Anna Giunchi Blog Personale


lunedì 22 aprile 2019

Buona Pasqua a tutti

Nel ringraziarvi per seguirmi, leggermi, interessarvi a quello che scrivo...i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua.
Ho ritrovato, in questi giorni, il piacere dello sport all'aria aperta: ho corso, molto, sono andata in bici e, nella giornata di Pasqua, sono salita a San Luca, il mio luogo preferito, chiaramente a Bologna.
Un cammino tutto d'un fiato, sparandomi 18 km a piedi tra centro di Bologna e ritorno. E' stato bello, rigenerante. Ma non mi ha cambiato. Sono sempre io.
Quanti ricordi sotto a quei portici...quanti lungo la strada, sullo strappo delle Orfanelle...
Cronoscalata di San Luca: Mirko che, a settembre 2017, mi incitò dicendo: "Pensa alle salite della Val di Fassa". Vinsi la crono, settembre. E poi la Casaglia-San Luca...bellissima. Beh, anche il Dall'Ara in veduta panoramica ha il suo fascino, e lo so bene...
San Luca e la sua via crucis: un luogo di culto, di sofferenza e sollievo. Un luogo che illumina Bologna dall'alto e che, come canta Lucio Dalla, ne accoglie i visitatori all'ingresso dell'autostrada. Amo Bologna.
La calma perfetta...quel posto nel quale non vivrei. Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente. La calma è la vigliaccheria dell'anima.
Molti pensieri in questi giorni, molti progetti a breve e a lungo termine. Goal setting: tecnica psicologica che fa pianificare per obiettivi: con un obiettivo il cammino è molto più facile, meno faticoso.
Basta che si tratti di un cammino, e non di una corsa: in certe situazioni vorrei vedere il panorama. Lasciarlo alle spalle con tutta calma.
A singhiozzo, forse.



venerdì 12 aprile 2019

Attraverso Roma


Una maratona va sempre oltre una manifestazione di una semplice corsa su strada. Sara' la pazienza che affianca l'iter della preparazione, saranno gli imprevisti che possono accadere durante i 42km, sara' l'atmosfera magica che circonda la citta' che la accoglie e il calore della gente che assiste ai bordi delle strade...saranno tante cose, ma ogni maratona lascia sempre un segno negli atleti che la "vivono" in prima persona.
Come ho avuto modo di scrivere a piu' riprese, mancavo da oltre un anno alle lunghe distanze su strada e, pertanto, numerose incertezze mi hanno accompagnato prima dell'evento. Ho trascurato il pieno di carboidrati, mangiando piu' pasta unicamente il sabato, non ho corso lunghi fino ad un mese prima, non avevo ancora rodato a sufficienza le scarpe e, soprattutto, non mi sentivo pronta a gestire "la fatica".
Visito il Villaggio Maratona nella giornata di giovedi', richiedendo lo spostamento della griglia assegnatami causa mia mancata indicazione del tempo: slitto in prima griglia e la motivazione sale, al punto che acquisto due gel, di quelli belli tamugni.
Mi immergo nello spirito delle 42, ritrovando amici da varie parti d'Italia e trotterellando per l'expo'. Nella giornata di sabato riduco i km a piedi e assisto alla messa del Maratoneta, in compagnia del Gs Esercito: sto iniziando a crederci.
Ricevo l'invito per la grigliata della domenica post gara...obiettivo: reintegrazione proteica.
Non sapevo come la avrei conclusa, ma mi ero imposta il limite massimo di 30 km.
Domenica mattina tutto fila liscio, a parte la mancanza di spille per punzare i gel e 4 biscotti per colazione. Una pioggia battente mi agghiaccia la pelle: avevo solo la canotta.
Arrivo in griglia 5 minuti prima, ammassata come non mai...sgomito e mi trovo davanti. Ormai ci sono: si parte.
E parto sotto soglia, temendo di scivolare, accusando la temperatura piuttosto rigida...al 15esimo km mi trovo nel gruppo delle 3h30 e sale in me il desiderio di abbandonare tutto, evitando ipotetiche crisi dal 25esimo (solitamente mi arrivano presto). Passaggio a San Pietro...prometto a me stessa di avanzare ancora un po'...la mia universita', Parioli, dove abito...e poi il desiderio di mettere Quella medaglia al collo...supero i pace delle 3h30 e mi calcolo un 3h25. Mi piace il percorso, mi piace la strada tutta per me...non posso tradire Roma cosi'. Penso a coloro che han fatto di tutto per permettere questo evento cosi' ben organizzato: devo qualcosa anche a loro.
Ultimi 3 km in salita...calo il ritmo...Barbara mi accoglie al ristoro con il suo splendido sorriso e, prima di lei, sento chiamare il mio nome ovunque...
Chiudo in 3h28. Non sono i miei tempi, ma in quel momento a tutto ho pensato, meno che a quello.
Ho pensato a chi ha "corso con me", a chi ha subito le incertezze, le paure, le incostanze della mia preparazione, a chi spera che io torni a stare bene come un tempo. Non ho corso per me, e forse e' proprio per questo che mi sono sentita piu' soddisfatta del solito.
E nella settimana post maratona ho subito un po' di "scosse di assestamento" dettate dalla gara, anche se non posso lamentarmi del recupero muscolare che sto attualmente avendo.
E mi accorgo che gli "assestamenti" possono essere gestiti al meglio anche da una mia gestione degli eventi all'insegna della positivita' e dell'ottimismo. Non voglio pensare che una condizione ormonale sballata possa determinare "Chi" sono. "Io Sono" a prescindere.
Oggi, 12 aprile, e' il mio compleanno, e ho il telefono che suona di continuo tra messaggi di auguri e notifiche. Sono felice che ci sia chi abbia colto quella che sono, non mi sento sola: no, non lo sono. E' a questo che devo pensare quando una nube griglia mi annebbia la fronte.
Ho ricevuto tanto oggi: mentre attraverso l'Arno penso alle mie acque solitamente torbide, ora in sperata quiete: ho ricevuto in dono me stessa, donata da chi e' parte di me.

Anna Giunchi la maratoneta

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