Anna Giunchi Blog Personale


venerdì 29 dicembre 2017

Anno Nuovo, nuovi Propositi

In rientro per Roma, mi fermo a fissare gli obiettivi del 2018.
A considerare come sta terminando il 2017, potrebbe essere un anno buono, anche se lo relativizzo alla corsa, scrivendo in un blog su quel tema.
L'ultima gara del 2017 sarà la We run Rome, con partenza da Caracalla: occasione per ritrovare gli amici e correre in compagnia, prima di partire per Napoli. A inizio gennaio correrò il Campaccio: ritengo che una rinfrescata di cross possa fare solo bene e, del resto, sono straconvinta dell'utilità della potenza aerobica lattacida.
A fine gennaio correrò la Maratona di Marrakesh: preparata senza i canonici tre mesi ma con programmazione di ripetute più che efficiente: spero in un buon ritmo, nonostante mi spaventi un pò un ipotetico caldo. Sto bene, ma non sono ancora quella di un paio di anni fa.
Nella speranza di correre almeno una parte delle gare sociali della Gabbi, a febbraio ho in cantiere un paio di mezze nella mia zona e, spero, qualche cross.
Aspetto Marrakesh per valutare se correre o no la Maratona di Roma, manifestazione che diede il mio avvio al mondo della corsa su strada, mentre a giugno ho già pronto un volo per Rio. Se dopo quel volo mi porterà ancora a Roma o a Milano Marittima ancora non so.
Sei mesi, c'è tempo...
Per ora, Buon Anno a tutti!





martedì 26 dicembre 2017

Holidays in my hometown. Buone Feste a Tutti

Ho ripreso a fare un mucchio di cose. I miei hobbies, primo tra tutti quello della musica, sono riaffiorati. Ho voglia di espandere la mia cultura e godermi ogni attimo di questo breve tempo: chitarra e batteria (quest'ultima è stato un gradito regalo di Natale).
Sono rientrata a Forlì per il periodo natalizio, nonostante prossimi impegni a Roma debbano forzatamente accorciarlo, e ho ritrovato il piacere delle comodità, nonchè dellla valorizzazione di tutto quello che ho lasciato per un certo periodo.
Nonostante le vicende che mi hanno tenuto lontano da Cervia stiano arrivando ad una conclusione più che positiva, ancora non riesco a rientrate nel paese che mi ha ospitato per anni, se non per brevi e fugaci periodi.
Tempo al tempo, perchè so che tornerò.
Ho corso due gare tra sabato 23 e martedì 26 dicembre: entrambe stanno confermando uno stato di forma che sta ritornando. Un cross, da me molto amato, a Fosso Ghiaia (RA), nel quale ho concluso con una bella media e un'ottima progressione (15'55 nei 4 km) e la ormai mitica Fabrona, che ho chiuso in 1h00. 12 km con 700 mt di dislivello e consueto fango. Per tale occasione ho messo a riposo le vecchie Asics da trail per prendere un paio di Mizuno, più leggere.
Peccato per il circuito di cross ravennati, che non sono riuscita a correre causa impegni a Roma, ma per il 2018 cercherò di essere presente per le gare sociali che mi richiederà la Gabbi.
Sto riprendendo a stare bene e forse sono sulla strada giusta: devo solamente fare una selezione della gente che vorrei accanto, ai fini di donare fiducia e ricevere anche qualche piccolo aiuto.
Tempo al tempo anche qui: in questo periodo sto tornando a fidarmi di me stessa, ed è già tanto.


lunedì 18 dicembre 2017

Terra all'orizzonte

La felicità non è mai una costante. Essa, ogni volta, si rinnova e porta differenti stimolazioni sensoriali nella vita di chi ha la fortuna di goderne per un periodo. Perché sempre di un periodo si tratta.
Le cose continuano ad andare bene, al punto che spesso mi chiedo se tutto quello che sto vivendo adesso sia la normalità che avrei dovuto vivere prima, o che sia uscita da un tunnel di negatività talmente lungo da correre come una scheggia impazzita di gioia ora che mi trovo a vivere una situazione più serena.


Non so se stia fuggendo ancora: quel che è certo è che la mia è una situazione di non ritorno. A differenza di come ho fatto più volte, sento di aver sradicato quel tronco che tenevo ancorato in una terra arida, per portarmi verso una situazione nuova, ma serena. Ancora non so dove sarò domani, ma so dove sono adesso.
Ho corso un'ottima gara a Latina: 6,8 km di cross a i Giardinetti, ritrovando amici e persone che mi hanno dato il: "Bentornata".
Le mie sensazioni in corsa sono ottime: la testa è libera e il corpo va.


Il lavoro mi piace, sto ritornando a cercare il contatto con la gente, a donare la mia fiducia.
La fiducia...quella non si conquista negli anni, quella è intrinseca in chi la riceve e in chi la dona, anzi, fiducia è sensazione, mera alchimia.
Sto riprendendo a dialogare con il mondo, e quando riprenderò a viaggiare non sarà più per fuggire, ma per scoprire nuove terre con nuovi occhi.

venerdì 8 dicembre 2017

E' tempo di partire...

C'è voluto tempo. L'ho aspettato a lungo. Non nascondo di aver avuto momenti di sconforto, nè nascondo di esser stata vicino al rassegnarmi. Oggi, 8 dicembre, ho corso la mia miglior gara dopo mesi interminabili. Finalmente un ritmo soddisfacente e, soprattutto, finalmente la sensazione di spinta: quella sì che mancava da tempo. Sto vivendo un periodo bellissimo, e lo devo a chi mi è vicino e mi sta aiutando nella "integrazione romana", città nella quale sono convinta di costruirmi il futuro. La consapevolezza di avere gente che mi vuole bene e crede in me mi fa affrontare la vita con entusiasmo e sempre minor diffidenza verso il prossimo: il passato non potrà mai inquinare il mio futuro.
Sto affrontando con serenità tutto: la mia nuova vita agonistica, il trasloco, l'allontanamento da Cervia e il ritorno a Forlì per rigenerarmi. Vivo felice, con una costante di serenità che mi è sempre accanto.
Ho corso un cross molto impegnativo, 3,7 km  a San Lazzaro, in 15' netti, ritrovando gli amici di Bologna, nonchè i giudici Fidal, gentilissimi, conquistando il gradino più alto del podio con 20" al km meglio rispetto al cross della settimana prima. Venivo da una notte in treno, ovviamente con ritardo...
A me stessa dico "Bentornata", a chi mi vuole bene dico: "Benvenuto sul mio treno".
Saluti da Roma...


                                     C'era anche il Mitico Favaron della Barca

sabato 2 dicembre 2017

Mi vida

Tempo ce ne è sempre meno, ma non perderò la voglia di scrivere in questo blog…

Dopo mesi di forma fisica tra il mediocre e lo scadente, sono ritornata a correre anche ripetute lunghe, in preparazione per la Maratona di Marrakesh, fine gennaio. Certo, per recuperare la brillantezza di anni fa devo mettere in conto ancora un bel po’…eppure sono ottimista, e vado avanti. Mi alleno a Villa Borghese, tutte le mattine. Non so se sia freddo oppure no, ma corro sempre in canotta.



Ho corso tre tappe delle “Corri per il verde”, gare di cross di 4 km in parchi romani spettacolari. E mi sto divertendo un mucchio, perché sto ritrovando il senso del gruppo, nonché lo stimolo ad allenare e a seguire i ragazzini. Ne mancano altre due.





Mi sono “mancata” in questo periodo, e me lo ripeto spesso: sto bene. Questa gioia improvvisa, questa vitalità perduta e recuperata mi ha disorientato, e sto vivendo tra le nuvole, nella speranza che il sogno continui, anche senza abituarmi. Ho trovato colleghi e amici, luoghi incantevoli, allievi motivati e, soprattutto, chi è stato in grado di entrare nella mia testa e farmi andare avanti con fiducia in quella che è per me una delle più belle esperienze di vita.

