Anna Giunchi Blog Personale


domenica 25 ottobre 2009

CUORE ABRUZZESE


A prescindere da come sarebbe andata la gara, a prescindere se mi fossi sentita di farla...a prescindere da molte cose...ne sarebbe comunque valsa la pena, eccome, arrivare in questo posto!!!
Meta del week-end: Avezzano, obiettivo: mezza del Fucino, o meglio....mi ero iscritta un mese fa, e la gentilissima Oriana si era proposta di sua spontanea volontà nell'ospitarmi la sera prima...
Premessa: il piede è guarito da mo' (gergo romano), ma l'edema rimasto mi comprime i nervi e mi fa male, limitando molto la mia corsa. La mia terapista mi ha fatto fare un'ultima seduta di ipertermia, la quarta, dopodichè ha...forato il piede con la punta di matita...Ma l'avevo già scritto...Mi ha invitato a correre ancora, malgrado le mie paure, così venerdì ho corso 1h e 10 su prato, facendo gli ultimi 25 minuti a libero fartlek. Sabato non ho corso per precauzione: solo bici, e 4 ore e mezzo di tennis per lavoro.
Parto dalla stazione Tiburtina intorno alle 17:45, e arrivo ad Avezzano alle 20, dove Oriana, ovviamente, mi aspettava dalla parte opposta da quella dov'ero uscita io. Ma l'entrata giusta dove dovevamo trovarci era la sua. Non so quanta gente ho conosciuto questo week-end: bellissimo, sul serio...mi son sentita proprio a casa, e mi han presentato di tutti...Sabato sera abbiamo mangiato da Maria Assunta, troppo forte, che mi ha anche portato a vedere il circolo tennis Avezzano. Sono splendidi, questi marsicani, niente da dire: ero già una di loro, lo sentivo!! Hanno case meravigliose, tra l'altro, e per la prima volta nella mia vita ho dormito in un letto con lo scaldotto. Che bello!!!
La gara: organizzata benissimo, e il lavoro svolto l'ho potuto già "vivere" in prima persona a casa di Oriana, dove gli organizzatori si son veramente dannati per preparare pacchi gara e quant'altro necessario per un evento che accoglieva almeno 700 competitivi. Alla fine della competizione l'Hotel il Camoscio ha presentato il più bel ristoro che abbia mai visto da quando corro: verdure locali quali carote, zucchine, melanzane, patate, finocchi, radicchio, con tanto di preparati a base di ricotta, besciamella...E poi pasta a volontà: maccheroni pasticciati, pizza ripiena...Una roba pazzesca...mi sembrava di essere in un albergo di lusso...Fantastico. E buonissimo.
C'era anche il fisioterapista, anche osteopata (2 in uno), che mi ha sbloccato la caviglia prima di partire (il mio edema è dovuto a caviglia lassa e conseguente difficolotà di drenaggio)...e mi ha permesso di chiudere la gara (e non esagero)...bravissimo...e mi ha trattato anche dopo! Qua i "grazie" si sprecano!
E poi c'erano i dolci per la gara di corsa dei ragazzi: buonissimi...
Insomma, vale la pena formare una bella comitiva e tornarci, anche solo per conoscere quella gente meravigliosa.
La gara è assolutamente da personale: piatta e veloce. Un pò di vento contro nei primi 10 km, ma un paesaggio circostante unico: non ero al massimo, come previsto, ma poteva andare peggio, e mi tengo stretta quest' 1.27.44, quarto posto(colite ultimi 4 km, ma ha influito poco).
Son partita intorno a 4'00, e nella seconda parte il calo è stato senza dubbio dovuto allo scarso allenamento. Il piede si è mantenuto in quel dolore costante, come ad avere un livido che ti batte nel metatarso. Sono contentissima, a' voglia...pronta a riprendermi per Bari!!!
A fine gara mi han letteralmente riempita di panini, succhi di frutta, brioches...e ne avrò da mangiare per un bel pò...
E alla partenza, stazione di Avezzano, dopo l'ultima conversazione con Oriana, una evidente nostalgia: torno a Roma, grande città...torno ad essere una macchietta in mezzo a tanti, mentre qua, ad Avezzano, son stata trattata da regina...
Già mi mancate, ragazzi, ma dopotutto mi avete promesso un giro sul Monte Velino, ricordatevi....

giovedì 22 ottobre 2009

UN'ALTRA ROGNA

A Ciriè ci torno...stessa suite!!!

