Anna Giunchi Blog Personale


sabato 29 settembre 2018

The Cure

Si riparte, tornando a Roma, mantenendo un sottile filo con la mia terra, con la mia casa. Sono Romagnola: testarda, orgogliosa, drastica nella decisioni.
Lavoro per 30/40 ragazzi e bambini meravigliosi, per accompagnarli in un breve tragitto della loro crescita, lo faccio per loro: meritano i miei sforzi e il mio lato solare. 
Per la verità, per ora, mi godo la vita nella Capitale nella prima parte della giornata, e non sono sola; per il resto mi concentro sulla mia crescita professionale...non guardo in faccia a nessuno. 
Molto di quello che speravo di ritrovare non c'e' piu', ma mi sto costruendo del nuovo: parlo poco, in questo anno di tamponamento. Insegno in un liceo conosciuto a Prati. Proseguo con il Coni. Mi piace stare con i ragazzi, aiutarli e giocarci.
Ho iniziato ad aver cura di me, e mi sto curando. Inutile dire che, quando entro in un centro prelievi, la mia mente torna al 2005...alla mia "missione" una volta ristabiliti i valori ematici: mi sono sempre creata gli stimoli.
E anche questa volta covo dentro la mente un progetto per quando saro' di nuovo in linea con me stessa, appena si sarà riequilibrato un famoso asse fisiologico...ne ho parlato con pochi. Anzi, con una sola persona.
23 settembre, Bologna, Giardini Margherita: ho corso una Race for the Cure sballata come non mai...5,3 km in stordimento...in mezzo alla gente...tantissima...come allo stadio: esperienza magnifica, vissuta grazie a chi mi ripete continuamente che mi vuole bene. Ho bisogno degli altri, quando so che ci sono.
Metimazolo, tiamazolo...principi attivi che diventano polvere, polvere cosi' fastidiosa da bruciare le narici e irritare la pelle. Ed io sono polvere, polvere che si disperde libera e si dissolve nell'aria, particella di un microcosmo impercettibile alla sensorialita'. 
Vorrei tornare a decidere per quella che sono e potrei essere scegliendo se essere folle determinata, felice...vorrei persino decidere quando essere triste, per poi riprendere forma e correre a perdifiato, finche' non mi dissolvo e ricompongo di nuovo.




Anna Giunchi la maratoneta

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