Amo la vita.

domenica 15 ottobre 2017

Tre Monti 2017...


Sono lontani, e mi guardo bene che tornino, quei periodi cupi nei quali, tormentata da pensieri e problemi, vedevo intorno a me tutto buio… Un periodo lungo, durante il quale ho pensato un po’ a tutto: overreaching o, peggio, overtraining, calo di ferro, eccesso di cortisolo? Ecco, forse quest’ultimo si sarebbe potuto indicare nella mia “diagnosi”. Ero stanca, stressata, stufa di lavorare in un ambiente per me del tutto negativo. Un ambiente che mi opprimeva e non mi dava possibilità di esprimermi, pur avendo tutti i numeri per farlo.
Mi è dispiaciuto solo in parte dover andare fino a Roma per realizzarmi professionalmente, soprattutto per quanto riguarda i rapporti umani. Mi è dispiaciuto perché ho famiglia a Forlì, quella mi manca. Eppure, guardandomi alle spalle, sono più che contenta della scelta fatta, perché a Roma sto proprio bene, e cerco di rientrare a casa ogni week end per attutire certe nostalgie.
A Roma le persone, che conoscevo dalle mie passate esperienze universitarie, sono qualificate, dirette e molto professionali nel campo presso il quale lavoro (atletica leggera). Certi atteggiamenti  tenuti nei mesi scorsi a mio danno personale sarebbero stati troncati alla base nei contesti lavorativi nei quali sono ora…anzi, meglio, certa gente non sarebbe mai e poi mai entrata in ambienti nei quali in primo luogo si chiede serietà e professionalità.
Tutta questa premessa per dire che a Roma sono rinata. E lo sto vedendo anche dalla mia forma fisica. La scorsa settimana, nel mio ritorno ai cross nel bellissimo parco dei Cedri a Bologna, ho vinto la categoria con un piazzamento tra le assolute e oggi al Giro dei Tre Monti ho corso con lo stesso ritmo del 2016. Che non ha nulla a che vedere con i ritmi che tenevo un tempo, ma che va più che bene, per ora.
Sto lavorando molto sui ritmi e i progressivi (grazie a Sante Binacchi che ha cucito un programma di allenamento su misura per me: gli devo veramente tanto) e i risultati si stanno vedendo. Stanno tornando le sensazioni date dalla produzione di lattato, sensazioni che non riuscivo più a provare causa incapacità di arrivare a soglia…

I tempi sono lunghi, lunghissimi, e per questo mi monitoro giorno per giorno. La chiave della felicità è stata trovata e adesso sto assaporando la gioia nel riscoprirla.

Anni passati a Rieti...

domenica 1 ottobre 2017

Si ritorna con 42 km: Monzuno

Non sono poche 4 ecomaratone in un anno ma c'è di bello, in queste gare, che non si lavora affatto sul ritmo. Valgono come un fondo lento, con il pregio assoluto di non essere affatto noiose.
Ho deciso di correre oggi, 1 ottobre, a Rioveggio, per un legame affettivo con Monzuno, legato ai miei zii, purtroppo non più qui.
Sono andata oltre al fatto che non avessi i 42 sulle gambe, sono andata oltre la pioggia, sono andata oltre la precoce sveglia mattutina, sono andata oltre il fatto non mi andasse di gareggiare in questo periodo causa ritmi di lavoro: sono andata oltre tante cose, e ho corso con il cuore.
Ho pensato molto alla mia infanzia in quei posti e mi sono accorta che, con il tempo, si diventa molto più fragili, nostalgici. Mi sto accorgendo di vivere sempre più di ricordi, così come mi sto accorgendo di richiamarli spontaneamente nei miei pensieri...chissà perchè, forse perchè li rimpiango.
Eppure penso che la maniera migliore per non rimpiangere il passato e per non soffrire la mancanza di chi non c'è più sia proprio quello di richiamarlo alla mente. Perchè è parte di te e lo merita.
Non mi ricordo chi mi disse che è molto comune a chi corre amare la scrittura: ora voglio buttare giù i miei pensieri. C'è stata una spinta forte in me che mi ha portato con la macchina fino a Rioveggio, per una gara durissima con 1635 metri di dislivello alla quale non ho neppure concesso un riscaldamento...io, che di solito preparo tutto al millimetro.
E quanto ho pensato sui quei sentieri, quanto ho rivissuto i miei giochi con il cane Paco dello zio (mi è sembrato pure di sentirne il tintinnio del collare), il piacere di quando, con la mia famiglia, ci recavamo a Monzuno. Mentre correvo sentivo di essere già stata da qualche parte, lassù. Forse non era vero, ma chi c'è stato è dentro me, e vale lo stesso.
Stamattina ero indecisa se partire o no, e adesso, a mente fredda, mi compiaccio di avere corso questa Ecomaratona.
Ho sbagliato sentieri 8 volte, ho perso la prima posizione arrivando seconda, ho corso con le scarpe sbagliate e ho forato un gel, rimanendo con solo due bustine. Ho messo da parte l'agonismo e ho corso in solitaria: non mi interessava stare con gli altri ma con me stessa.
Alla luce di tutto questo sento di aver fatto la cosa giusta: amo correre, e forse è la mia maniera per comunicare corpo e cuore a chi non c'è più.


sabato 30 settembre 2017

Sto iniziando una nuova vita

Sto iniziando una nuova vita, e la sto ricominciando a Roma. Lasciando alle spalle un passato burrascoso fatto di invidie, cattiverie, scorrettezze, ho ritrovato una dimensione umana nelle persone che mi circondano.
Lavoro alla Cecchignola, Centro sportivo Olimpico Esercito, e a livello professionale posso dire di aver raggiunto quello che da anni e anni ambivo. La sede è stupenda: una pista di atletica tra spalti e tribune tutta per noi, dove possiamo allenare i quasi 500 ragazzi del settore giovanile di quella che è la più grande e prestigiosa realtà sportiva italiana.
I colleghi mi hanno accolto con sincera amicizia e tutto questo non mi pare vero; i ragazzi hanno voglia di lavorare e migliorarsi e per me, che sono venuta da una realtà nella quale hanno inculcato loro che la "corsa non fosse atletica", mi sembra una rivalsa...
Vivo in un luogo dove collaborazione e confronto sono all'ordine del giorno, dove ai giovani si insegna lo sport ma anche l'educazione e il rispetto. Una struttura con dirigenti favolosi e umanamente unici che, cosa rara, si preoccupano di come tu stia. Venerdì e al mattino lavoro invece alle Terme di Caracalla con la mia cara Campidoglio Palatino e con progetti di inserimento di atletica da parte della Fidal.
Sto vivendo un sogno, ma quando varco quel portone e calpesto il tartan mi accorgo che è vero, tutto vero.
Che dire? Grazie, Roma. Grazie anche per questo.



sabato 2 settembre 2017

Grandi passi..

Giorno dopo giorno sto sempre meglio.
Il caldo umido che ha accompagnato l'Italia, Cervia compresa, per tutto agosto se ne sta andando, e incomincio a respirare. Quest'anno e' stato molto sofferto.
Ho ripreso a correre 1h15, allo scopo di ricominciare con le distanze più lunghe, e mi diverto ancora come un tempo.
Da lunedì tornerò a Roma e pianificherò il mio futuro lavorativo: le proposte sono molto interessanti e si concretizzeranno nei primi di settembre. Ora, per scaramanzia, non dico nulla...
Obiettivi 2017: correre ai miei ritmi, quelli che ho lasciato mesi fa, preparare i cross e riacquistare fiducia nelle mie risorse. Sono nascoste, ma ci sono...


domenica 27 agosto 2017

La montagna fa bene alla salute

Brisighella

Dopo una 5 giorni, fin troppo veloce, da Livigno (luogo che mi è mancato tantissimo e non sono riuscita a  non tornare a visitare) ho programmato alcune gare in montagna.
Devo dire che quest'anno non ho sofferto in alcun modo l'alta quota e ho svolto allenamenti efficienti, basati anche su progressioni. Ho visitato il Carosello 3000 e passeggiato a dovere per i sentieri. Livigno per me è un Paradiso.
Forse è per questo che ho corso piuttosto bene la Fanano-Capanno Tassoni, appuntamento del sabato mattina, 19 agosto. Era una gara della quale avevo sentito parlar spesso e bene: 12,5 km dei quali 11 in salita, da 600 a 1300. Arrivo seconda, partendo forse un pò troppo veloce. Mi guardo spesso indietro e, rispetto a qualche mese fa, posso solo dire di esser contenta.
A distanza di una settimana (27/08/2017) invece correrò una 10 km valevole per il Campionato regionale di corsa in montagna Uisp: soffrirò un pò il caldo ma chiuderò in 50', seconda di categoria e quarta assoluta.
Insomma, la forma sta tornando. Ho pazienza e voglia di costruire qualcosa e, come ho già detto più volte, mi tengo stretto l'orgoglio di recuperare piano piano, ascoltando il fisico, senza riempirlo di robacce antisportive.
La testa è più libera: i pensieri ci sono, ma sono solo di natura organizzativa...