Io abolirei i lunghi...a parte che sono allenamenti che odio e che mi sanno più da passeggiata turistica che altro. Sono traumatici, inutile. Infatti è già la terza volta che, dopo un lungo, mi spacco. Certo, sicuramente non era il caso di farlo a 5', ma più lento...certo, le scarpe forse erano un pò andate (forse, perchè al negozio dove ho preso le nuove mi han detto che non erano ancora sfonde), certo, ho corso sull'asfalto (ero a Leinì, provincia di Torino). Fatto sta che per una settimana mi son stoppata dalla corsa per un'infiammazione al piede. Nulla di che, solo un edema, ma...ragazzi, che dolori...Il piede ha troppe terminazioni nervose, mamma mia...
Quattro sedute di ipertermia, drenaggio un pò brusco con punta di matita (ma la mia terapista sa il fatto suo)...forse si è sistemato.Ghiaccio, solo gran ghiaccio. Ho ripreso a correre da lunedì, ma roba blanda solo sul morbido.Ieri un medio di 7 km a 4'15. Pensavo peggio, ma il dolore mi ostacola ancora molto. E' solo questione di farlo riassorbire, 'sto edema, poi è finito tutto.
Intanto la mia vita romana trascorre a pieno regime: lezioni toste ma molto interessanti. Oggi una lezione di biochimica ha sfatato il mio mito della carnitina, amminoacido trasportatore di acidi grassi, definito come sostanza vitamino-simile. Pensavo che la sua assunzione favorisse tale processo, agendo quindi da substrato energetico per le attività di corsa prolungata, favorendo appunto l'utilizzo dei lipidi. Invece gli ultimi studi han dimostrato che la sua assunzione non solo non modifica la prestazione, ma addirittura indurrebbe una prematura fatica, in quanto consumerebbe gli amminoacidi ramificati. La carnitina, come farmaco, costa molto, e forse dietro la sua prescrizione vi erano interessi di tipo economico.
Tornando a me, ho ripreso a palleggiare a tennis: gioco con le persone cui insegno e mi diverto un mucchio; e inizio a dar le palle dal cesto come si deve.
Il tennis, dopotutto, è un amore...un vero amore, che faccio fatica a lasciare, anche in prossimità di una Maratona...

mercoledì 14 ottobre 2009

CIRIè...E VABBè (è IL RESTO CHE CONTA)


