Anna Giunchi Blog Personale


sabato 31 dicembre 2022

Coastline

 




Questo mio blog ha 15 anni, e chi lo segue fin dagli albori, si sarà creato una opinione di me. Avrà colto una mia evoluzione nello scrivere e, forse, si ricorderà anche di me, in certi momenti. Per me sarebbe un grande onore, essere ricordata.

E penso che molti di voi abbiano capito quanto ami viaggiare. Mi è difficile però descrivere il senso, la motivazione che mi spinge a farlo. Difficile è, per me, riuscire a trasferire nell'animo di chi mi legge (e dedicarmi del tempo è un grande dono, lo ripeto spesso, per non darlo mai scontato) le emozioni che provo e, soprattutto, che emozioni ricerco ogni volta che sposto il mio animo da un posto ad un altro.
Ogni viaggio è unico ma questo viaggio, Lisbona e la sua costa, mi ha trasmesso un sentimento e una forza emotiva incredibile.
Mi ha fatto capire come il superare i nostri confini, le nostre convenzioni, possa far sembrare il mondo più unito, ma anche più vicino. Persino più piccolo. Forse sto maturando questo concetto perché, viaggiando da anni, sto prendendo familiarità con rotte e tracciati. Beh, è un pò come quando percorri un itinerario in abitudine: alla terza, quarta volta, ti sembrerà più breve, perché inizi a conoscerlo. Per fare un esempio: per me Roma e Bologna sono vicinissime...ne percorro la tratta da anni.
L'idea, a Lisbona, di correre con alla mia sinistra il fiume Taro (attraversato da un ponte 25 du Avril, che mi ha sbarrato gli occhi dalla meraviglia), per poi farmi cullare dal suono di un immenso Oceano Atlantico, è stata una emozione che ancora adesso mi fa vibrare dentro. L'idea che al di là di questa fetta di terra vi sia l'America, proprio l'America, mi fa capire che, in fondo, i termini "Europa" e "America" siano delle nostre convenzioni. Il mondo è nelle nostre mani; è frutto delle nostre percezioni, ed è un unico piano terrestre.
Correvo ogni mattina, e la luce faceva capolino non prima delle 7:30; sono arrivata fino alla torre di Belèm e tanta era la voglia di correre che sarei voluta andare avanti ancora, per esplorare tutta quella costa, che mi avrebbe portato a scoprire itinerari che, dal finestrino di un treno, faticavano a stamparsi nelle sfumature del mio iride.
Ho respirato l'aria di qualcosa di vasto e ho ascoltato il mio respiro. Ho visitato la città vecchia, le meravigliose coste di Cascalis, per poi, alle 3.30 di notte, correre, prima del mio volo di ritorno, osservando la Movida e ascoltando, toccando, sentendo e annusando quel ponte magnifico, al cui versante opposto un Cristo Redentore a braccia aperte accoglieva chi, come me, crede e ne è fiera. E ho provato a seguire quei fari che vegliavano sulla costa, come se fossero dei riferimenti spirituali. Ho ritrovato fette di Brasile, accenti anglosassoni, bandiere USA su coraggiose barche a vela ormeggiate. Ho ritrovato il sorriso stampato di chi non vede l'ora di chiudere la porta dell'albergo per buttarsi fuori ed esplorare il nuovo. Ed ero io.
E mi sono commossa. Anche al ritorno.
E non lo facevo dal 2005, quando salutai Malta, primo mio viaggio dopo un periodo di salute molto critico; il viaggio che mi salvò.
30 dicembre 2022: in silenzio guardavo il mio aereo, in procinto di partire. Al decollo, sempre in silenzio, pensavo a tutta quella meraviglia che spariva dai miei occhi, per rimanere unicamente stampata nella memoria. Come un libro, che in fondo è solo la voce "fisica" di un qualcosa di più vasto che fatichi a narrare.
E la memoria aiuta, ma spesso è artefice di tranelli, perché ti fa tendere la mano verso un qualcosa che non puoi toccare. Perché la memoria, spesso, sfocia in malinconia, e malinconia è sempre mancanza.
Quella terra così ospitale, così ordinata, così viva e così rispettosa per la salute e il valore umano, mi manca.
E le foto, i pensieri, le informazioni sui miei itinerari, ma pure i racconti che potrei fare a chi volesse ascoltarmi, non sarebbero sufficienti: questo è un viaggio che porterò dentro.
Me lo sono portato dentro anche durante la mezza di Classe, corsa dopo poche ore, 31 dicembre 2022.
Durante i km lungo il fiume, percorso impegnativo e con numerosi saliscendi, pensavo al contesto di vita dal quale ero sbarcata.
Amo casa, amo l'italia, amo i miei posti e la mia gente; eppure, penso che esista, è scoccato per il Portogallo, un amore a prima vista. Una sensazione alchimica, un quel qualcosa che ti dice: "Sarebbe il posto per te"...clima mite, ottimo cibo, spazi vasti, natura.
Oggi, a Classe, correvo tra la terra e il mare, con le orecchie tappate dalla compressione del velivolo, con la testa piena di pensieri e con una grande, grandissima voglia di correre.
Me lo sono detta: "Ho conservato dentro i miei polmoni l'aria dell'oceano". E ho corso pure bene: non ne sarei stata così sicura.
Non so per voi, ma per me "Vivere" è questo.


sabato 24 dicembre 2022

Tra fango ed erba. Ritorno ai cross

Quando non si ha piena consapevolezza dei limiti del nostro corpo, si va avanti a speranze e ad ipotesi.


Ho sempre amato i cross: mi divertono tantissimo.
Tuttavia, al seguito del mio infortunio, non ero in grado di sapere se sarei stata in grado di correrli ancora, per non parlare dell'usare le scarpe chiodate...
Ebbene, sono riuscita a correre tre prove dei provinciali uisp a Ravenna, tra Ponte Nuovo, Russi e Cotignola. Ho rivissuto tutto: quella carica nel dare tutto in 3km, il divertimento puro e la attesa di questo momento del tutto giocoso.
L'arrivo e le sensazioni di questo particolare sforzo fisico sono impagabili.
Sono felice di questo.
Sono gioiosa perché sto bene; mi alzo ogni mattina alle 5 per allenarmi e tutto questo mi da una gran carica al lavoro, che amo.
Mi piace correre in pista, al buio, seguendo le righe bianche della corsia.
Sono felice, oggi, di aver corso 6x1000, sentendo di capire cosa voglia dire spingere, cosa voglia dire Progressione.
I tempi e le sensazioni sono estremamente soggettivi, ma a me tutto questo fa vivere. È una fortuna poterlo fare ancora.



domenica 4 dicembre 2022

La mia Villa Ada

Sono tornata a Roma, richiamata da una meta molto forte: Villa Ada. Pensavo ai miei parchi preferiti: villa Borghese e villa Ada sono i posti nei quali conservo i ricordi e le immagini più forti. Poi, Ada era mia nonna.

