.
Ora vorrei dare tanto a chi mi legge e mi ha a cuore, condendo il tutto con profonda gratitudine.
Per Voi.



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