Fanano

martedì 1 agosto 2017

Porretta-Corno alle Scale 2017: obiettivo fallito

E anche la Porretta-Corno alle scale è stata archiviata. Quarta assoluta con 2h59.
Terza edizione di questa bellissima gara alla quale partecipo, dopo un secondo posto e una vittoria nel 2015, con decimo piazzamento assoluto. 2017: la mia peggior prestazione.
Inutile dire che avrei sperato in una mia condizione mentale migliore, ma del resto non posso chiedere a me stessa delle condizioni limitate in primo luogo dalla mia testa. Mi dispiace…soprattutto perché sapevo che quella era la mia gara nella quale ho superato posizioni proprio negli ultimi km, i più ripidi e impegnativi. Venivo da una preparazione svolta tra Val di Fassa, Campigna, Terminillo e Acquacheta ma, nonostante tutto, non ho reso come avrei voluto. Complice un caldo a me ostile, allenandomi alle 5:30 di mattina e concludendo sempre entro le 7:15. Mi sto allenando con circuiti e elementi di tecnica e, seppur veda un tono muscolare e un guadagno in forza e stile di corsa, mi manca la potenza aerobica e la resistenza sulla lunga durata.
Così ho corso regolare fino al 17esimo km, dopodichè mi sono fermata spesso, anche perché ho peccato nel non essermi portata riserve di acqua. Non ero io quella che si fermava in certi tratti impegnativi della corsa: non lo ho mai fatto.

Riacquistata una serenità in ambito lavorativo, vorrei ricominciare a correre a mente libera, riprovando il piacere di una sana fatica.


domenica 23 luglio 2017

Trascorso il Terminillo, un trail in Romagna...

Non avrei proprio potuto avere un'accoglienza migliore dalla mia ormai cara Rieti: l'organizzatore Felice Petroni, infatti, mi fa alloggiare nel più bell'albergo della città, in pieno centro. Mi accoglie una tribù di Mercedes e una vista del tutto panoramica sui tetti reatini. Il viaggio, in solitaria, è stato piuttosto lungo, ma senza particolare traffico sulla famigerata E45. La gara, come saprete, era la Ultramaratona del Terminillo.
Colazione da regina, in compagnia di amici di Latina, e arrivo insieme alla zona partenza: Vazia, hotel Arcangelo.
Il caldo era stato interrotto (in parte) da un temporale avvenuto nella giornata del venerdì: partiamo quindi con circa 20 gradi, ma arriveremo con 35 gradi buoni buoni. Io concluderò la mia 43 km in 4 ore e 4 minuti: essendo in un periodo di recupero, non avrei potuto pretendere la mia forma migliore, nonostante nei 18 km di salita fossi nelle prime 5 posizioni totali. Perdo posizioni nei 18 km di discesa finali, ma più per una mancanza di lunghi che per altro.
I tornanti...ricordavo tutto di quella strada: pian di Rosce a 1000 mt, le prime "capannette" in ferro (non so cosa siano) e poi il campeggio e le salitelle che facevo quando soggiornavo lassù. Ma non avevo mai visto la pista di atletica in altura, a 6 corsie (intatte): che dire...un paradiso scavato tra le montagne, nel quale avremo l'onore di sudare 400 metri, prima di ributtarci in discesa nei rimanenti 23 km.
Sono stata bene...mi sono rilassata e ho creduto ancora di più nelle mie possibilità. Contenta, quindi, del mio secondo posto. Gara con 1300 metri di dislivello.


In settimana ho svolto allenamenti defaticanti sotto consiglio del mio allenatore Sante, che ha avuto la pazienza di lasciarmi correre, oggi, una 20 km trail tra Portico di Romagna-Bocconi-San Bendetto in Alpe (con inevitabile discesa). Posti, questi, attraversati dal sommo poeta Dante. E in effetti l'attraversamento dei due ponti è stato uno dei momenti più belli, seppur la gara fosse veramente paesaggistica, dura (discese tecniche e pietraie) e sotto una caluira che non ricordavo da anni.
Non potevo chiedere al mio fisico un ulteriore sforzo, e ho corso a ritmo blando blando, godendomi i boschi, le cascate, gli amici.
Domenica prossima, infatti, punto a fare una buona 30 km: Porretta-Corno alle Scale. Confido nella dose di fondo fatta al Terminillo, e nella conoscenza del percorso, dato che vinsi la manifestazione due anni fa.
Sono contenta dell'entusiasmo che sta tornando a sfavillarein me...sono contenta di rileggere i miei post e trovare unicamente elementi positivi. Fino ad ora tutto ciò dimostra che non ho perso nulla...

giovedì 13 luglio 2017

Voglia di Terminillo


Il Terminillo mi è' rimasto nel cuore. Sara' perché amo le montagne e, quando vivevo nel Lazio, le cercavo spesso. Me lo hanno presentato come la Montagna dei romani, pur essendo in provincia di Rieti.
Ho voluto "conoscerlo" dai primi anni nei quali mi ero trasferita, e mi è piaciuto subito.
Mi spostai in bus a Rieti da Roma Tiburtina, con l'intento di dormire lassu' due notti.
Trovai solo un albergo...non c'era nessuno in paese ed era stagione estiva.
Ricordo il pulmino bianco con scritto Terminillo, e la musica di "Rock the night" di Bon Jovi, a ritmo di tornanti. 
Ho programmato di partecipare alla Ultramaratona del Terminillo per puro caso: cercavo una gara in zona Terminillo e ho trovato questa occasione: 16 luglio 2017.
Corsi una 30 km da Vazia (Rieti) tre anni fa e la vinsi. Un anno dopo correrò un'altra 30 km, vincendo anche questa: sempre zona Vazia/Terminillo.
Sono zone che mi portano bene, e mi fanno respirare un'aria buona.
Anni fa soggiornai anche in un residence lassu', e ebbi modo di conoscerne i sentieri.
Domenica 9 luglio, a scopo di allenamento, ho corso la 19 km della Campigna.
Ho sofferto un po' la quota dal mare fino ai mille metri, e non ho corso bene. Tuttavia mi sono divertita, e sono contenta di essermi risparmiata per domenica.
Sara' la mia terza gara impegnativa dell'anno, dopo la Ecotrail di 44 km a San Savino di Predappio, l'EcoMaratona del Sale a Cervia e la corsa Malatestiana a Meldola, gare da me tutte vinte.
Quello che voglio è divertirmi e rivedere quella montagna stupenda. Il risultato verrà da se'...

venerdì 30 giugno 2017

Val di Fassa tutta d'un fiato...