Beh, alla meta, poi, si è aggiunta una motivazione benefica, nonché l'organizzazione da parte di un gruppo sportivo, Run & Smile, del quale condivido sia lo spirito che le iniziative. E così, dopo un venerdì scandito dal secondo ciclo di Prp per il ginocchio, eccomi a Roma.

Sabato sono stata accolta da una pioggia persistente che, il giorno prima, aveva compiuto pure qualche disastro; pertanto, nonostante una passeggiata in Caffarella, ho tenuto le gambe piuttosto a riposo.
Domenica, tutto sommato, nel tracciato non vi era poi tantissimo fango e, a parte qualche punto dove ho perso aderenza, posso dire di aver corso bene.
Partita con 19'19 al primo giro, di circa 4.5km, sono stata molto contenta della mia progressione finale, aiutata da Paolo, il coach della società organizzatrice, che mi ha fatto ragionare sul km finale, per poi chiudere con una bella spinta, volta a raggiungerlo in volata.
Sono arrivata quarta e, sinceramente, un piazzamento "assoluto" per me, ambiziosa e nostalgica, ha sempre il suo effetto.
Ma, come dicevo, era la mattinata che meritava menzione, a partire dal rivedere la prof della mia tesi migliore, Maria Francesca Piacentini, sempre gentile e carina, con la quale mi si sono riaperti i ricordi di anni universitari meravigliosi, in cui tutto andava bene e andavo pure forte. Mi è piaciuto rivedere Francois, anche lui amico da tanto tempo...e mi è piaciuto cantare e sentire il ritmo che allietava, grazie agli organizzatori, una giornata di splendido sole.
Mi sono sentita talmente a casa da aver lasciato lo zaino nel gazebo, dovendo quindi ritornare alla partenza, pur essendo già sulla via del ritorno.

Ho così, a causa della pioggia, dei bus rallentati e delle linee deviate, perso il mio treno di ritorno.
Non mi capitava da tempo.
Con il tempo, complice il lavoro, avevo imparato ad arrivare con ampio margine di anticipo a qualunque appuntamento.
Ho perso un treno e sono salita su un altro, prenotato al mio arrivo in stazione.
Chissà, forse era un passo necessario: ogni volta che parto dimentico qualche cosa.
Questa volta ho dimenticato solamente un treno...vuol dire che la mia testa è ancora da un'altra parte, e sinceramente non ho ancora ben chiaro su quale treno stia viaggiando.
A presto, Roma.

domenica 20 novembre 2022

Tra i Colli Bertinoresi

 


Le mie giornate, forse perché estremamente intense, scivolano via in un attimo.

Non pensavo, ma è proprio così: più si ha tempo libero, più le giornate scorrono lentamente. O, forse, si ha più la percezione del giorno che scorre: lo si gusta di più.
Io vado a orari, in base al lavoro, e mi sono lasciata alle spalle una settimana da urlo, tra scuola, riunioni, lavoro al campo e allenamenti, relegati sempre alle 5.30 di mattina...10 ore di lavoro al giorno.
Il corpo umano ha la virtù innegabile di sapersi adattare e mi rendo conto di poter fare anche quello che, fino a prima di immergermici dentro, appariva del tutto impossibile.
Tutto ciò che si teme, una volta affrontato, è nelle nostre mani; sono convinta di questo.


Questo weekend, nonostante fossi stanca, non mi sono privata di una gara di 21km, locata nelle colline mete dei miei allenamenti: I colli Bertinoresi.
Una gara è un input per prendere la macchina, correre più motivati che in allenamento, conoscere gente e, magari, andare a premio.
Partenza da Forlimpopoli, toccando via via Bertinoro, Collinello, Polenta...panorami meravigliosi. Fatica...sinceramente meno del previsto, un po' perché conoscevo bene i posti, un po' per il clima ottimale, un po' perché mi tenevo un po' frenata, alla luce di una imminente terapia cartilaginea.
Sono arrivata entusiasta, con negli occhi un panorama scorso via troppo velocemente dal mio corpo.
Volato via, come questo weekend.
E domani si ricomincia, per poi rigenerarsi di nuovo: la vita è questo...un circolo vizioso.

domenica 6 novembre 2022

Il ritorno tra i Gessi

Penso di aver corso questa storica gara romagnola, il Giro dei Gessi, almeno 10 anni fa...

Forse ne ho corso due o tre edizioni; è una gara che mi è sempre piaciuta moltissimo, con un percorso collinare tra i più belli della Romagna, ma che non ho corso per diversi anni perché coincidente per data con la gara di Molinella, da sempre tappa della mia vecchia società.
Ho ritrovato certe sensazioni dei primi anni in cui correvo, quando esploravo tutte le podistiche della zona, conoscendo di volta in volta sempre più persone.
Emozionante entrare nell'ippodromo, e rivedere l'arco rosso della partenza.
Confesso di non essermi ricordata di molti punti del percorso, e di essermi emozionata come la prima volta nel concludere la mia fatica, perché è proprio quando si manca per tanto tempo da un posto, che ci si accorge di quanto lo si sia sempre desiderato.
E Cesena è stata tappa fondamentale per la mia formazione universitaria, avendoci trascorso i 5 anni di psicologia, ma mi ha accompagnato anche in molte visite "di svago" in infanzia e, tuttora, è per me una tappa molto gradita.
Ho corso tantissimo tra le sue colline, ho vissuto attivamente il suo centro storico, amo profondamente la squadra calcistica locale e, grazie ad alcuni miei studenti, ne rivivo le emozioni della curva. Mi ci sono allenata tanto in bici, e certi paesaggi mi si sono stampati in mente.
La corsa.15,4 km.
Non ho più i ritmi di anni fa, e dovrò accettare serenamente l'attuale forma fisica. In fondo, amatore ero ed amatore rimango.
Dal momento in cui corro con lo spirito giusto, senza ingannare il mio corpo, garantiro' a me stessa continuità e divertimento.
Vorrei fare ciò che amo per il più tempo possibile, perché il dono che ricevo da questo sforzo fisico è impagabile. Vorrei correre a lungo, e il più che posso.

martedì 1 novembre 2022

Il Cammino dei Santi...e San Marino

 

La corsa dei Santi, dopo anni.
Ricordo che corsi questa fantastica gara in una delle prime edizioni...azzarderei dire la prima.
Erano più km, forse 14, con passaggio anche in zona San Giovanni. Percorso storico suggestivo, seppur impegnativo, a causa della pavimentazione e dei numerosi saliscendi. Tornarci è stato un piacere incredibile: percorso modificato, pieno di gente. Bello. Un po' perché ho rivisto i miei compagni di team, un po' perché stavo bene e sono soddisfatta del mio tempo, seppur sia consapevole di essere ancora in fase di rodaggio.

