Anna Giunchi Blog Personale


venerdì 4 febbraio 2022

In Ginocchio da te...


Si realizza il peso di un responso medico solo all'atto della guarigione. E mi rendo conto che, in certe circostanze, faccia molto la differenza tra ottimisti e pessimisti. Mi conosco assai bene, e so che, molto spesso, mi lascio sopraffare dalla razionalità. Ma, benché essa possa a volte essere dura alla vita e portare a raffreddare il mio calore emotivo, devo ammettere di essere una persona speranzosa ed ottimista. Non do mai nulla per perso e irrimediabile, e, seppur creda molto nella scienza, credo anche nei miracoli. Tutto questo per dire che, dopo due risonanze e differenti consulti medici, realizzo l'entità dell'infortunio occorsomi a fine settembre. La lesione osteocondrale, che pareva di 7mm, invece era di quasi 1cm, ed era di terzo grado, "alto grado", come si menziona. E dunque, tutt'altro che una passeggiata, ma il dolore era un chiaro segnale.
L'edema della spongiosa ossea, prima causa del mio menzionato dolore, ora si è considerevolmente ridotto e le sfumature in risonanza non lasciano inganni, ma a suo tempo era veramente esteso, a un passo da una brutta frattura dei capi ossei di tibia e femore.
Devo dire che il centro specialistico di ortopedia di Ravenna, al quale ho lasciato il mio adorato smartwatch, mi sta seguendo veramente molto bene.
Ho ripreso a correre e ho da perseguire una cura a base di infiltrazioni di acido clodronico e lidocaina, per aiutare il condilo femorale e il piatto tibiale a rigenerarsi, nonchè un ciclo di magnetoterapia e una cura annuale di acido ialuronico ad alto peso molecolare, vera e propria manna per le cartilagini e articolazioni. Il tutto affiancato da una integrazione a base di glucosammina, manganese fosfato e condritina.
Per il resto, continuo a fare esercizi specifici per il vasto mediale, per aiutare una piccola condropatia rotulea a sfiammarsi, dovuta anche ad una iperplessita' rotulea...niente di preoccupante.
Tra tre mesi, con una ulteriore risonanza, sapremo se potrò persino continuare a saltare.
L'attività motoria riprenderà esattamente come prima, forse pure meglio, dato che vestiro' una nuova maglia.
Per il resto...ho preso coscienza del non poter esser fedele a certi impegni prospettati, ma non mi sono preclusa la volontà a seguire il più possibile i miei ragazzi.
Festeggerò il ritorno gaudente del funzionamento della mia tiroide a Roma, dove già si apre avanti ai miei occhi un viale alberato di Villa Borghese.
Perché non celebrare la vita, in fondo?





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