Anna Giunchi Blog Personale


domenica 3 novembre 2024

Life is what happen to you...

 



Due gare in tre giorni, e quanti lo abbiamo fatto...noi, dipendenti dall'adrenalina della corsa.

Arrivata a Roma giovedì sera, mi ritrovo venerdì mattina a correre una Corsa dei Santi che mi ha portato un 42'56, risultato più che soddisfacente per me, avendolo paragonato a quello del 2022, che portava 2 minuti in più sul groppone.
Ho corso stando bene, arrivando al traguardo con quella sana fatica da nodo in gola, che ho sempre amato provare.
In mezzo a tre giorni bellissimi fatti di amicizie, festa delle Forze Armate, corse nel centro di Roma scoprendo itinerari mai visti, mi riapproprio di quei dejavu di sensazioni che, chissà, a tratti ipotizzo rese latenti da un pezzo. Non è vero.
Sono pronta a rivivere tutto con la mia gioia di vivere, a volte pure eccessiva, anche non a ondate cicliche.
Penso che la gioia, in fondo, sia come una palla luminosa (a me piacciono gli oggetti sferici) che, balzando un pò ad impulsi, decide di impiantarsi per un pò nel corpo di chi è propenso ad accettarla, e lo illumina.
Come tutti, forse a causa anche di una sensibilità piuttosto personale, ho vissuto momenti difficili e di sconforto, ma spesso richiamo alla mente il fatto che essi servano ad apprezzare di più i momenti di gioia.
Lo sport per me ha una grossa valenza motivazionale e, ora che mi sta dando soddisfazioni, non nego che contribuisce a darmi una forza vitale in più.




Il mio ragionar sistemico mi fa pensare che, laddove i contesti che circondano l'individuo funzionano, egli finirà per trovarsi in un periodo di comfort.
E quindi, spinta da questa luce interiore, vinco il Trail del Celio, manifestazione organizzata con impegno, cuore e passione, alla quale abbiamo partecipato in sei membri della mia squadra. Abbiamo corso tra villa Celimontana e zone limitrofe per circa 6 km, attraversando orti silenziosi, prati racchiusi tra mura antiche, attivando la nostra vigilanza nei cambi di sentiero o nei punti sassosi.
Una gara unica, bellissima. Domenica 3 novembre.
E, nel mio egocentrismo, mi sono gonfiata di orgoglio a salire sul podio, perché, come tutte le persone rimaste in sosta in uno step di entusiasmo infantile, apprezzo l'aver calcato un palco e aver ricevuto applausi.
Una gara vinta porta con sè tanti fattori, tra i quali un allenamento fatto di sacrifici, la fiducia verso un allenatore (me medesima in questo caso), una squadra che ti supporta, un percorso adatto alle proprie caratteristiche, nonché la fortuna, che ti cerca se le va. Oggi la ruota ha permesso un intreccio di questi fili che armoniosamente mi hanno avvolto.




Nel mio feedback finale, rientro a casa con la pittura di 3 giorni bellissimi schizzati via, tra gli amici che ormai hanno preso una parte di me riservata in esclusiva come dono. Torno con quello che ho raccolto e immagino i frutti che mi aspetteranno al mio rientro.
Grazie ancora a chi mi cammina accanto, e a volte mi dà la cadenza del passo quando lo perdo un pò

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Anna Giunchi la maratoneta

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