Doverosa premessa: RIVIVREI TUTTO D'ACCAPO.
E' stato un week-end di esperienza di vita vissuta, questo a Ciriè, decisamente...
A cominciare dall'arrivo a Torino Porta Nuova, in serata, dove apprendo che di pullman per tale paese...NON CE NE STAVA ALCUNO!!! Che dovevo fare??? Arrivare a Porta Susa, poi prendere per Caselle, poi..."Non sappiamo", poi "Non ci sono punti informazione", poi "Devi prendere il trenino ma non so fino a che ora c'è". Un delirio. Supporto telefonico di Enzo, che mi spiegava in toto come muovermi e poi, colto da pietismo, mi invita ad farmi trovare a Fermi, dove mi raccatta e si fa non so quanti km per portarmi a Ciriè. Ma lui è speciale. Arriviamo a Ciriè, ci giriamo un pò il centro a vuoto e troviamo il posto da me scelto. Vedo impressa nella vetrata un'insegna di una corona con una stellina. "E' ad una stella!!" affermo felice, "Costerà poco!". Ed entriamo. Capisco dopo, vedendo le rifiniture di lusso, che avevo prenotato una suite con tanto di microonde, televisore al plasma, infissi di lusso, e mi accorgo che la stellina altro non era che elemento caratterizzante la corona che dava il nome al residence. 75 euro e neppure colazione, ma un angolo cottura che mi sognerò anche quando mi farò la casa seria a Roma. Il primo pensiero è: "Avevo prenotato due notti, e mo come scappo???". Trovo la faccia tosta di farlo la mattina della gara...Il problema è che, al mio rientro mattutino dopo aver ritirato il pettorale, rimango chiusa fuori, avendo lasciato la card su in camera. I proprietari del residence, carinissimi, tra l'altro, rientrano per le 9:10, e a momenti rischio proprio di arrivare alla partenza fuori tempo...Ma ce la faccio.
Pernotterò poi in un posto grezzo a Leinì, 25 euro a notte, sporchissimo, tipo camerata con 3 letti e bagno fuori dalla camera. Il posto per tipi come me, però.
La gara: stavo benissimo...la sera prima avevo mangiato focacce, calzoni farciti e yogurt, e la mattina avevo solo ingurgitato delle barrette e del latte prelevato da una macchinetta: roba da atleta, insomma...
Imposto un ritmo assurdo, almeno per me: 3:47-3:50 al km...temperatura ottimale. Peccato che un'addetta alla segnalazione del percorso ci indichi una strada sbagliata e ci faccia fare 2 km in più, a me come altri 100 almeno...chiudo in 1h 32 e, anzichè seconda, mi ritrovo 5, malgrado i tentativi di Guido di patteggiare la mia (ma non solo mia) causa...Mi resta la gioia di aver sentito di stare bene: 1h25.10 il tempo, per me ottimo, viste le salitelle presenti nel percorso.
Mi son trovata benissimo: la gente è stupenda e Guido è stato veramente troppo gentile, al punto da recuperarmi pure il costo dell'iscrizione. Ma anche i suoi amici sono splendidi, grandiosi...
Ecco perchè rifarei tutto...
Sera a Leinì, dunque...e poi dritta a Caselle, dove l' aereo decide di accumulare 2 ore di ritardo, causa tromba d'aria a Roma. E io avevo già avvisato di una mia probabile ulteriore permanenza a Torino...
Ci dirottano su un altro volo della stessa compagnia...13 gradi a Roma contro 22 a Torino...Atterraggio spettacolare malgrado il ventaccio...
Recupero valigia: almeno 45 minuti. Dritta a Termini, poi a Ottaviano. Lo scooter è lì, e mi aspetta. Non parte. E insisto... fa casino, sbuffa... tanto son solo le 23. PARTE. Arrivo a casa, ma nel momento in cui parcheggio lo scooter esso decide di cadere e con un fracasso bestiale sveglio tutto il vicinato ("Cos'è successo???";"Chi è??"...e quant'altro). La mattina appurerò che la marmitta, causa caduta e conseguente scorretto assestamento di postura dello scooter, ha bruciato un pezzo di plastica, emanando un odore alquanto caratteristico fino al Circolo tennis dove lavorerò la sera successiva, a circa 15 km, etichettandomi in maniera raffinata per tutta la Salaria come rozza inquinatrice...
Ho un male cane ad un piede per un edema, e di correre non se ne parla, ma le lezioni di specialistica mi impiegano il tempo.
Rivivrei tutto, tutto tutto, tranne il male al piede. Non solo per raccontarlo, ma per condividere ancora i bei momenti umani. Che ci son stati. Grazie, baby sitter...

mercoledì 7 ottobre 2009

CIRIè IN ARRIVO...

FORTISSIMI!!!!!

