Anna Giunchi Blog Personale


domenica 19 marzo 2023

I miei itinerari imminenti. E la mia casa

 



È il periodo dei progetti. Ed è strano che sia nato in un periodo in cui, da 10 giorni, il fisico non risponda a dovere.

Ho sofferto i cambiamenti climatici e, forse per una priorità data al lavoro, che amo, ho trascurato gli allenamenti.

Ho quindi corso 10km a Cesenatico sotto le mie aspettative, sentendo le gambe pesanti e soffrendo anche l'abbassamento di temperatura, nonché con difficoltà di rodaggio delle scarpe in carbonio. 

La mia scelta durante la settimana successiva, dal 13 marzo fino ad oggi, sarebbe stata quella di ascoltarmi, correndo meno, ma in qualità, per risvegliare le gambe un po' appesantite dai consigli di classe scolastici.
E oggi stavo meglio, anche grazie a delle scarpe più morbide, del tutto indicate per il mio piede ribelle e antipatico.
22,200km di puro trail, in cui mi sono immersa, da Porto Fuori fino a Lido di Dante e Pineta di Classe, passando per Fosso Ghiaia con attraversamento di innumerevoli ponti, negli itinerari naturalistici racchiusi dalla mia terra. E sono bellissimi, unici.
Attraverso queste manifestazioni mi sono resa conto di quanto siano belli i posti in cui vivo. Ogni volta che corro ripasso l'amore che nutro per dove sono cresciuta, riscoprendo negli anni ciò che ho nel sangue.
E mi piace esplorare nuove terre, per poi ritornare arricchita verso casa mia.
E quindi prossimamente avrò tante emozioni splendide e itineranti, tra cui l'Appia Run, il Giro delle Ville Tuscolane, la 21km a Londra, e poi ancora la Cortina Dobbiaco (grazie a chi mi ha dato occasione di correrla ancora) e, ad agosto, la 21km di Lima, Perù.
Ci sono tante occasioni per dire Grazie alla vita. Io la ringrazio ogni giorno, così come ringrazio e sono felice di poter dedicare i 22km di oggi al miglior padre del mondo. Il mio.

domenica 5 marzo 2023

Roma Ostia. E arrivammo al mare...


La Roma Ostia del 2023 è andata.

Penso che sia la gara alla quale abbia partecipato in assoluto in più edizioni, al punto che, quando faccio giocare i ragazzi di scuola con le mie medaglie, facendole indovinare, essi ironizzano spesso su quanti trofei delle passate edizioni mostri loro.
Ed ho corso anche oggi, in mezzo ad oltre 9000 persone.
Non conto gli anni ai quali manco da un evento internazionale di tale portata, e devo dire che le sensazioni del grosso evento mi erano sfuggite di mano...il depositare il borsone un'ora prima dello start, l'ingresso in griglia, il curare l'alimentazione, l'essere un pochino maniacale con programmi, orari e impegni e, non fa ultimo, avere anche una piccola ambizione personale. E non nascondo il disagio nel partire intruppata in mezzo a tante persone, evento alquanto frequente quando si partecipa a questo genere di manifestazioni. Ecco, forse proprio questi elementi mi hanno condizionato un po', dandomi in mano un risultato che, sinceramente, avrei voluto limare di 5 minuti, avendo corso la Decamilia di Tor Vergata ai 4'30.
Certo, ho impostato la progressione, ma non sentivo le gambe ad hoc...le nuove scarpe ancora non girano come vorrei e i piedi che le comandano andavano poco in spinta. Nonostante il collinare alle Caminate, con vento freddo, nonostante il cambio ritmo del cross di sabato scorso a Cotignola; e nonostante uno scarico di 4 giorni che, però, ha risentito di cambiamenti climatici che il mio fisico soffre particolarmente, non ho corso al ritmo cui speravo.
Esco un po' delusa, ma non mi dispiaccio di una mia delusione, perché è un elemento che sta a presagire un ritorno ad una mentalità un po' più agonista rispetto a quella rassegnata di qualche anno fa. La forza muscolare va costruita e mantenuta e, a prescindere dalle mie aspettative, ho passato un weekend bellissimo. Bellissimo perché Roma profuma già di primavera, perché la Cristoforo Colombo in corsa, dritta fino al mare, è uno spettacolo impagabile e perché ho ricondiviso con il mio gruppo sportivo sensazioni uniche, di squadra.
E se poi sono esigente, severa con me stessa e pure fin troppo seria nell'approccio allo sport agonistico, in fondo...lo so. I miei sacrifici, 6 giorni su 7, nello svegliarmi alle 4.50 per allenarmi, con due giorni a settimana di ripetute, in verità indicano costanza e determinazione. Io, tutto questo, lo riporto nella vita di tutti i giorni.
Perché se sei costante, fedele e leale verso un tuo impegno sportivo, poi trasporterai questi concetti anche nei rapporti con gli altri. Rafforzerai quello in cui credi, sarai sempre puntale, se non in anticipo, e non tradirai mai niente e nessuno.
Certo, c'è chi mi chiede se sia matta a gestire un tale regime di me stessa, ma non ho problema a rispondere che, in fondo, non lo impongo a nessuno. Questo stile di vita mi permette di avere un equilibrio personale e di stare meglio con gli altri. Mi permette di adattarmi ad ogni condizione meteo o culturale che il paese in cui vado mi impone e, soprattutto, mi rende fiera di me stessa.
Cos'è la corsa per me? E' come un vero amico.
E per lui ci sarò sempre...ogni giorno, fianco a fianco. Non lo tradiro' mai.




Anna Giunchi la maratoneta

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