Il clima era ottimale, secco e soleggiato...sono temperature anomale per novembre, lo stiamo dicendo tutti ma, sinceramente, per me è del tutto favorevole, lavorando spesso all'aperto.
Mi sono divertita, ho incontrato gente e ho collezionato un ricco bottino per il secondo posto di categoria.
La settimana prima avevo corso la 10 miglia a SanMarino, 16km collinare in uno dei borghi che preferisco. Non stavo ancora benissimo, ma ho avuto un piazzamento al 4 posto assoluto che mi ha restituito un po' di fiducia agonistica. San Marino mi porta sempre bene, e quel giorno pareva fosse primavera.
Il resto procede bene...lavoro tanto e mi impegno per rendere al meglio e sto ricaricando le pile durante questo ponte.
Sto bene con gli altri, sono felice e, tornando a questo weekend, ho rivisto il mio amico Giovanni, riconsolidando un'amicizia ormai fraterna. La cosa mi ha riempito di carica positiva.
Ricevo tanti doni ogni giorno, a partire dal sole, dall'entusiasmo nell'affrontare la giornata, dalla presenza dei miei cari, la più importante.
Ogni giorno ringrazio per questo.
Dopo questa giornata, aggiungerò un Grazie in più.





domenica 16 ottobre 2022

Con le colline negli occhi

Oggi ho respirato le mie colline, e loro mi hanno stupito, regalandomi una mattinata splendida, immersa nella natura.

Mi porto dietro da ben tre settimane un fastidioso raffreddamento, che mi ha condizionato la mia "scelta" domenicale: andare o non andare?

La location, Terra del Sole, paese al quale sono legata fin dall'infanzia, mi attirava, perché sapevo che si sarebbe saliti in collina. E le colline di Romagna sono stupende.
Poi la ragione sociale benefica dietro alla manifestazione non si poteva non considerare e così, domenica mattina, dopo un aerosol, prendo la macchina e vado.


E mi trovo attorniata da migliaia di persone, chi podista, chi biker...tante, tantissime maglie gialle, premio di partecipazione per una manifestazione organizzata veramente al top.
Mentre guidavo, ipotizzavo che, in caso di un mio ritardo per i tempi di iscrizione, sarei comunque rimasta nella zona per fare un bel collinare.
E invece sono riuscita ad iscrivermi e correre all'interno di un tracciato stupendo. Premetto che sono zone che conosco ma, grazie alla manifestazione, ho attraversato dei punti dei quali non ero affatto a conoscenza...incontaminati.
Bellissima giornata di sole pieno, panorami, ripeto, incredibili, anche e soprattutto se si pensa che ci si trova a 10 minuti dalla città.
Ho visto tanti volti amici e mi sono sempre più convinta del fatto che sia questa la maniera di fare sport che, anche in futuro, troverà il maggior numero di proseliti.
Io stessa non nego che evito certe manifestazioni perché sono a conoscenza di tracciati sporchi alle spalle di tanti amatori esaltati e che, in questo periodo, preferisco alternare gare competitive a manifestazioni di più ampio respiro.


Io corro per me stessa, per stare bene e per passare una domenica tra salute e posti nuovi, e continuerò a fare sport seguendo questi principi.
Molte persone la pensano come me e, in effetti, sto notando che molta gente che correva a livello agonistico ora, nauseata da certe realtà, preferisce ritrovarsi in manifestazioni dove prioritari sono altri aspetti.
Io sono ritornata a casa con un panorama indimenticabile riflesso nei miei occhi. Era il collinare del quale avevo bisogno.
E domani si riparte con una bella settimana di fuoco. Ma io ardo di passione per quello che faccio.

domenica 9 ottobre 2022

Cecchignola di corsa...volata via...

Qui sognavo ad occhi chiusi...

Il giorno più atteso da mesi, ahimè, è volto al termine. C'è una cosa che mi piace delle cose attese: l'attesa stessa è sempre differente e, nel mio caso, personaggio spesso "bastonato" da delusioni della vita, i sogni sono un po' soffocati.

Per cui, pur desiderando ardentemente questo giorno, così minuziosamente preparato da chi ha impiegato risorse e ingegno per la sua realizzazione, non ho mai sognato troppo. Un po' perché vi sono sempre imprevisti che librano in aria e possono impedire quel tutto così bramato da tempo, un po' perché se si sogna meno, si gioisce di più nella realtà. Dato di fatto. Dato di fato. Essi', perché il tanto citato Fato ha già le chiavi in mano su tutto, pure su di noi. Non ho sognato, ma questo giorno verrà da me sognato. A lungo.

Come iniziare a poter descrivere una giornata meravigliosa come questa?

Potrei partire con l'incognita dei permessi al lavoro, ribaditi da me a tre interlocutori, che per fortuna mi vogliono bene...dai due giorni precedenti la gara, febbrili, con l'altra incognita nel correre 10km la domenica mattina...dalla tuta persa chissà dove, che non mi trovo da settimane. E non me ne faccio una ragione, perché una tuta non vola.

Potrei descrivere le sensazioni del mio corpo, debole, che accusa un po' di risvolti psicologici da non poco conto. Almeno, hanno un conto per me: dentro la mia testa navigano in pochi. 

Il messaggio di risposta che ho ricevuto alle 6 da un amico era chiaro: "Non li deluderai mai. Se non te la senti non correre, valuta tu". È vero. Non avrei deluso nessuno, perché faccio parte di un gruppo fantastico, ma...che posso farci? È più forte di me. Perché io faccio sempre le cose per chi mi merita, e a chi mi merita vorrei sempre dare il mio meglio. Avrei voluto correre meglio, perché a questa gara tenevo molto. Pazienza.

Oggi è stato tutto come un sogno...il ritrovare gli amici, il localizzarmi ancora alla Cecchignola, città militare, l'immergermi dentro luoghi che mai avrei visto e posti che ho attraversato a piedi, in auto, e che mi trovavo, in quella occasione, ancora in circolo fino al mio cuore. Quante volte mi ripetevo: "Ci sono stata, mi ricordo". Mentre prendevo ancora più fiato, e aumentavo il ritmo, mentre scollinavo dalla salita dove portavo i ragazzi ad allenare, e mi dirigevo verso un luogo che conoscevo benissimo: il Centro Olimpico.

Ho attaccato il mio cuore in quel luogo: 3 anni non si dimenticano con un colpo di spugna ma, al contrario, si riaccendono come un flash se li passi correndo.

E il dopo...è stato un aggiungere decorazioni al qualcosa che era già troppo bello per essere vero...qualcosa che quasi tocchi ritraendo la mano, perché pensi che sia finto.

Conoscenza di persone stupende, che hanno cucito in petto un cuore, che dentro hanno un altro cuore, e nel cui sangue circolano medaglie. Meravigliosa quella che ci ha abbracciato il collo all'arrivo. Poi un inaspettato podio e gli amici...

Amici...

Un gruppo di persone che sono entrate nella mia vita, e che mi hanno accolto. Io, con il mio carattere di base selettivo ed introverso, ma che muta in estroverso e bizzarro quando "Me stessa" si sente a suo agio...un carattere che forse può non essere capito, ma che capisce al volo, se vuole.

