Anna Giunchi Blog Personale


domenica 20 marzo 2022

Diversi passi avanti

Sto guardando avanti. Sto cercando di guardare avanti mentre corro, e dunque sto cercando di migliorarmi nella postura, ma sto anche cercando di trovare qualche sagoma familiare all'Orizzonte. 

Non ho paura del futuro, quando so di poterlo, seppur in minima parte, prevedere. Perchè molto spesso non ci rendiamo conto della determinazione delle nostre azioni in ciò che potrebbe accaderci. E dunque ho rinunciato ad opportunità, ho scelto percorsi, ho deciso cosa interrompere e cosa riprendere.

Per certo siamo noi a decidere se, in un determinato posto, torneremo oppure no: la decisione e' (quasi) totalmente vincolata alla nostra volontà. E, venendo a discorsi puramente "ludico motori e in parte agonistici", ho deciso di ritornare a correre a Roma, sia per quanto concerne il tesseramento, che per quanto riguarda le manifestazioni. 

Sarà un onore per me portare il logo dell'Esercito, così come sarà un piacere e un onore condividere momenti di sano sforzo fisico con la mia nuova società, l'ASD Esercito Cecchignola. Dedicherò passione e impegno al mio progetto sportivo, cercando di correre con il cuore.

Tornerò a correre una gara il 10 aprile, Appia Run, per poi ripetermi con la Corsa di Miguel. Non so che effetto mi fara', il tornare a correre insieme ad altre persone, dopo mesi di infortunio e, ancor prima, dopo aver fatto esclusivamente gare su pista. Sono mesi in cui sto vivendo la corsa solo come esperienza strettamente personale, privilegiando orari albeggianti e sentieri e strade deserte.

Sto correndo ogni giorno e ho fame di adrenalina e km: faccio una media di 18 km al giorno, con diverse sedute da 20, alle quali sto introducendo variazioni in interval-training. I tempi al km sono molto lontani dai miei trascorsi, ma colgo la gioia nel poter compiere il gesto ciclico che più amo. E il ginocchio va meglio, ed attende, tre 15 giorni, l'ultima infiltrazione di acido clodronico. Brucia solo al momento.

E i progetti continuano, tra concorsi in atto, ben due nei prossimi 15 giorni, e allenamenti e lavori estivi.

Di una cosa sono certa: selezionerò chi e ciò che determinera' la qualità della mia vita: del resto farò comodamente a meno. Negli anni ho imparato a scegliere il meglio...sempre che non sia stato il meglio a scegliere me.



domenica 13 marzo 2022

Tra Antico e Moderno


Oggi ho corso su una strada percorsa in auto diverse volte: pioggia, vento, sole, buio, luce diurna. Beh, non la ricordavo con un fondale così "misto"... era proprio "quella" strada, nella quale giudicavo "matti" gli incauti ciclisti intenti a percorrerla. Alcune curve tolgono la visuale e destabilizzano un po'. Occorre spostarsi e cambiare prospettiva. Mi ricordavo le parole depositate in vari punti di quella strada, colloqui a vari temi: intrinsechi, estrinsechi. In sviluppo. In vari punti le percepivo, e con esse rivivevo i miei incorporati culturali. Confessioni personali, o forse solo confidenze: parole che sbattevano impazzite sulla tettoia dell' autovettura. Spaccati di vita narrati in mezzo a resti antichi, che emergevano scolpendo la sagoma aerea di quella che ero. Ho accarezzato parole al vento...incrocio a IV miglio, Ardeatina, visione sulla Appia Antica, dove ho riscoperto il mio stupore, immutato nel tempo. Quel sano stupore in grado di fermare la mia corsa; perché lo stupore schizza come un fuoco d'artificio verso l'alto e colora l'atmosfera di gioia, al punto che per un attimo ci fa perdere il confine materiale del tempo. E tutto ciò che è convenzione diviene scelta, e per un frangente inatteso vi è continuità tra passato e presente, tra Roma antica e Roma moderna, tra quella che ero e quella che mi sforzo di essere. Quelle parti "antiche" di me che a volte mi si incollano addosso, facendomi perdere il piacere delle cose semplici e immediate, scalfendo una lieve crepa su ciò che ho di più caro. Al ritorno, in corsa, ho accusato sulle gambe la parte pesante e pensante di quella che ero e forse, nella salitella che riporta a rimirare la familiare Appia Nuova, ho ancora lasciato qualche "resto" di me. A volte servirebbe sintetizzare il tutto in poche parole, ma forse se ne teme una interpretazione. Forse si ritiene che l'orgoglio renda più forti. Forse comunicare senza simbologia fa paura. E invece penso che lasciar scorrere una traccia di umanità dalla vetrina di ciò che ci imponiamo di essere possa permettere ad ognuno di riconquistare ciò che non ha bisogno di spiegazioni, ma di semplicità. Bello è chi ti sa leggere l'anima attraverso gli occhi. E allora non occorre costruire una fortezza attorno a sé stessi. Tornerò a riprendere quei "resti di me", pronti ad attendermi, ma li lascerò parlare. Nessuna fiamma solitaria potrà incendiare i ricordi.

Anna Giunchi la maratoneta

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