Ero combattuta se partire o no, e lo ero per un valido motivo: il mio gatto ha avuto un incidente contro una macchina e ne è uscito malconcio e zoppicante...da giovedì sera a venerdì ho vissuto un continuo di tensioni, sfociate in pianti continui. Mi sono resa contro di non essere cambiata: quando i miei animali domestici stanno male, io sto peggio.
Avendolo visto tranquillo e al sicuro in un appartamento dei miei, sono partita, consapevole che non avrei potuto tradire la mia squadra, composta da: Ana, Diego, Mirko, Solerte (si aggiungerà anche Gianni). Avevo aspettato tanto questi giorni.
Cinque tappe entusiasmanti, nella valle per me più bella: la Val di Fassa.
Il tempo ci ha regalato il sole unicamente nella giornata di lunedì, anche se dobbiamo ritenere di essere stati fortunati in quanto la pioggia ci ha accompagnato solo nella giornata di domenica.
Ed e' proprio la prima tappa, quella di Soraga, che ho corso peggio: 14 km corribili nei quali mi sono risparmiata tantissimo per il timore nel correre altre due gare nei giorni successivi. Poco adattata alla quota, chiudo facile facile senza alcun risentimento muscolare. Lunedì a Moena andrò molto meglio, ma la forma ottimale dirò di averla raggiunta nelle tappe di Canazei, Vigo di Fassa (passo Costalunga) e, soprattutto, nel tappone finale al Buffaure.
Luoghi incantevoli, salite meravigliose e poche discese tecniche. Proprio le discese mi hanno fatto perdere molte posizioni: solo nel tappone finale, concluso in salita, potrò dire di aver corso una gara senza aver perso più di tanto.
Concludo con il numero quattro: quarta di categoria e quarta come società. Contentissima.
Il gruppo e' stato quello ideale: di compagnia e con in comune, rispetto a me, l'amore per le passeggiate. Conoscerò la valle San Nicolò e quella del Monzoni, ma rivedrò dopo 30 anni il meraviglioso Catinaccio e visiterò con Ana e Solerte il santuario di San Romedio in val di Non.
Il sabato, finalmente, potrò esplorare in una lunga escursione una di quelle incantevoli vallate, raggiungendo la quota di 2300 metri e ridiscendendo al Buffaure: il tutto, ripeto, con una magnifica compagnia.
Otto giorni terapeutici, che mi hanno fatto capire che tutti i recenti problemi (ad eccezione del gatto) sono nulla: insignificanti. Malgrado ci siano state cattiverie e malignità che mi sono arrivate fino a qua nessuno è riuscito a rovinarmi una meravigliosa vacanza, anzi: io sono nei loro pensieri, ma non loro nei miei.
I miei pensieri infatti andavano oltre...voglio vivere felice, cercando e attraversando persone e luoghi che mi fanno stare come merito. Tutto il resto, appunto, non mi merita.

mercoledì 14 giugno 2017

Passo dopo passo...

Il periodo del recupero continua, tra vicissitudini lavorative e il desiderio di staccare la spina.
In parte ce la sto facendo.
Amo il mio lavoro perchè amo i ragazzi: mi piace essere per loro un punto di riferimento e mi piace stare con loro. Sono la mia forza, in questo momento. Penso che sia una fortuna poter essere un educatore sportivo: il fatto che lo sport possa veicolare valori mirati a costruire uomini prima che atleti mi fa maturare il desiderio di non mollare, di portare avanti il mio progetto. Qual'è il mio progetto? Fino a non molto tempo fa non avevo solo un progetto: ne avevo più di uno. Avevo tante idee, tante iniziative, voglia di fare e di scoprire: avrei spaccato il mondo. Sono tornata dopo 6 anni trascorsi a Roma per portare nella mia Regione quanto avevo appreso: avrei voluto lasciare un pò di me in buona parte di quello che mi vedeva coinvolta: lasciare una traccia. Adesso, invece, ho solo un progetto: lavorare serena.
Tutto ciò che è esterno ai miei allievi non dovrebbe interessarmi: il mio mondo è con loro e non voglio, non devo tradire la loro fiducia.
Venendo a me...ho corso ad Anzola Emilia, e il che è già buono.
Due settimane prima, reduce da un raffreddamento, ripetevo a me stessa che avrei iniziato un lungo stop agonistico.
Invece ho corso: piano, senza ambizioni, se non quella di finire. Non sono ancora quella che ero, e chissà se mai tornerò ad esserlo, ma correre mi fa stare bene e continuerò a farlo.
Potrebbe essere un inizio di una (tarda) maturità il fatto che mi interessi sempre di più allenare e sempre meno correre?

venerdì 9 giugno 2017

Indigestione di traguardi a Meldola

Un sacco di dubbi, prima di ributtarsi in una gara di lunga distanza, venerdì 2 giugno...Complice il periodo di non forma, complice l'adattamento difficile ai primi caldi.
Una gara bellissima quanto dura, con un dislivello di oltre mille metri, comprendente Monte Colombo, traguardo volante, e il mitico Giaggiolo, Gp della montagna. Oltre alla gara vincerò anche questi due traguardi intermedi: 3h17.23.
Consapevole di non essere in forma, non concludo la gara in brillantezza. Contentissima comunque, in quanto vedrò questo come un punto di ripartenza.
I giorni successivi tornerò a Roma per 5 giorni, essendo tempo di Golden Gala. Correrò anche il mille al mio tanto caro stadio di Marmi, e in quei luoghi ritroverò tecnici, colleghi di università, professori che sono diventati amici.
Soprattutto, riassaporerò il piacere di sentire esperti parlare di adattamento alla forza e gestione della fatica, partecipando ad un seminario della Fidal. Roma, per me, è sempre fonte di sapere e benessere.
Mi allenerò a San Giovanni, in un parchetto, limitando la corsa lenta e privilegiando andature e flessibilità. Farò anche un circuito di forza, con piccole salite.
Rientrata a Cervia, analizzo un periodo nel quale ritrovo gli amici di sempre, in cui mi rendo conto di non essere sola e avere tanta gente che crede in me. Tutto questo è la mia forza. Il progetto estivo prevede un rientro alle competizioni in montagna, con una velocizzazione in pista. E giorno dopo giorno sto sempre meglio, credendo sempre di più in quello che faccio.




mercoledì 31 maggio 2017

Tra pochi alti e molti bassi...

Il 2017 non si sta delineando come un bell'anno, almeno dal punto di vista sportivo...Certo, ho vinto due ecomaratone molto impegnative, ma non sono comunque soddisfatta della mia forma fisica, in quanto vedo e percepisco che essa è del tutto incostante.
Non ho la testa libera per lasciarmi andare a quello che più amo: i pensieri ci sono e, seppure la corsa debba esser vista come un diversivo, come uno scarico, non sempre rappresenta per me una valvola di sfogo. Vorrei correre, ma faccio fatica a fare anche quello: sono contratta, stanca, e questo è uno stato che ho acquisito pur limitando molto le sedute di allenamento.
Domenica 21 maggio ho corso la 10 km di Castenaso: altra gara a circuito, con tentativo forte di ritirarsi. Arrivata fino in fondo unicamente grazie ad Augusto, che mi ha spinto fino alla fine. Non ho voglia di arrivare a soglia, preferisco correre e fare esercizi di tecnica e potenziamento. Null'altro.
Domenica 28 maggio ho invece corso la 12 km non competitiva organizzata dalla podistica Cervese con bronchite in atto: sono andata avanti grazie al gruppo del Seven, con cui ho riso e chiacchierato.
Ora, grazie all'aiuto di Sante, sto provando a ripartire con il piede giusto, lasciandomi alle spalle il passato. Chi non lotta ha già perso, e io non ho mai smesso di farlo.

lunedì 8 maggio 2017

La mia gara...