Capisce chi può bussare nel suo cuore, entrare e rimanerci. 

Un cuore che perdona infinite volte e ruota, rigira e tasta ogni aspetto relazionale, per rivederlo sempre nella chiave più comoda e ottimista. Un cuore che vorrebbe tenere e non fare scappare, anche a patto di stare scomodo.

Beh, mi sto rendendo conto di non aver più bisogno di cercare di comprendere. Forse, a piccoli passi, sto valutando l'idea di cercare di essere compresa io stessa.

Non dimentico il male che mi è stato fatto: lo sto solo convertendo in bene. Conviene.

Grazie a tutti...




domenica 2 ottobre 2022

La maglia. L'identità

 


Ho ripreso a gareggiare con regolarità.
E mi appare come qualcosa di bellissimo...lo scrivo per fissarlo, per portarne alla luce consapevolezza.
Perché è bello sapere che, tra impegni di lavoro piuttosto intensi, organizzazione personale e allenamenti, riesco, ogni domenica, a trovare tempo per la cosa che amo di più.
Questa domenica di inizio ottobre un noioso raffreddore ha rischiato di compromettere la mia partecipazione ad una gara "storica",13,5 km, a Madonna dell'albero, Ravenna, ma la voglia di correre nonostante tutto ha prevalso.
E, la scorsa settimana, ho corso 13km tra le colline di Savignano, reincontrando anche miei vecchi compagni di team. Vado sempre a premio di categoria, e mi riempio di cibo...piccole soddisfazioni.
La maglia, la canotta, la divisa sociale.
Fa uno strano effetto.
Sembra nulla, ma anche la maglia sportiva vuol dire molto...con una maglia si trovano via via cucite tante esperienze, come scudetti, tanti vissuti comuni, fino ad una vera e propria identità. Così dovrebbe essere il "portare una maglia", in rappresentanza. Perchè, se si ama e si rispetta una maglia, la si prende come una seconda pelle.
Ho portato una maglia per anni e, tradizionalmente, faccio molta a fatica a staccarmi da qualcosa che, a sua volta, appare attaccato a me. Mi sembrerebbe di tradire un valore. Non concepisco il tradire.
Beh, ora ho una maglia che per me va oltre una singola corsa domenicale. È una maglia che porto dentro da prima di indossarla, un sogno che ho coltivato fin dalla gioventù.
Una maglia che ha ancora una grande voglia di imbottirsi di ricordi, alla quale sto facendo respirare il mio animo.
Mi sto divertendo. I tempi al km non sono ancora quelli che vorrei, ma sto iniziando a concludere allenamenti finalizzati, sto iniziando a sentire le gambe girare, avverto il lattato solleticarmi.
Una borsite fastidiosa mi condiziona un po', ma non mi impedisce di godermi ciò che amo.
Ed è bello, ogni domenica, rivedere chi condivide con te lo stesso percorso. È bello correre e sentire il proprio fisico proiettarsi in una vera e propria esplosione di vita.
Tra poco, permessi del lavoro permettendo, tornerò a Roma, e sono visibilmente felice.
E non mi chiedo il Perché, lo sono e basta.
Mi basta portare nel corpo un periodo che si preannuncia bello, unico e, perché no, pure meritato.



mercoledì 21 settembre 2022

Race for the Cure. BOLOGNA


...Race for the Cure.

Quest'anno, dopo Cervia e Pesaro, è la mia terza manifestazione per Komen Italia, e penso che sarà un evento che sentiro' ogni volta, anno dopo anno.
Partecipai alla prima edizione italiana a Roma, mi pare nel 2007: il presidente di allora era il padre di una mia allieva del tennis. Ricordo che partecipai con la mia squadra, la Lazio Runners, anche negli anni successivi. Poi, nel tempo, ho sentito questo evento sempre di più.
Abbinare lo sport e il benessere alla ricerca è un importante strumento sociale, e questa iniziativa ha dato seguito a molte altre. Proprio per la forte ragione alla base di questo evento, nel 2022, ho coronizzato il sogno di vedere organizzata una manifestazione proKomen anche a Cervia. 7km. C'è ancora molto, molto da fare, ma gli amici di Bologna sono stati un forte traino per portare avanti questo progetto.
Oggi mi trovavo ai giardini Margherita, dove corsi la manifestazione anche tre anni fa, prima dello stop Covid.
Beh, dietro ad essa vi sono tanti ricordi. Sono riaffiorati ancora una volta, proprio come dei fiori. Che però non ho raccolto. Ne ho annusato il profumo, ne ho accarezzato i petali. Il tempo rende nostalgici, ma struttura anche una gran voglia di rivivere tante emozioni, e di tenersele strette ogni volta, con forza.
Ho corso e finalmente ho corso bene. I ritmi mi iniziano a piacere, l'aria che respiravo mentre correvo mi scorreva a pieni polmoni. 
Ho visto tanti volti amici.


E mi sono riprogrammata un piccolo futuro podistico: Corri alla Cecchignola, cui non potrò certo mancare...Marcialonga sul Rubicone, Corsa dei Santi, Corsa di Miguel, Corri per la Befana, Roma Ostia.
Capitera' anche a voi di riaprire un magazzino di splendidi ricordi, al momento in cui ricominciate a fare qualcosa, a intraprendere un percorso.
Perché, all'atto in cui si vuole riprendere a vivere una esperienza, riaffiorano sempre alla mente le cose belle: noi siamo istintivamente programmati a seguire il bene, e seguire il bene è sempre la via più facile per una serenità individuale; vale per chiunque.
È più semplice alzarsi al mattino con la voglia di buttarsi tra le braccia di nuovo giorno, che non forzarsi a farlo. È più facile coltivare rapporti che evitarli, ed è più facile augurarsi a vicenda una buona giornata che non farlo: questo apre verso l'altro.
È più facile e naturale chiarirsi che rimanere con un groppo in gola ed è incredibilmente più bello amare che odiare, perché essere amati, a nostra volta, è una delle cose (scrivo volutamente "cose", perché non so definirla) più potenti e catalizzatrici di bene che esista.
Ed è sempre meglio chiarirsi che non farlo. Telefonatevi. Anche senza un motivo, discutete sui vostri Perché.
È sempre bello incrociarsi al parco e salutarsi e chiacchierare, piuttosto che percorrere due strade differenti per evitarsi, rimanendo con il pensiero fisso di un qualcosa di irrisolto. Ed è più facile pensare ai pregi di una persona che non ai suoi difetti, per non buttare mai via quello che essa ti ha donato.
Chiaritevi, amatevi, rispettatevi, e fatevi trascinare dal vostro istinto nel cercare il bene e la serenità. Perché la nostra missione non è andare oltre (oltre ci va chi, pur di evitare un danno a sé stesso, lo reca all'altro), ma andare in profondità. In una vita che schizza via in un attimo, coglietelo questo attimo, e godetevelo...

lunedì 12 settembre 2022

Sister Rome and Bravetta Run


Il potere della corsa e, in particolare, della corsa a Roma, è incredibile.