Ho voglia di vederlo, questo paesino...ormai sono tre settimane che sono fissa a Roma, dove sto benissimo, a parte alti e bassi inevitabili. Ho voglia di tornare a Torino, insomma. Il lungo in programma (3 ore) lo farò lassù: tra il lungoPo, il parco del Valentino, e quant'altra meraviglia incontrerò.
Qua a Roma è ancora caldino, malgrado l'escursione mattina-giorno; a livello climatico si sta da meraviglia.
Il lavoro...che caos. Sembra abbia trovato lavoro al Circolo tennis della Guardia di finanza (dico sembra perchè quando si parla di lavoro NULLA è dato per certo): oasi incontaminata, contaminata solo da finanzieri e "gente importante"(e io checcestoafààà???), posta sulla Salaria, oltre l'aeroporto Roma-Urbe...moolto lontano da casa mia, a ridosso del Tevere. E poi continuo a lavorare per l'Ufficio stampa allo Iusm, mi preparo per fare tutorati all'Università, mi alleno all'alba, la prossima settimana inizio le lezioni per la Specialistica...
Ho adocchiato un concorso da ricercatore, ma è a Tor Vergata e i 12 assegni hanno titoli troppo specifici, quali fossero stati preparati per metterci lì qualcuno che già sanno...Meritocrazia, no?
Sarà un anno veramente da farsi le ossa, e ancora non sono entrata a pieno regime con questi ritmi assurdi...
Stamattina dovevo fare un lavoro neppure troppo duro: 3x3000, poco più veloci del ritmo gara. Sono venuti bene: media 4'04-4'05, a parte una colichetta sull'ultima serie (oh, come mi mancavano, le colichette!!!), ma stamattina avevo la testa che vagava, e già pensava a:
-lo scooter da portare dal meccanico;
-il lavoro alla Stampa;
-la roba da vendere vinta domenica;
-il dottor Ferrara al Fatebenefratelli che mi deve visitare;
-conflitti casalinghi (è brutto convivere con chi NON SCEGLI);
-l'articolo da pubblicare per la mia tesi, tutto in inglese;
-trovarmi un albergo a Torino per il week-end;
-NON DA ULTIMI, I CONTROLLORI.
Dico sempre che avrei voglia di farmi una vacanza, ma so bene che, se anche fossi in vacanza, adesso, terrei questi ritmi. Sono i miei ritmi, e ormai fanno parte di me.
Giovedì sarà il giorno più duro, con lezioni fino alle 14, allenamento all'alba, lavoro fino alle 20 al circolo. Poi a casa...ma a casa si cucina e si pulisce.
Sono i miei ritmi. E' come se fossi ancora a Serramazzoni; ehssì, come se fossi ancora a Serramazzoni, stesso posto, stessa gente.
Seee...come no...

domenica 4 ottobre 2009

ABRUZZO PORTAFORTUNA...

felice!

Mi è dispiaciuto, e tanto, non essere stata a Pescara, oggi... Tre mezze nel giro di un mese sarebbero state decisamente troppe, e non devo perdere di vista il mio obiettivo da qui a 1 mese e mezzo, che non è certo fare una buona mezza, quanto piuttosto fare una maratona decente a Bari.
Ieri ho fatto un altro emocromo (sto continuando a fare da cavia per quella ricerca in Università)e il quadro è sempre quello, identico: 11.3 di emoglobina. So bene che l'anemia è un disturbo con il quale si deve convivere, e così sto facendo: la mattina è dura alzarsi dal letto ma, una volta che si carbura la giornata si riempie di colori. Poi, figuriamoci a Roma, dove oggi la giornata è stata decisamente...MAGNIFICA.
Niente Pescara, dunque, ma mi son divertita comunque, anzi...di meglio non avrei potuto: gara di 10 km a Colle di Tora, in provincia di Rieti, insieme ad Alessio, Jampier, i Lazio Runners tutti, che dire che sono troppo forti è dire poco...E' andata bene, per me, a parte la sveglia alle 6 e l'arrivo in anticipo di 1 ora e mezza (ottimo l'autista, molto prudente sulla Roma-L'Aquila...): ho vinto con 37.15, e di settimana in settimana mi sento sempre più contenta della mia condizione. Il posto, poi, ci ha deliziato con una visione magnifica sul lago di origine vulcanica. Mi son chiesta il perchè di questa giornata fortunata, dato che la settimana è stata pessima, se non altro per motivi lavorativi...ma poi mi son data una risposta. Il posto è a pelo pelo al confine con l'Abruzzo, da quale siamo passati, e Abruzzo per me vuol dire positività, fortuna. Risalita.
Pomeriggio all'EUR, una delle zone più belle di Roma, dove mi sono riempita di tutto il sole che c'era, e, sul finale, salto alla Feltrinelli, mio luogo di lettura di classici: "Sulla strada" di Kerouac, che lessi alle superiori.
E ho visto una chitarra elettrica a 99 euro, proprio lì. Quasi quasi...

Anna Giunchi la maratoneta

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