Anna Giunchi Blog Personale


domenica 16 aprile 2023

Appia Run. Crescendo.

Questo me lo ripeto spesso. Io sono un controsenso.

Mi giudico una persona emotivamente stabile e determinata verso i propri obiettivi. Mi considero una che raramente molla il mirino, ma non nego che, caratterialmente, sia alquanto complesso analizzarmi.
Sono profondamente indipendente e ho bisogno dei mie spazi, dei miei momenti e, sinceramente, così cavarmela da sola ovunque, avendo viaggiato in tutto il mondo.
Eppure è grazie agli altri che sono viva. Sono profondamente dipendente dagli altri, ho bisogno di loro. Come ho scritto più volte, faccio entrare pochissimi nella mia vita, pur condividendo diversi momenti con tante persone.



Sono dell'idea che, al momento in cui non si cerca l'altro come mezzo ma come fine (e questo è possibile solo se si ha un ottimo rapporto con sé stessi), si possa donare molto a chi è in empatia con noi.
Tutto questo per dire che non mi scollero' mai (termine brutto, ma rende bene) dalla vita certe persone. Perché quando qualcuno costruisce qualcosa con te, da un periodo relativamente lungo, fatto anche di semplici dialoghi, a semplici momenti, se ti ha toccato le corde dell'animo in quell'attimo, in quello spazio, in quel km, in quel ricordo, in quella parola, tale persona ci sarà sempre. È giusto così. E dunque è inutile forzare qualcosa che non accadrà mai, tipo accantonare o peggio cancellare i ricordi, che nel tempo risultano per la maggior parte belli.
Chi prima, chi dopo, chi in futuro si tatua nella mia pelle, non andrà mai via: sta nel mio patto di lealtà.
E lo scrivo oggi, in occasione di una gara che ha ulteriormente decretato un ritorno a quello che era.Tantissima gente, una grande festa, Roma soleggiata.
Chi, come me, è stato schiaffato nell'ultima griglia e ha sgomitato un bel po' e chi, ai lati, correva con noi incitandoci. Chi era più avanti, chi a fianco.
E questa gara è un po' un simbolo dei tanti percorsi della vita che ci segnano...taluni più semplici, altri decisamente tecnici e complessi, una buona parte a zig zag e un finale che non è mai un finale, perché ci porterà sempre al punto di partenza.
In questi due giorni flash, che hanno seguito una settimana scolastica di progetti, ho concentrato tanti anni di gioia, di commozione, di ricordi cancellando, e non sotterrando, quei momenti di rabbia che ti trovi, ora che sei matura, a non comprendere, ma forse a giustificare per la situazione in cui vivevi, e pure per la tua fragilità di un tempo. Ora ho una corazza.
Forse la stabilità interiore si raggiunge ad un preciso scoccare del tempo ed io, dal 12 aprile ad oggi, sto ancora festeggiando il mio compleanno.
Sul perché di certi errori del passato, forse, può dare risposta solo il silenzio e lo scorrere del tempo. Il "non lo farò piu'" non è una frase contestuale a quella che sono ora...certe cose non accadranno più perché non sono più quella di prima.
Non so se io abbia interrotto un percorso, ma avrei tanta voglia di ricominciare a correrlo.
Cambiata, migliorata e più al passo con i tempi...




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