Ce l'ho fatta. Zero preparazione, con una voglia di riscatto personale, nella cittadina che attualmente mi ospita.
Ho sempre pensato che il mio recente calo di rendimento nella corsa non fosse dovuto alla corsa stessa, quanto a tutto ciò che accade quando non corro. Soddisfazioni ne ho tante, nel quotidiano, ma sono molto influenzabile da ciò che di negativo mi trasmettono gli altri. Tuttavia so che questa vittoria alla Ecomaratona del Sale sarà un inizio di una serie di altre vittorie, non necessariamente legate alla corsa. So di essere nel giusto e so che chi distribuisce cattiveria la riceverà alla stessa maniera. Non permetterò agli altri di farmi del male.
Domenica 7 maggio il meteo ci ha graziato: niente pioggia, e il caldo ha iniziato a farsi sentire negli ultimi km sulla spiaggia, accompagnato dal vento contrario. Parto a ritmo tranquillo, consapevole del fatto che sia una gara per pochi e che comunque giocavo in casa. Percorso più impegnativo dell'anno scorso a causa del lungo pezzo lungo l'argine del fiume, con erba alta e rischi per le caviglie. E' stato quello il pezzo che mi ha fatto avvertire maggiormente la fatica ma, per fortuna, avevo con me la cintura con le borraccette, che mi hanno permesso di idratarmi con continuità. Lunghi tratti in pineta, questa volta anche a Pinarella (anche qui bisognava controllare le numerose radici) e pezzo finale molto impegnativo, sulla spiaggia. Ho sofferto la mancanza di lunghi...gli ultimi 10 km sono stati corsi con la testa e il cuore...
Ho potuto apprezzare il tifo da parte di tantissime persone, dall'Assessore allo Sport, alla giornalista Sabrina, alla Consulta dello Sport, dai miei ragazzini e i rispettivi genitori, nonche' amici, colleghi di corsa e degli stessi miei genitori, al traguardo ad aspettarmi. Ho capito che questo territorio mi vuole bene, che ascolta e supporta. Sono stati gli altri a spingermi verso questo traguardo. Simbolico, verso un periodo per me più sereno...


lunedì 24 aprile 2017

Un sollievo in pista...

Dopo una rilassante Pasqua romana, trascorsa a Tomba di Nerone, ho corso un rischio, nella giornata di lunedì dell'Angelo, correndo la 10 km a San Patrizio... Venivo infatti da 4 giorni di allenamenti collinari, abitando in una zona residenziale della Cassia, con conseguente carico sulle gambe. Ho svolto allenamenti nel bellissimo parco di Veio, con una seduta di tecnica e sprint in salita. Ed è una zona che mi è piaciuta molto: tranquilla e immersa nel verde. Rientro dal viaggio serale e conduco una 10 km pessima: ero stanca dall'inizio dei km e conduco fino alla fine giusto perchè è una gara organizzata benissimo e molto bella, con percorso vario a circuito. Sarò terza di categoria uisp nel campionato italiano di corsa su strada, ma il crono non renderà onore al piazzamento.
Meglio andrà il 3000 in pista sabato 22 aprile, a Serravalle, Meeting di primavera. Che strano effetto rientrare, dopo 10 anni, in quello stadio...l'ultima volta corsi proprio 1500 e 3000: prime esperienze in in cui provai il brivido della pista.
Era caldo, non mi sentivo sicura della prestazione che avrei potuto svolgere, reduce solo da un test di ripetute svolte mercoledì all'alba e della brutta gara di lunedì. Parto forte, 1'30 a giro, sopra le mie possibilità, e chiudo in calo: seconda posizione in 12'12. Un primo passo verso la velocizzazione, e...va bene così.
Domenica non ho corso, ovviamente: ho fatto da volontaria presso la 21 km di Cervia, dopo settimane estenuanti di preparazione. E devo dire che è meglio correre che organizzare...


lunedì 3 aprile 2017

Predappio e i suoi monti

E' perchè ritengo che siano tra le colline più belle che abbia mai visitato, che ho deciso di correre una delle gare più dure del panorama romagnolo.
Avevo letto di questo Ecomaraton trail, 42,5  (che si riveleranno poi 44,5), con partenza da S.Savino di Predappio, e avevo letto del suo dislivello di 2400 mt. Ma ho deciso di correrla comunque, pur avendo alle spalle solo un lungo di 34 km e la 19 km di Salò, che però si sarà rivelata utilissima come approccio alla salita.



Sono partita (ore 8) unicamente con indosso la mia canotta e la cintura con due boccette da 250 ml di acqua, 4 squeeze gel e, finalmente, scarpe da trail...nulla a che vedere però con l'abbigliamento tecnico dei veri trailers, con tanto di bastoncini (utilissimi come appoggio) e magliette termiche. Salite ripidissime già dal secondo km, vetta sul monte Mirabello, 600mt...discese pendenti e un pò impegnative in certi tratti, ma meno di quelle presenti a Salò, in quanto non vi era presenza di fango. Arrivo al 19esimo km con 40' di distacco sulla seconda donna(non lo sapevo, però) e il mio passaggio è migliore della prima classificata alla 19 km. Purtroppo una caduta su asfalto mi compromette un pò la spericolatezza. Corro con una mano e un gomito sanguinanti e ferite sparse tra rovi e radici...poco importa perchè arrivo anche al secondo monte, il monte Colombo. Peccato però che, sbagliando strada, aumenti il tragitto di 2 km (mi salverà il cellulare, obbligatorio, con il quale chiamerò uno dei gentilissimi organizzatori)... Ultimi km impegnativi più per un discorso mentale, dato che correvo da quasi sei ore.
Chiudo in 6h13, prima donna e nelle prime posizioni assolute. Al di là della soddisfazione per l'esito, ho apprezzato molto lo spirito presente nel trail, del tutto differente rispetto a quello che trovo nelle competizioni su strada, ove si corre con il coltello tra i denti, non sempre in clima di amicizia tra differenti teams.
Forse cercavo proprio questo: mezza giornata da dedicare a me e alla mia corsa in solitaria, tra le meravigliose colline di Predappio, riscoprendo i sani valori sportivi...

mercoledì 29 marzo 2017

Un week end con vista sul Garda

Ci voleva un week end del genere, passato con amici...Amici che hanno visto in me la necessità di uscire dal cerchio di negatività che mi stava soffocando, e mi hanno portato fuori, precisamente a Salò, per una gara di 19 km molto impegnativa, mirata alla apertura verso le competizioni in montagna.
Amo la montagna: lo ho detto e scritto spesso. La gara era la Magnifica Salodium: bella, non c'è che dire, anche se ho pagato la mia incoscienza nell'usare scarpe da asfalto durante le lunghe e fangose discese tecniche. Proprio le discese hanno impedito la mia corsa, iniziata bene in salita: mi sentivo insicura e mi aggrappavo a tutto: insomma, le ho praticamente camminate tutte.
I luoghi sono fantastici: all'andata così come al ritorno io, Ana e Solerte (gradevolissima e divertente compagnia) abbiamo attraversato scorci paesaggistici romanzabili. Bellissima Peschiera, bellissimo il centro di Salò...chissà perchè ma lì si sente molto l'italianità e il culto per le bellezze artistiche, in primo luogo per la musica.
Sono stata bene, ed è quello che conta. Al rientro a casa ho sentito una benefica sensazione di ossigenazione nei muscoli: non so quando arriverà la forma che tanto aspetto, ma già sono più serena e mi preparo al meglio.

    

domenica 12 marzo 2017

Tragica Pieve...


Era una bella manciata di mesi che non conducevo una gara in maniera così pessima...
Sicuramente sarà stata la mia scarsa preparazione, a tempo finalizzata solamente ai cross, con totale assenza di lunghi e ripetute lunghe. Penso però che molto sia dipeso dai postumi del virus avuto dieci giorni fa, che mi ha ulteriormente debilitato.
Inutile dire che avrei sperato in una prestazione perlomeno "decente", cosa che non è avvenuta... Parto ai 4 al km e chiudo con 1'38 e rotti... Gara da me gestita molto male, soprattutto mentalmente: ho sofferto il vento, sentivo che le gambe non spingevano a dovere...concludo demotivata, "annoiata".
Peccato perchè era una gradevole giornata primaverile e, soprattutto, peccato perchè l'ambiente della mia società è sempre piacevole e allegro. Non vedevo l'ora di arrivare per ritrovare tutti insieme.
Che dire? Settimana di scarico e preparazione per la Magnifica Salodium. Essì...sto aspettando l'aria fresca di montagna!