È piuttosto naturale cercare di dare una spiegazione razionale a certe emozioni, e potrei elencare tantissimi fattori che contibuiscono a rendere la mia permanenza a Roma, in particolare se associata a gare, entusiasmante.
Beh, potrei iniziare dal fatto che ho iniziato a correre a Roma nei primissimi tempi in cui mi sono data alla corsa su strada...ed era un periodo in cui stavo decisamente bene, uscita da un trascorso non facile, e dunque in quell'Up di risurrezione che corrisponde ad un lungo picco grafico.
Era un periodo in cui studiavo, lavoravo e mi allenavo. Periodo in cui, introdotta in questa città, mi sono circondata di tanti, tantissimi contatti umani, che mi hanno fatto proprio da... Cicerone. Ho condiviso allenamenti con tante società amiche, a partire dell'Atletica MonteMario, la Campidoglio Palatino, la Polisportiva Iusm, la Lazio Runners...ma non vorrei dimenticare i tantissimi amici, con tantissime maglie, che ho incontrato nelle varie corse della provincia.


Mi sono allenata in, azzarderei, quasi tutti parchi, ho corso in manifestazioni prevalentemente per conoscere i luoghi...provincia di Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti...tante, tantissime gare e tantissimi luoghi che ho attraversato e che, a loro volta, hanno attraversato la mia vita.
E perché stupirmi se mi emoziono ogni volta? Se, superato il disagio dell'alzarsi presto (che è abitudine), del prendere eventuali mezzi, appena identifico l'arco di partenza mi illumino dentro e trasmetto una gioia del tutto infantile?
I percorsi, innegabile, sono meravigliosi, così come sono impeccabili le organizzazioni.
La cosa che mi riempie di adrenalina e serenità è la solidarietà tra coloro che corrono, la voglia di scherzare, di socializzare. Il saluto caloroso di chi non ti vede da tempo e la fratellanza tra quasi tutti i gruppi podistici locali. La gentilezza degli organizzatori, sempre splendidi con me.
Domenica mattina, per me, correre di nuovo a Villa Pamphili è stato uno sbocciare nel verde del parco.10km (anzi, 10,2!!!) bellissimi, misto trail, sterrato, ciottolato, cross. Natura pura.
E che bello rivedere tanti amici e conoscere altre persone che condividono con me questa passione.
Emozioni meravigliose, delle quali, finché potrò, non mi priverò mai. Questo a prescindere dai risultati, che caleranno sempre di più, del mio livello di forma e del mio tempo a disposizione per allenarmi.
Tutto quello che ho vissuto ieri per me è stata...Vita. E cosa posso dire o scrivere in questo inno alla gioia?
Solo grazie...grazie a chi si è messo sulla mia lunghezza d'onda e mi ha fatto correre e splendere.




domenica 4 settembre 2022

Il mio percorso campestre


Campestre Clai, Sasso Morelli

Non ho mai interrotto un percorso per iniziarne un altro.

Tranne che per questa volta: un mese intero di stop dal lavoro e da impegni programmati, per un progetto di ricostruzione da fare esclusivamente con me, con Anna. Era una mia emergenza.
Un lavoro, in fondo, che ieri è volto alla fine. Che è successo? Ne è uscita un'altra persona, con custodite dentro di sé miniere preziose di rifugi di salvezza. Sono uscita da un tunnel pieno di fiori pronti a sbocciare, e che adesso han preso luce. Non ho terminato del tutto.
Ma sono gia' cambiata.
Sono cambiata anche per chi non mi vede, non mi sente da mesi. Frasi fatte.
Ritengo che le persone che parlano male degli altri non lo facciano solamente alle loro spalle, ma che seguano un iter circolare: una volta a te, una volta al vicino. Chi non ha serenità interiore per dedicarsi al proprio se', scarichera' le proprie tensioni e negatività sull'altro, senza alcuna profonda mediazione nel provare a capirlo prima, questo Altro, chiedendogli un Perché si sia allontanato.
In un giro che è un cerchio perfetto, è toccato a me essere bersaglio di critiche, e ho già impiegato troppo tempo scrivendo di questo episodio ma, si sa, scrivere è svuotarsi. Questo solo per dire di quanto abbia lavorato sulla negatività degli altri, che inevitabilmente mi contagiava, e ne sia uscita in catarsi. Chi mi delude perde valore, e purtroppo non so fingere.
Non mi interessa delle vite degli altri in chiave critica e, di qui a un tempo che deciderò io, non sosterrò colloqui in seduta da psicologa, preoccupandomi di mettere in pratica il mio svuotarmi da altri vissuti, prima di mettere del mio in altre sofferenze. Devo prepararmi al meglio, se poi vorro' donare del bene.
Una pratica che, grazie ad un iter di lunghe indicazioni, mi è più che congeniale.
Oggi, in guida in auto, applicavo uno strumento di meditazione, concentrandomi su una persona e sviscerando i miei sentimenti connessi ad essa, al fine di sostituire i pensieri negativi con i positivi. Non è facile lavorare sullo spostamento e, nonostante questi sforzi distolgano l'attenzione e non si possano tenere prolungati per troppo tempo, ho terminato il mio viaggio con un nuovo obiettivo: risolvere il prima possibile attriti passati.
Vorrei permeare la mia vita di positività, senza astensioni forzate da rapporti che avrei potuto chiarire tempo fa. Starei solo meglio, e parlo egoisticamente di me.
Quale era la mia meta fisica?
La mia meta era una gara...12km, campestre a Sasso Morelli, Imola. Sono tornata in zona Bologna.
Una competitiva, la prima dopo mesi e, soprattutto, dopo un periodo di grosso calo motivazionale, un calo generale verso ciò che mi ruotava attorno.
La mia scala di obiettivi, questa domenica, prevedeva: l'alzarsi, il fare colazione, il guidare per 65 km, arrivare a meta e correre. Ho rispettato i piani del mio diario e, nonostante dolori tendinei e ritmi turistici, sono stata fiera di me e del mio corpo, che poi ho premiato con un bel pasto.
Alla luce di tante situazioni che tornano a posto, del tempo che sistema le cose e che mi dà il giusto valore agli occhi degli altri, ho imparato a volermi bene. A scrivere di me e non a dedicare poemi o suppliche a chi non sa valorizzarli.
Penso che il donare sia bello perché estremamente personale e che, quando fatto con cuore e pensieri, sia un qualcosa di grande valore. Di unico.
Scrivendo ho dato tanto.
Ora vorrei dare tanto a chi mi legge e mi ha a cuore, condendo il tutto con profonda gratitudine.
Per Voi.



giovedì 1 settembre 2022

Chiamatemi per nome


  Sto scavando parecchio.

Tronco e braccia sono allenate a dovere, ma la mia sensazione è che il pozzo della mia personalità sia sempre troppo, troppo profondo. Però sono curiosa.

