Anna Giunchi Blog Personale


domenica 11 giugno 2023

Casalmonastero e ricordi...

 

Sentimenti contrastanti oggi, a Casal Monastero.

Un weekend fortemente voluto, con spostamenti di treni, sensi di colpa e incastri scolastici...che volete che vi dica...se mi metto in testa che una cosa va fatta, la faccio.
E sono partita, arrivando nel primo pomeriggio. Roma, ancora tu.

Il weekend prevedeva una gara a Matera...meta del tutto difficile da raggiungere, avendo a disposizione così poco tempo.
La gara scelta è stata poi quella di Casalmonastero, 10.100km impegnativi, con un percorso veramente divertente, tra salite, un po' di sterrato e momenti in cui lasciare andare le gambe. Ho corso bene, non secondo le mie aspettative, ma addirittura meglio, dato che mi ero scaldata pochissimo.
Temevo il caldo, ma mi sono accorta subito che il caldo romano non è il caldo umido padano, che a quanto pare mi aiuta a modo a gestire spostamenti territoriali.
Mi manca un pò di continuità nel ritmo, ma sento che sto ricominciando a divertirmi. Tutto bello...amici, piacevolissima compagnia, fino all'aver appreso da Daniela, venuta apposta a salutarmi, una triste notizia riguardante Franco, che posso tranquillamente definire la prima persona che mi ha avviato alla corsa e che mi ha fatto entrare nel mondo del podismo romano.
2007...A quel tempo vivevo e mi allenavo a Montemario e ogni mattina mi incontravo con il gruppo dei podisti che avevano sede sociale al campo di Santa Maria della Pietà. Beh, tutti conoscevano Franco.
Abbiamo fatto tantissimi allenamenti insieme, trasferte a Rieti, Castelli, Viterbo, San Benedetto del Tronto...dove non dimenticherò mai le sue lacrime di rabbia perché non vinsi la 42km sulla Sabbia. Lui, che la sera prima mi studio' la tattica per gestire una gara del genere.
Mi aveva a cuore, Franco, e io avevo a cuore lui.
Lo rividi nel 2018, nella Roma Ostia, e lo abbracciai, in un abbraccio che mi fece ritrovare i miei primi, lunghi anni di vita agonistica nella meravigliosa città di Roma.
Mi sono contenuta emotivamente, quando ho guardato negli occhi Daniela.
C'era Saverio, per fortuna.
Mi conosco, so che nei miei momenti di solitudine gestiro' e lascerò andare questa botta di dolore che mi ha spiazzato.
Certe persone, me lo ripeto spesso, ci appaiono pressoche' immortali, perché non si può immaginare l'ipotesi che vengano a mancare. Franco, anche quando si dovette fermare dalla corsa per problematiche cardiache, rimaneva sempre nell'ambiente che più amava, dispensando consigli, allenando e spesso accompagnando nei suoi percorsi chi condivideva con lui questa sana passione.
La sua vita era la corsa e, forse, ci ha lasciati nella maniera per lui meno dolorosa...Beh, era sempre comunque troppo presto, e avrei avuto, e ho tuttora, una dannata voglia di rivederlo e di abbracciarlo.
Sono convinta che nessuna persona prenderà mai il posto di un'altra, perché ogni persona è unica, soprattutto per le percezioni di vita di ognuno di noi.
Non credo a più amori della propria vita, a due mamme o a due padri. Non credo a due migliori amici, e non credo alle sostituzioni nei legami...
Le esperienze che ho vissuto con Franco nei miei primi periodi di vita romana saranno sempre e solo mie e sue.
E alla frase di Daniela: "Almeno, se siamo qui, e' perché ci ha lasciato qualcosa di buono" non so come abbia fatto a rimanere bloccata come il marmo che porto dentro, in difesa dal mostrare chissà quale parte viva di me.
La vita va avanti, scorre, forse corre pure lei, e si porta via molti pezzi, anche di noi, come una alluvione che irrompe e fagocita di prepotenza molti ricordi, mattoncini che ci costruiscono.
Ho un collage di immagini di Franco pitturate in vari momenti della mia vita, cosi' come ho la sua risata che mi fa eco nelle orecchie. La sua voce.
E posso sollevare dal mio coperchio tutti i ricordi che voglio, ma non potrò più viverne di nuovi, e anche la mia immaginazione, in questo momento, si è trovata frantumata in mille pezzi contro ad un muro.
Non lo vedevo da tempo e avrei preferito non sapere nulla, perché almeno avrei coltivato la speranza nel rivederlo. Forse la vita è proprio questo: una continua difesa contro il dolore, cercando di non sapere.



Nessun commento:

Anna Giunchi la maratoneta

Benvenuto sul blog di Anna...la maratoneta