                                            E comunque settima assoluta!

lunedì 6 marzo 2017

Amici da Nord a Sud: Campionati italiani di Cross

Terminata un'altra di quelle esperienze che avrei voluto fare a tutti i costi. E che ho fatto.
Fresca dell'amarezza nel non aver potuto terminare i regionali di cross con la mia societa', ho cercato in ogni modo di riscattarmi ai nazionali.
La sede, Ugento (Torre San Giovanni) era lontana, ma non impossibile: aereo da Bologna a Brindisi, pullman fino a Torre San Giovanni (grazie agli amici del Lumezzane, Brescia, che mi hanno accolto!), spostamenti a piedi o con le navette messe a disposizione dagli organizzatori.
Mi accoglie un clima ventilato, 16 gradi, ottimale per correre. Sono stata in Salento quasi dieci anni fa: Lecce e Novoli. Prima ancora corsi la mezza di Gallipoli. Inutile direi che ho conservato bellissimi ricordi: i Campionati italiani sarebbero stati un'ottima occasione per tornarci, visitando nuovi posti.
Ispeziono il percorso sabato, in mattinata: mi piace molto e, nonostante molti non le avrebbero usate, decido di mettere le chiodate.
Pomeriggio di sabato passato a Santa Maria di Leuca, bellissima, grazie all'ospitalità degli amici del Lumezzane. Serata a base di pasta semplice (volevo evitare ulteriori problemi virali).
In mattinata, seppur trasportata alla partenza dalla navetta, mi ritrovo a  fare un su e giù a piedi fino all'albergo in quanto i giudici Fidal, giustamente, chiedevano il tesserino cartaceo e non unicamente quello visualizzabile dal display del telefono (e sono cose che gli atleti dovrebbero sapere...). Forse era il riscaldamento giusto, perché conduco un'ottima gara, con il livello di attivazione giusto. Partita un po' forte, 3'45, mi risveglio sul finale tenendo lo stesso ritmo: 9 posizione, inaspettata, visti i postumi dello scorso Week end.
Dopo una ricerca per un passaggio in direzione aeroporto, vengo accolta da altri amici del bresciano: questa volta sono gli amici del Paratico. Il pullman mi scarichera' in tangenziale a Brindisi, dove potrò raggiungere l'aeroporto. Con la gente giusta e gli amici si può arrivare persino a New York, e io lo so bene...
Santa Maria di Leuca!
Esco da questa esperienza con un bagaglio umano più ricco, con la consapevolezza che basta trovare (e cercare) le persone giuste per conquistare serenità. E anche forma fisica...

mercoledì 1 marzo 2017

Formello e febbre...

Mi sto un pò lasciando andare...scrivo sempre meno, e non va bene. Perchè scrivere è lo specchio dell'anima, come lo sono gli occhi. Con la scrittura si comunica agli altri e a sè stessi: spesso la scrittura è come parlare ad un amico, è uno sfogo, è un mettere a nudo una parte di sè.
Fin da piccola sono sempre stata brava a scrivere: avrei potuto fare giornalismo, e ci ho anche provato facendo corsi, scrivendo articoli per quotidiani e mensili e stilando progetti per trasmissioni televisive. Ma ho sempre avuto il limite nel parlare molto meno, con il risultato che finivo per scrivere anche quello che avrei voluto dire.
E' forse per questo che da un pò di tempo ho cercato di "chiudermi" un pò meno nella scrittura... Tuttavia, a distanza di una decina di giorni nei quali non scrivevo nel blog, ho sentito il bisogno di rimettermi davanti alla tastiera, e trovare tempo per me, ma anche per chi mi legge.

Sono tornata a Roma, lo scorso week-end, dove ho corso un trail meraviglioso in una valle unica, la Valle del Sorbo. In compagnia di Matteo, accolta da Ismaele e dalla sua simpaticissima moglie, ho trascorso una mattinata di sole immersa in un paradiso che neppure potrei descrivere...E poco importano il fango, le discese tecniche, la fatica: rifarei tutto domani. Mi manca, mi manca il profumo di ogni foglia di quel posto. Un week end schizzato via, poi il ritorno a casa.
Settimana di lavoro, stress (tutti hanno capito che ce l'ho), virus intestinale che mi ha bloccata a letto con quasi 39 di febbre, saltando la 10 km di Misano.
Difese immunitarie basse. Se ne sono accorti i miei compagni di squadra, i miei amici, chi mi vuole bene. Si attraversano alti e bassi nella vita, e questo è un periodo un pò "No". Ma non ho perso la voglia di correre, ho ripreso quella di scrivere e, malgrado un paio di kg in meno, sono pronta a partire per Ugento e correre i campionati italiani di cross. Amo la vita soprattutto per questo: si è sempre in gioco...



venerdì 17 febbraio 2017

Dai trail alla strada...

Peccato...la mia società ha deciso di non proseguire i Cds di cross. Pertanto la tappa di Imola, purtroppo, resterà ferma solo nella mia immaginazione. Cercherò comunque di correre le campestri rimaste in calendario: mi piacciono e sono allenanti. Peccato, dicevo, perchè è stata una bellissima esperienza di gruppo.
Domenica, per cambiare ambiente, anche se sarà un ambiente a me familiare, correrò a Formello un trail di 11 km: a vedere le foto sembra molto suggestivo e panoramico, oltre che perfettamente corribile (ho dei brutti ricordi legati ai trail laziali...). Dopo questa esperienza dunque tornerò a correre su strada.
In questo periodo cerco di limitare i lavori di quantità e provo a recuperare un pò di velocità con lavori specifici in pista anche se, per paura il tendine peggiori, non spingo come vorrei.
Continuo ad andare avanti, non mollo...e la corsa aiuta a non mollare!



giovedì 9 febbraio 2017

Nel fango dei cross...

Ho corso la prima tappa dei Cds a Castenaso: partita ad un ritmo di 3'38, mi sono trovata a crollare nelle collinette del secondo giro, a ridosso del terzo km: massima potenza aerobica. Sono stata però contenta: ho corso per la squadra e siamo arrivate quarte: cross corto di 3,5 km: 12'36 il mio tempo. 
Ed eccoci arrivati a febbraio...Con la testa verso la seconda fase dei Cds, ho corso, come consuetudine, il trofeo Lolli Auto, prima gara sociale dell'anno. E ho corso la gara con il mio peggior tempo di sempre, ma mi prendo come scusa il fatto che piovesse, tirasse vento e fosse freddo. Certo, queste condizioni c'erano per tutti... Le mie previsioni facevano sperare in una media di 4'15, cosa che non si è realizzata, dato che ho chiuso in 1'34.39. Steso il velo pietoso, ho affrontato la settimana, molto intensa dal punto di vista lavorativo... La preparazione settimanale per il cross di Correggio non ha decretato buoni tempi: si è aggiunta inoltre una contrattura al soleo che mi sto autosciogliendo. 
 Dato che la corsa è lo specchio dell'anima, un po' come lo sono gli occhi, ho compreso come i miei cali di rendimento siano dovuti a contesti ambientali per me difficili. Me ne faccio una ragione. So per certo che il mio fisico, non ritoccato artificialmente, ha bisogno del suo tempo per riassestarsi. Un po' come la testa...

domenica 22 gennaio 2017

Tre Comuni 5 anni dopo

E così, dopo una settimana travagliata alla ricerca di un passaggio (grazie a Marco, a Roberto e a Francois; quest'ultimo ha realizzato materialmente il passaggio) sono riuscita, dopo 5 anni, a correre la Tre Comuni, Nepi.
Mi sono un po' allontanata dall'ambiente locale, promettendomi di correre in zona più che altro le gare societarie.
Necessitavo ritornare a Roma: periodicamente mi piace confrontarmi con altri tecnici, osservando differenti metodi di allenamento. E non perdo occasione per ritrovare amici e correre gare "storiche", come questa.
Partita indietro, 2300 partenti, risentiro' molto dei primi km corsi ad imbuto, prendendo sempre più ampiezza nella falcata a mano a mano che la strada si liberera'.
Mentre correvo il passato mi riportava a molti ricordi legati allo splendido percorso: ricordo il salitone di 3 km, le discese e gli ingressi nei paesi. Clima ventilato, freddino ma ottimo per correre. Molto soddisfatta della salita del 13esimo km, corsa intorno ai 4'30 al km, e della media complessiva di 4'15 su tutta la gara, a testimonianza che i ritmi rallentati degli ultimi mesi stanno lentamente diventando un ricordo.
Bello ritrovare la gente del posto, bello rivedere la mia università e i miei luoghi di allenamento del passato. Amo Roma.
Domenica prossima sarà dedicata ai cross, prima tappa del campionato regionale, e dunque prima gara sociale con la Gabbi...
Il motore e' stato scaldato!!

lunedì 16 gennaio 2017

I benefici del viaggio...