E dunque sto sviscerando i miei patterns negativi, numerandoli in maniera incrementale, per densità. Alcuni sono molto, molto massicci. Dolomitici.

Che cosa mi da fastidio e mi fa soffrire?

Beh, or come ora direi: "Il non essere considerata". Sì, lo ho sempre sofferto. Non ho mai sopportato favoritismi e meritocrazia assente. Ho sempre sofferto l'essere pressoché ignorata, più che non valorizzata a dovere, così come l'esser comparata e sminuita: era nei miei confronti un dolore non necessario e gratuito.

E così ho pensato all'importanza del nome.

Il nome...quel nome che ci accompagnerà per tutta la vita, che incolleremo sotto la pelle come un microchip, che si scatenerà nelle nostre reazioni sinaptiche di una vita biologica. 

Il nome, che prenderà le sembianze dei nostri volti da bambino, da ragazzo, da adulto. Quel nome che altro non è che un insieme di lettere, con un mondo infinito dentro ognuna di essa: lettere gonfie di immagini, suoni, sensi specifici e aspecifici.

Il nome è l'amore anagrafico e combinato dei nostri genitori, e' il sogno che portavano dentro e che ha preso forma con noi, viventi. Il nome stesso ti induce ad amarlo, sempre e per forza, perché dovrai conviverci per tutti i tuoi giorni, e dovrai voltarti una infinita' di volte o alzare la mano, quasi come stimolo riflesso, ogni qualvolta lo sentirai rimbombare dalla voce di qualcuno.

Riflettevo.

Forse il dolore più grande che mi abbia causato una persona è stato proprio quello: non menzionare più il mio nome. "Grazie. Anche a te", "Buongiorno e grazie". Io, che in una lunga e solida amicizia ero sempre stata Anna, di punto in bianco mi sono trovata svuotata della mia essenza, della mia persona, del mio passato, presente e futuro.

Una porta in faccia stampata su un volto fatto a pezzi, frantumato in tante derealizzazioni del Sé. Un dolore mai provato, per la mia persona.

Ed è per questo che, quando incontro qualcuno o quando alleno o istruisco dei ragazzi, cerco, in primo luogo, di memorizzare i loro nomi. 

Perché chiamare per nome una persona, in mezzo a tante, vuol dire valorizzarla, dare importanza e unicità alle sue dinamiche interne. Cercare lei e non altre.

Troppo spesso si sotterrano i nomi con aggettivi, nomignoli e attribuzioni. Il nome ha un corredo genetico dietro, con quel tocco di fantasia che il cognome non ha. Il nome è espressione.

Non dimenticatevi dei nomi. Non dimenticatevi delle persone che se li portano a braccetto, e affezionatevi anche a loro, perché voler bene a qualcuno e chiamarlo...non fa mai male.

domenica 28 agosto 2022

Il Sentiero degli Alpini. E il mio


Ho bisogno di grossi stimoli, in questo periodo.

Non nego che, quasi sicuramente, sia di fronte al periodo di peggior forma fisica da quando ho iniziato a correre.
La voglia c'è, gli allenamenti sono regolari e divertenti, fisicamente sono pure soddisfatta del mio aspetto estetico, eppure vedo che il rendimento atletico è pessimo.
I ritmi sono scadenti, soffro moltissimo il caldo e muscolarmente non ho una risposta efficace.
Indubbiamente la mia condizione mentale non e' affatto serena, per cui la corsa, ora come ora, assolve principalmente il ruolo di scarico psicologico, da tutti i pensieri, per la verità non legati direttamente a me.
Mi rendo conto che, rispetto ad un tempo, sono cambiata molto riguardo alla percezione dei problemi: mentre una volta mi bastava scaricare i pensieri fisicamente, correndo ad esempio, adesso mi rendo conto che tutto questo non è più sufficiente. I pensieri che porto dentro vanno per forza "lavorati" affinché ti rendano sereno e libero.
E, tra i tanti sentieri e percorsi che faccio correndo, da tre settimane ne sto seguendo anche uno personale, indubbiamente aiutata dalla mia professione.
E oggi, mentre correvo i 13km tra sentieri e strada della bellissima Camminata degli Alpini, Ozzano (Bo), mi riusciva di fare un parallelo con quanto sto vivendo adesso.
Come quando affronti un nuovo percorso di gara, non sapendo le sue difficoltà, la tua gestione della fatica e conseguentemente il tempo che ci metterai, io attualmente non so quanto durerà questo mio percorso. Certo, ne conosco le tappe, dunque i km, ma non ho alcuna idea del tracciato che mi si parrà davanti, né ho la certezza di uscirne tra un mese e di non ricaderci ancora.
È una bella sfida con me stessa, che mi fa trovare pronta e combattiva. So che tutto dipende da me, e ne vale la conquista della mia serenità e di un corretto rapporto con gli altri.
Oggi ho corso divertendomi, nonostante il caldo, ritrovando i valori del corpo degli Alpini, che sento dentro il cuore, e ho avuto una spinta in più nel godermi quanto stavo vivendo, bruciando attimi di gioia.
Sto riprendendo quella parte di me lasciata isolata a sé stessa...proprio quella parte che, a causa degli altri e di delusioni avute verso persone in cui credevo, bramava di tornare a sorridere e aver fiducia nel prossimo.
Oggi quella parte che mi aspettava mi sorrideva all'arrivo. L'ho abbracciata, l'ho sentita vicina.
Pensandoci bene, manca poco alla fine del mio percorso, l'ho deciso io. Ho fretta di ritornare. Cambiata, sì, ma in meglio.



lunedì 22 agosto 2022

Vacanze 2022...

 


Agosto 2022...anche questo mese, ormai, sta entrando nel cassetto dei ricordi, e mi lascio alle spalle altri 10, splendidi giorni di montagna.

Contrariamente al mio solito habitué estivo, ovvero soggiornare nella splendida Livigno, ho deciso di seguire i consigli che mi accompagnavano da tempo, dedicando questa mia vacanza soprattutto al trekking, cercando quindi posti adatti a farlo.
Mi sono così recata in Valgardena, a Selva, facendo spesso tappa ad Ortisei, e devo dire che sono stata consigliata veramente bene.
In primis, la struttura che mi ha accolto mi ha veramente fatto sentire a casa, in secondo luogo, grazie ad un biglietto fullSudtirol, mi sono potuta girare il Sudtirolo come mai avrei potuto, con i famosi trenini colorati. Ho scoperto dei posti meravigliosi.


