Anna Giunchi Blog Personale


lunedì 23 gennaio 2012

Forcella Rossa: cronaca di una "gara"...

Tramonto rosato

Son ben consapevole di essere snervante, quando mi fisso con qualche cosa...


Non ci si può più tirare indietro

Lo sa bene Alessio, che molto pazientemente mi ha supportato in questa sfida personale; l'hanno saputo gli amici che sono stati con me, in questi 4 giorni spettacolari, a Cortina. Io volevo scendere per la Forcella Rossa. Su questa pista nera si è detto di tutto: me la vedevo bella e pendente dall'albergo, e il desiderio sconfinato di conoscerla ha prevalso sulla razionalità. Nella prima giornata sono stata a sciare con i miei amici nella zona Cinque Torri, a pochi km dal passo Falzarego: pista tranquille e poco frequentate. Nel pomeriggio ci siamo recati sull'Olimpica: mi hanno invitato ad andare sulla Schuss, muro di nera facente parte della discesa di Coppa del Mondo. La neve era fresca e sono riuscita a scendere bene, seppur la mia tecnica sia sempre molto rudimentale. Dopo il fatto mi son gasata ulteriormente, vuoi perchè in giornata aveva nevicato, vuoi perchè sono di testa molto dura. Nella giornata di sabato 21 gennaio ho lasciato il gruppo, molto prudente, e mi son decisa a conoscere la Forcella. 3, 4 seggiovie, poi, finalmente, la funivia. Ci passiamo sopra, la vedo bene: è bella.

E' Lei, amici, ci andiamo?

Il fatto che molta gente fosse in funivia mi conforta, seppur molti sciatori fossero saliti per buttarsi in altre piste. Esco dalla cabinovia, e vedo l'indicazione...solo 600 metri, sulla destra. Mi fermo un attimo a pensare, poi vado... Al punto in cui vedo il cartello, penso, fra me e me: "Ormai non ci si può più tirare indietro...e penso alla politica.".
Mi affaccio un attimo sulla pista. Aveva ragione Alessio: pare di essere su un balcone. Mi prende paura, medito ancora. Un ragazzo, Nicola, mi fa coraggio, scendiamo. Neve fresca, grazie al cielo, ci facciamo pure le foto. Scendo piano piano, fino a pian dei feriti (Nicola mi dirà dopo il perchè di quel nome). Mi volto indietro, vedo il muro, impressionante; anche questa è fatta. Al punto che la rifaccio un'altra volta, l'ultima, perchè la neve iniziava a scoprire dei lastroni di ghiaccio; un lavoro perfetto per i miei quadricipiti, ottimo per affrontare le salite che avrei fatto dopo le 17, la sera stessa. Emozione grandissima: è quella la pista più bella che abbia mai fatto.


Guardate che panorama!!!

Nel pomeriggio conosco altre nere carine, come la Col Drusciè, e ritrovo il piacere di scendere per lo Schuss. Dopo le 15 decido di provare un'altra pista, fino a ieri chiusa, la Labirinti. Non vedo nessuno scendere, ma non mi chiedo il perchè. Ma....non l'avessi mai fatto! Una pista mai battuta, piena di dossi e lastroni...Cado, scendo giù di sedere....mi fermo vicino ad un albero, scendo a poco a poco ma la pendenza mi fa paura. Nessuno sciatore nei paraggi, per almeno 10 minuti. Poi ne arriva uno: gli chiedo aiuto....mi prende la tavola e me la porta a valle, mentre io scendo di sedere, piano piano, fuoripista. Un atto di incoscienza, prendere quelal pista, atto che mi ha fatto riflettere.


Prima parte di muro forcelloso...

Venendo alla corsa: allenamenti molto faticosi, soprattutto nella giornata di domenica: 1h 15 di collinare verso il passo Giau, in uno scenario da paradiso. La montagna è qualcosa di meraviglioso, amici. Oggi, rientrata a casa, sentivo un rumore particolare: pareva il rumore degli sparaneve, invece era un camion. Pensiamo a correre, che è meglio...Saluti Forcellosi!

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Anna Giunchi la maratoneta

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