Sentivo il bisogno di fare un viaggio, ma non pensavo che mi portasse a tanti benefici fisici e mentali...
Venivo da un periodo di influenza continua, al punto che non riuscivo più a correre ai miei ritmi: evitavo le gare che non fossero di società, alle quali partecipavo per attaccamento alla maglia. Prestazioni scandalose: la peggiore di tutte a Savignano, conclusa con un concerto di tosse. Ho poi voluto correre una faticosissima Forlì-Predappio: non andava e facevo fatica nelle salite che amavo tanto: così ho deciso di fermarmi. Antibiotici per una settimana: io, che li ho presi solo una volta nella mia vita e che evito persino la tachipirina...
Prima ancora dello stop, ricordo due prove di cross andate a ritmi deludenti, nonostante stessi andando meglio in quel genere di percorso che non in quelli più lunghi. E devo aggiungere che, dopo il ritiro a Livigno, ero uscita da un sovraccarico che mi aveva portato a correre la Maratona Alzheimer ad un ritmo non soddisfacente, e a non correre per nulla quella di Ravenna.
Dopo uno stacco di 5 giorni a Roma, dove non solo mi sono consultata con tecnici esperti, ma ho anche svolto il lungo di 34 km e ripetute in salita, sentivo già di stare meglio. Ma è dopo l'esperienza in Florida che mi sono sentita trasformata: in allenamento svolgo già ritmi migliori delle mie ultime gare del 2016, e ho ripreso a fare le ripetute in salita, seppur sotto la neve.
Il motivo del miglioramento può essere un discorso mentale, oppure una "purga" ai polmoni durante il volo... quel che so è che, dopo anni,  correrò la Tre Comuni e, finalmente, preparerò con la mia società i campionati regionali di cross....
A volte basta prendere il volo, staccare un attimo, e si torna più carichi che mai...


martedì 10 gennaio 2017

An American dream came true

È una scena che rimando spesso alla mia mente: un viaggio lungo, una maratona internazionale, una narrazione nel mio blog, durante l'attesa del volo di ritorno.
E anche la Walt Disney Marathon di Orlando e' andata: uno scalo in Canada, uno a Francoforte, poi il mio rientro in Italia.
Inizierò con il dire cosa mi è mancato: mi è mancato il gatto, il cibo, la facile locazione dei posti, i miei allievi, ovviamente la famiglia. Non mi è mancato un brutto clima di rapporti lavorativi che mi sta danneggiando, il freddo, la monotonia della piccola città. Ma amo il mio paese e sono convinta che sia il più bello al mondo.
Anche la medaglia era stupenda!