La mia vacanza iniziava sempre con l'allenamento alle 6, quando le ombre si facevano luce e prendeva luminosità tutta la vallata...variavo dal fondo lento, alla salita continua fino a Plan de Gralba, alle ripetute brevi e lunghe in salita, ai 10x400, ai 6x1000...e via così. Il pomeriggio prevedeva sempre dei trekking in salita...in tre giornate, però, causa tempo incerto, ho visitato il Forte di Fortezza, meta che avevo pianificato da tempo (vale la pena), la splendida Merano e la suggestiva Vipiteno, suggeritami anch'essa da tempo. Sul finale mi sono concessa anche un giro a Bolzano.
Sono salita in cima al Sass Pordoi, con annesso il Piz Boe' (con scarpe lisce e da passeggio che mi han costretto a fare diverse discese di sedere),e poi ancora ho toccato rifugi a quota 2468, 2238 (Ciampinoi), per poi salire sul passo Sella e godermi un trekking di 7 ore andata e ritorno dall' Alpe di Siusi. Quest'ultimo penso sia stato uno dei posti più belli mai visti...un vero e proprio altopiano dei sogni, con percorsi di oltre 11km fatti proprio per correre. Ogni mattina il gruppo Sella mi riempiva la vista, e sentivo forte l'aula protettrice del Sasso Lungo. Ho anche dedicato delle canzoni a queste montagne.
E ho scoperto di avere ancora tante, tante cose da...scoprire. Ad esempio, non sono stata sul passo Gardena, da dove mi sarei voluta calare in direzione Colfosco (descritta molto bene da chi ci va in vacanza) e, purtroppo, non sono riuscita ad organizzarmi per salire ad un rifugio che mi faceva gola da parecchio, il rifugio Europa, che presenta al proprio interno il confine con il versante austriaco. Purtroppo la distanza dalla Val di Vizze, zona dalla quale conviene prenderlo per avventurarsi, non mi avrebbe consentito un trekking così lungo...per l'anno prossimo so già in che maniera rimediare. Non sono stata in Val di Fassa, ad eccezione del Piz Boe', perché la conosco molto bene, così come ho "trascurato" Dobbiaco, San Candido e il lago di Braies, ma unicamente perché le ho visitate (e corse) un mucchio di volte.



Quando si lascia un posto così bello, così pieno di natura e vita, è inevitabile che, al cambiamento della vegetazione, salga un po' di malinconia.
Ma ho imparato a portarmi dentro i ricordi di qualcosa che sarà sempre vivo in me, pronta a tirarli fuori nei momenti in cui avrò bisogno di richiamarli alla mente. Tutto quello che è vissuto rende sempre più fieri e più forti, perché ti fa crescere e maturare come persona. Non si può non crescere con qualcosa in più dentro di se'...agire è sempre utile.
In questo soggiorno ho pensato molto...ho pianto di gioia, di malinconia, di rabbia. Beh, me ne torno a casa con un mix di questa "pozione magica" di condotti lacrimali, che mi ha permesso di salire di un altro step verso la conquista di una mia stabile serenità interiore.
Rivolgerò spesso un pensiero a questa vallata stupenda, certa che sarà una mia scelta anche per il 2023.
Da oggi riprendo le mie abitudini arricchita, più serena, più riflessiva...abitudini che non saranno più le stesse, perché sono un'altra me. Preparo il mio prossimo rientro a Roma, con la Corri Bravetta.
Rientro a casa ancora più vicina alla persona che ho deciso di voler essere.
Si deve migliorare. Sempre.



venerdì 5 agosto 2022

Propositi e bilanci


Una estate climaticamente caldissima sta volgendo al termine.

Provo ogni volta, ad ogni stagione, a vivere i giorni intensamente, ma mi accorgo che il viverli con passione li fa scivolare rapidamente via dalle mani, come se fossero acqua di sorgente.
È stata per me una estate molto particolare, forse di riacquisizione di quei coriandoli di libertà che davo per persi. Certo, ancora non sono pronta per vivere certi aspetti sociali come prima, e neppure ci provo: lascio andare il mio corpo e la mia mente, e cerco di fare tutto ciò che mi viene con naturalezza.
Quest'estate ho fatto molto sport, ho lavorato con continuità con i ragazzi, mi sono concessa qualche breve viaggio (prima dello stop di agosto) e sono contenta di questo bilancio, in cui ho deciso io, in prima persona, cosa voler fare.
Intrappolata da una vita che ti porta a programmare ogni singolo attimo che proverai, mi chiedo che cosa vorrei. Me lo chiedo spesso.
Penso di voler rimanere come sto vivendo adesso, facendo le cose che amo, condividendo alcuni momenti della mia vita con pochi.
Poche persone, di qualità.
Questo vorrei: avere accanto chi nutre sentimenti sinceri; chi ti chiede "Come stai?" E ti dice anche come sta. Chi ti regala momenti e non quantifica l'affetto.
Chi mi ha deluso, in fondo, non può avere spazio in una vita come la mia.
Io contengo moltitudini. Troppe moltitudini.


lunedì 25 luglio 2022

Abruzzo e Molise

 


Accantonati altri 4 giorni di "evasione", tra Lazio, Molise, Abruzzo, mi ritrovo in viaggio di ritorno, e penso.

Penso che la vita di bello abbia proprio questo: allacciare le cinture, per poi andare alla ricerca di emozioni, di amicizie e di esperienze che poi saranno indimenticabili.
A volte si va anche alla ricerca di guai, dato che ho dimenticato parecchie cose nei vari alberghi in cui ho sostato.
Così è stato...4 giorni caldissimi, tra treni, autobus, passaggi, paesaggi e nuove amicizie che, ne sono convinta, rimarranno nel tempo.
L'accoglienza avuta da Antonio Liberatore, organizzatore fatto di cuore e passione, che mi ha ricevuto come fossi a casa nella splendida terra di Roccaraso, mi ha fatto tornare a casa con il sorriso. Ho gli occhi illuminati dalla bellezza dei posti attraversati correndo, e il cuore gonfio di gioia per aver trovato così tanta disponibilità ad accogliermi.
Ho fatto di tutto per esserci e per ricambiare un sentimento di stima e apprezzamento che ancora porto dentro, e che mi farà sentire più forte nei momenti difficili.
Penso che arrivare a Roma, prendere un treno lento come la messa cantata, un autobus sostitutivo, aspettare 2 ore a Isernia, prendere un altro bus, per poi farmi venire a prendere in auto da Antonio, sia stata una botta di vita, un ingegnarsi su come muoversi, una "fatica" ampiamente ripagata.
Ho corso i 15,5km della Tre Comuni, gara ottimamente organizzata, toccando i tre comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo; penso che questo itinerario agonistico sia ampiamente valso la fatica dei viaggi con i mezzi, tra prima e dopo. Una gara paesaggisticamente veramente suggestiva, con scorci del bellissimo Appennino, corsa nei centri storici, passando i 400 gradini, dopo 3km di ciclabile.
Certo, il caldo c'era, ma, ripeto, rifarei tutto. Forse con più calma, per godermi più questo dono del poter viaggiare.
Il giorno prima avevo sostato in una Roma caldissima, meta poi del mio rientro di domenica sera, senza perdermi due allenamenti in Caffarella pur, a causa del caldo, concedendomi ben poco della città.
Sono stata contenta di conoscere meglio il Molise e la sua gente, sempre disponibile e cordiale, nonchè di ritoccare la meta di Castel di Sangro, per poi ritrovare il calore umano del sempre splendido Abruzzo. Certo, ho dimenticato il caricabatterie e un top da corsa in un albergo, poi stavo per lasciare la valigia a Isernia e un portafoglio a Roma...ma la dimenticanza fa parte del lato sconclusionato di me. Spero che qualcuno mi voglia bene anche per questo.
Torno a Bologna arricchita di nuovi contatti umani, con la consapevolezza che nel mondo vi è anche chi ci valorizza, chi ci cerca, chi ci accoglie. C'e' chi trova spazio e cuore per farci entrare nella sua vita.
Vale la pena agire. Sempre.





lunedì 4 luglio 2022

15km in una Ravenna addormentata


Vivo ancora di sensazioni passate: ho come timore di programmare qualcosa per tempo, per il pensiero di avere complicazioni che mi potrebbero guastare il tutto.

Così pianifico si' un'idea, ma tengo sempre nella manica un piano alternativo, in caso in cui qualcosa andasse storto. Questo, da un lato, mi evita delusioni e, dall'altro, mi fa godere l'immediatezza dei momenti.

Non sapevo se sarei stata in grado di correre a Ravenna i 15km di Urban Trail, pur avendo bellissimi ricordi di un percorso entusiasmante, ma dentro di me si celava un forte desiderio. Eppure...la sveglia alle 4, la stanchezza dal giorno prima, il caldo che imperversa anche al mattino presto...non la hanno avuta vinta sulla mia piena volontà. 

Così arrivo sul posto con ampio anticipo, mi preparo e vado.

15km, dicevo, bellissimi, nei quali si percorrono tratti di Ravenna che potrebbero risultare ignoti anche a chi la vive. Eravamo 500 a rispondere al richiamo della città, e ci siamo ben distribuiti in questo itinerario fatto dal tracciato lungo il rivale del fiume, numerosi parchi, mura antiche, centro storico e darsena, con esposto il "mio" leggendario Moro di Venezia.

Mi è piaciuto ritrovare volti amici, nonostante io stessa mantenga ancora una attitudine molto individualista e solitaria, e mi è piaciuto, ancora una volta, buttarmi fuori di casa per andare a scoprire il mondo che, proprio a pochi km da me, può mostrare tesori impensabili.

Ho trovato nello sport e nella sua scossa adrenalinica la psicoterapia adatta a me. Ultimamente avverto molto il carico dei problemi degli altri, lo metabolizzo come mio, ci rimugino e penso. Mi piacerebbe distribuire carichi della mia serenità a chi ne è momentaneamente sprovvisto; la serenità altrui, infatti, non dovrebbe servire a maturare invidia, ma a rappresentare un modello, per poi godere di un effetto emulazione. 

A volte basterebbe saper ascoltare e io non presto la mia voce, ma il mio orecchio. Penso che possa servire.



sabato 2 luglio 2022

Pesaro e antichi ricordi


Sono tornata a Pesaro dopo diversi anni, con la precisa volontà di partecipare ad un bellissimo evento, una corsa di quasi 10km a favore di Komen Italia...una "Race for the Cure" pesarese.

Avendo a Cervia organizzato due mesi prima un evento simile, mi è piaciuto tornare in questa cittadina anche per fare una comparazione con quanto fatto (con fatica e anche un po' di orgoglio), nel Comune che mi accoglie.

Certamente a Pesaro ho trovato un'ottima organizzazione, supportata anche dalla Banca di Pesaro, e un percorso cittadino di tre giri di 3,3 km, molto piacevole e ben segnalato. Mi hanno accolto dei volontari molto gentili e, come ho già scritto, è stato un vero piacere tornare in una cittadina così bella, organizzata e sportiva.

Sportiva anche perché, una volta arrivata, mi sono trovata molte persone in veste competitiva, che hanno tenuto un livello alto della manifestazione...io ero arrivata con un altro impeto, e ho corso come potevo, reduce anche da allenamenti settimanali piuttosto intensi.

Di certo un circuito di 3km, rispetto al giro di 7km che avevo preparato per Cervia, permette una migliore concentrazione di pubblico e più calore. Forse rivedrò questo aspetto.

Venendo al mio vissuto giornaliero...il caldo, ardente e presente, ci accompagna da un po' di tempo. Ci si adatta a tutto, io non smetto di correre, mi diverto, vado anche in bici e lavoro con i miei splendidi ragazzi. La mia vita, in fondo, è questa, e ho la fortuna di averla consapevolmente scelta.




domenica 19 giugno 2022

Cassia, Telese. E così sia


Devo liberarmi da quel "blocco abitudinario" che mi porta, molto spesso, ad evitare nuove  esperienze.

Troppo spesso, intrecciata tra un target di lavoro e benessere quotidiano, mi privo di quel "nuovo" che potrebbe limitarmi la quiete da me prima creata meticolosamente. Sbaglio, quando mi freno.
Me lo ripeto sempre quando, al ritorno dai miei viaggi, ripercorro con la mente le varie tappe esperienziali.
Sono in ritorno da 4 giorni bellissimi, nei quali, senza il benché minimo dubbio, ho ricevuto più di quello che abbia donato.
Partiro' narrando il finale, ovvero la gara di 10km a Telese terme, ore 19 di domenica 19 giugno...esperienza stupenda, su un percorso che ho gradito tantissimo, al punto da correrci ancora stamattina, prima ancora della luce dell'alba.
Una manifestazione impeccabile, che ha accolto oltre 2000 atleti, da ogni parte di Italia: occasione per ritrovare molti amici che avevo perso di vista da tempo, condividendo con loro una fatica climatica di un meteo che, al mio arrivo in stazione, mostrava 36 gradi.
All'arrivo, del tutto fradicia, non sono stata contenta del mio 46'48...sentivo una percezione migliore ma, come sempre, darò la scusa alle salite e al caldo.
In itinerario, per raggiungere il paese, ho voluto sostare a Napoli e Caserta. Mi sarebbe bastato anche solo farci dentro un passo. Come sempre, mi ripromettero' di tornare in questa terra, la Campania, soventemente.
E, due giorni prima, sono tornata a Roma dopo oltre un mese, sostando in zona Cassia, dentro ad una bellissima struttura avvolta nel verde di un parco fiorente, nel quale ho ammirato il piacere della ricercata fusione con una natura che ti accoglie e ti distoglie dai pensieri. I pensieri...quelli che ci costruiamo attorno, anche quando non sarebbero chiamati al esserci.
A Roma ho acquistato le scarpe nuove e condiviso bellissimi momenti con le belle persone della mia vita.
Mi piace scegliere le persone che non mi occupano uno spazio in una mia apparente solitudine, ma che, anche in mezzo ad una sala affollata, cercherei come parte del mio tutto.
Sono contenta e felice di quello che ho.
E anche questa volta ho ricevuto molto di più di quanto abbia donato.
A presto.



Anna Giunchi la maratoneta

Benvenuto sul blog di Anna...la maratoneta