Un viaggio che mi è valso qualche anno di esperienza da ora in avanti, perché mi sono arrangiata in tutto, nonostante tanti piccoli inconvenienti, molti dei quali dovuti alla mia frettolosità negli eventi. Ora, guardandomi indietro, mi viene da sorridere ("Sometimes will look back on this and it will all seem funny").
Andata. Un volo perfetto, con sosta in Austria, Fischamendorf, dove non ho perso occasione per correre al mattino presto in una splendida cittadina. Freddo, ma neppure tanto: zero gradi.
Giungo ad Orlando da Francoforte giovedì sera: trasporto e meta in albergo ok.
Al mattino mi accoglie un caldo umido di 28 gradi, mentre nei due giorni successivi un freddo decisamente "unusual" per quelle zone. Passo due giorni interminabili tra bus (una corsa ogni 45 minuti), aeroporto per cambiare i soldi (nessuna banca lo fa) e, in compagnia di turisti americani, giungo all'ESPN sport, dopo aver percorso tutta Disneyworld: il centro e' qualcosa di meraviglioso per chi ama lo sport (pista a 9 corsie e un'infinità di aree verdi nelle quali correre, impianti per tutte le attività', compreso il fitness, che non è uno sport...). Il posto, dicevo, si trova dentro a Disneyworld, dal quale non ero poi locata così distante (soggiornavo in un residence con piscina-mai-usata a Kissimmee) ma essendo esso raggiungibile solo con i mezzi (la città è tagliata dalla Highway 192) si è trasformato tutto in un travaglio.
Non risultavo iscritta, non so perché: ho dovuto ripagare con carta di credito, nonostante tutti si sentissero: "so sorry" per la mia situazione. Alla chiusura delle iscrizioni, ore 16:10, ricevo il mio pettorale: ultima tra gli ultimi. Dopo aver sbagliato un po' di linee di autobus e aver patito troppo freddo, torno in albergo: la cena più veloce che potessi fare e' stata al mc Donald's: filet O'fish, 4 chicken mc nuggets e 4 cookies.La compagnia shuttle presso la quale avevo prenotato e pagato la trasferta in zona partenza mi fa sapere, dietro mia telefonata di conferma, di non potermi trasportare perché non c'era nessuna persona con me alle 4:20 del mattino, così chiamo un taxi e me la cavo con 20 euro.
Mattinata gelida....un freddo mai patito prima a causa del vento forte: decido di correre con la giacca della tuta, una maglia a maniche lunghe e la canotta. Mi scaldoSentivo il bisogno di fare un viaggio, ma non pensavo che mi portasse a tanti benefici fisici...
Venivo da un periodo di influenza continua, al punto che non riuscivo più a correre ai miei ritmi: evitavo le gare che non fossero di società, alle quali partecipavo per attaccamento alla maglia. Prestazioni scandalose: la peggiore di tutte a Savignano, conclusa con un concerto di tosse. Ho poi voluto correre una faticosissima Forlì-Predappio: non andava, così ho deciso di fermarmi. Antibiotici per una settimana: io, che li ho presi sono una volta nella mia vita, da bambina...
Prima ancora dello stop, ricordo due prove di cross andate a ritmi deludenti, nonostante stessi andando meglio in quel genere di percorso che non in quelli più lunghi. E devo aggiungere che, dopo il ritiro a Livigno, ero uscita da un sovraccarico che mi ha portato a correre la Maratona Alzheimer ad un ritmo non soddisfacente, e a non correre per nulla quella di Ravenna.
Dopo uno stacco di 5 giorni a Roma, dove non solo mi sono consultata con tecnici esperti, ma ho anche svolto il lungo di 34 km e ripetute in salita, sentivo già di stare meglio. Ma è' dopo l'esperienza in Florida che mi sono sentita trasformata: in allenamento svolgo già ritmi migliori delle mie ultime gare del 2016, e ho ripreso a fare le ripetute in salita, seppur sotto la neve.
Il motivo del miglioramento può essere un discorso mentale, oppure una "purga" ai polmoni durante il volo... quel che so è che, dopo anni,  correrò la Tre Comuni e, finalmente, preparerò con la mia società i campionati regionali di cross....
A volte basta prendere il volo, staccare un attimo, e si torna più carichi che mai.Sentivo il bisogno di fare un viaggio, ma non pensavo che mi portasse a tanti benefici fisici...
Venivo da un periodo di influenza continua, al punto che non riuscivo più a correre ai miei ritmi: evitavo le gare che non fossero di società, alle quali partecipavo per attaccamento alla maglia. Prestazioni scandalose: la peggiore di tutte a Savignano, conclusa con un concerto di tosse. Ho poi voluto correre una faticosissima Forlì-Predappio: non andava, così ho deciso di fermarmi. Antibiotici per una settimana: io, che li ho presi sono una volta nella mia vita, da bambina...
Prima ancora dello stop, ricordo due prove di cross andate a ritmi deludenti, nonostante stessi andando meglio in quel genere di percorso che non in quelli più lunghi. E devo aggiungere che, dopo il ritiro a Livigno, ero uscita da un sovraccarico che mi ha portato a correre la Maratona Alzheimer ad un ritmo non soddisfacente, e a non correre per nulla quella di Ravenna.
Dopo uno stacco di 5 giorni a Roma, dove non solo mi sono consultata con tecnici esperti, ma ho anche svolto il lungo di 34 km e ripetute in salita, sentivo già di stare meglio. Ma è' dopo l'esperienza in Florida che mi sono sentita trasformata: in allenamento svolgo già ritmi migliori delle mie ultime gare del 2016, e ho ripreso a fare le ripetute in salita, seppur sotto la neve.
Il motivo del miglioramento può essere un discorso mentale, oppure una "purga" ai polmoni durante il volo... quel che so è che, dopo anni,  correrò la Tre Comuni e, finalmente, preparerò con la mia società i campionati regionali di cross....
A volte basta prendere il volo, staccare un attimo, e si torna più carichi che mai.Sentivo il bisogno di fare un viaggio, ma non pensavo che mi portasse a tanti benefici fisici...
Venivo da un periodo di influenza continua, al punto che non riuscivo più a correre ai miei ritmi: evitavo le gare che non fossero di società, alle quali partecipavo per attaccamento alla maglia. Prestazioni scandalose: la peggiore di tutte a Savignano, conclusa con un concerto di tosse. Ho poi voluto correre una faticosissima Forlì-Predappio: non andava, così ho deciso di fermarmi. Antibiotici per una settimana: io, che li ho presi sono una volta nella mia vita, da bambina...
Prima ancora dello stop, ricordo due prove di cross andate a ritmi deludenti, nonostante stessi andando meglio in quel genere di percorso che non in quelli più lunghi. E devo aggiungere che, dopo il ritiro a Livigno, ero uscita da un sovraccarico che mi ha portato a correre la Maratona Alzheimer ad un ritmo non soddisfacente, e a non correre per nulla quella di Ravenna.
Dopo uno stacco di 5 giorni a Roma, dove non solo mi sono consultata con tecnici esperti, ma ho anche svolto il lungo di 34 km e ripetute in salita, sentivo già di stare meglio. Ma è' dopo l'esperienza in Florida che mi sono sentita trasformata: in allenamento svolgo già ritmi migliori delle mie ultime gare del 2016, e ho ripreso a fare le ripetute in salita, seppur sotto la neve.
Il motivo del miglioramento può essere un discorso mentale, oppure una "purga" ai polmoni durante il volo... quel che so è che, dopo anni,  correrò la Tre Comuni e, finalmente, preparerò con la mia società i campionati regionali di cross....
A volte basta prendere il volo, staccare un attimo, e si torna più carichi che mai. dopo 45 minuti. Eravamo 42mila partenti, con griglie dalla A alla Z. Io, seppur inserita nella C, parto dalla I perché imbottigliata. Fuochi d'artificio ad ogni start... emozioni uniche, dentro il parco più grande del mondo. Start alle 5:30.
Correre vedendo l'alba è stato veramente bello: incantevole il castello delle fiabe illuminato, splendide le aree verdi, trascinante la musica, simpatici i personaggi lungo le strade. Non ho guardato l'orologio ma solo cio' che ruotava intorno a me, tra il quale i km, perché le miglia mi mettevano in crisi (erano segnati ad ogni 5 percorsi).
Organizzazione eccellente, tanto, tanto tifo anche dentro il parco (impegnativo correrci). Ristori a volontà, anche in previsione del caldo, ben più comune ad Orlando. Sul momento di crisi, 28esimo circa, mi ritrovo a correre dentro il centro sportivo già citato e, alla visione che ci stavano portando anche dentro la pista a 9 corsie mi sono sentita emozionata. Splendido anche l'ingresso nello stadio del baseball, con tifo e cheerleders.
All'arrivo il mio garmin segna 43 km...stanchezza muscolare a causa della temperatura rigida: 3h32 il mio tempo. Un tempo che in Italia mi avrebbe deluso, ma del quale sono più che soddisfatta. Arrivo 14esima su 1506 donne di pari categoria, prima europea e trentesima su 10.000.
A causa del freddo non assisto alle premiazioni e mi passo un pomeriggio in bus tra il ritorno in aeroporto per cambiare i soldi che finivano di continuo, l'attesa delle linee, lente per il blocco del traffico, non prima però di aver lasciato la sacca con dentro i soldi nella zona opposta di Disneyworld e essermela fatta riportare da un autista gentilissimo, da me avvisato (ringrazio il mio inglese americano).
Ore 5:00, Epcot

Il giorno dopo viene dedicato a visite turistiche tra laghi e parchi: meritano, queste zone meritano davvero. Peccato per la sparatoria a Miami, vissuta con indifferenza ad Orlando, ed i ricorrenti usi di armi da fuoco anche tra poliziotti (c'è stato un evento proprio ieri).
Il ritorno, pianificato a Montreal, si e' poi spostato a Toronto, essendo l'aereo pieno... Vengo a sapere dal personale dell'aeroporto che per il solo transito in Canada e' necessario un visto con pagamento via carta di credito, così imparo anche questo e mi organizzo all'istante.
Partiro' per Toronto un'ora dopo rispetto a Montreal e arrivero' in una coltre di neve...L'aereo accumulerà sempre più ritardo, fino a rischiare di farmi perdere la coincidenza per Bologna. All'uscita dall'aeromobile mi trovo di fronte gli addetti Lufthansa che, per vie segrete, conducono me e altri 4 italiani direttamente all'aereo, che partirà comunque con mezz'ora di ritardo causa neve e aria calda da buttare sulle ali. Arrivo a Bologna serena e tranquilla, ma poi scopro che il mio bagaglio ha deciso di rimanere a Toronto,godendosi il freddo canadese... Chissà, forse sapeva che un ramo della mia famiglia ha vissuto a Montreal?
La sto ancora aspettando, con amore...

Go on anyway!

mercoledì 4 gennaio 2017

Buon Anno: direzione Orlando!!!

Buon anno a tutti, seppure in considerevole ritardo...
Dopo un abbondante mese di malattia bronchiale, grazie agli antibiotici, che mi hanno fatto compagnia per una settimana, piano piano sto tornando a stare bene e in forze...
Mancano pochi giorni alla Maratona di Orlando, la Walt Disney Marathon, e ho un po' accelerato la preparazione, svolgendo molti fondi medi e due importanti lunghi nella settimana precedente, dal 26 al 30.
Dopo mesi, infatti, sono tornata a Roma. Ho passato quattro giorni nei quali, dalla Laurentina, ho corso 34 km. Ho anche svolto un po' di salite in zona Eur, con tanto di allenamento sui gradini di un palazzo.
Inutile dire che mi mancava sia il clima che la splendida gente: i progetti per tornare ci sono, la voglia anche...
Al rientro a Cervia, accompagnata dal freddo, ho corso 20 km e 4x2000.
Quel che è fatto è fatto: voglio godermi la vacanza, il caldo che sicuramente ci sarà e vedermi un po' di Florida.
Prima tappa sarà a Vienna, poi Francoforte e poi, finalmente, Orlando... Dopo farò scarico e mi immedesimerò nella veste di turista: voglio correre per divertirmi, nel parco Disney più grande del mondo!

Anna Giunchi la maratoneta

Benvenuto sul blog di Anna...la maratoneta