Anna Giunchi Blog Personale


domenica 26 ottobre 2008

IL MEDIO A 4'30

Pezzi da museo...

Non so se sia il ritmo maratona che ormai si è insinuato in me, o il pressochè digiuno mattutino, ma stamattina, dopo 4 km di riscaldamento, mi son buttata nel medio, 12km, 4'30...schifosetto.
Correre senza plantari mi dà una sensazione diversa, molto più positiva. Riesco a completare meglio la spinta della gamba sinistra e, cosa non da poco, tengo meglio sottocontrollo quella dannata supinazione. Questo week-end senza gare ci voleva proprio.
Ieri ho fatto un'oretta e i polpacci, molto più sollecitati senza plantari, si son fatti sentire, ma forse risentivo della pesantezza di 5 ore di treno.

A proposito...

Venerdì ore 6 e 20. Non riesco proprio a stare a letto e mi alzo, preparo la valigia, valigia extralarge, e mi incammino verso la fermata dell'autobus. Cerco con impetuosità il biglietto ATAC, onde posizionarmi vicino all'obliteratrice, scrutando gli eventuali controllori mattutini. Ma...non ho il biglietto. A questo punto, visto che nella mia zona non vi è alcun punto vendita di biglietti, si improvvisano due soluzioni:
1)utilizzare un biglietto Cotral, utilizzato per Rieti ai societari, a luglio, e far finta, con l'imperturbabile controllore, di essermi sbagliata ad utilizzare biglietto, obiettando inoltre che pensavo l'obliteratrice non andasse;
2)scendere alla fermata più vicina e investire un Euro per il biglietto;
3)sedermi, con rassegnazione, improvvisandomi normale passeggera, e sconvolgermi alla richiesta del controllore di esibire il biglietto, quando poi appuro di non averlo trovato.
Si arriva in zona Foro Italico, di controllori neppure l'odore, sebbene mi sia alzata in piedi sul bus, un pò tesa, individuando ad ogni fermata possibili uomini ATAC. La soluzione che avevo in mente era un'ipotetica 4: la fuga alla loro vista.
Scendo, serena, con qualche kg di angoscia in meno.
Farnesina, allenamento: 12x400.
Termina l'allenamento, mi incammino verso l'aula: mi aspetta fisiologia e non posso perderla.
Un poco di foschia, sguardo verso sinistra, una fermata dell'autobus, tre sagome scure, con borse. C'è anche una donna. Sono loro e ridono. Ridono sempre, in branco. Ore 9:45: si sono svegliati i controllori.
"Buongiorno, ragazzi, vado a lezione a piedi", penso. Il tempo di perderli all'orizzonte e i miei pensieri sono già fagocitati dai sistemi aerobici-anaerobici-alattacidi.

2 commenti:

Massimo ha detto...

ma non si compensano da soli i nostri deficit di postura ?
Se noi inseriamo un plantare non alteriamo e quindi sottoponiamo ad un ulteriore stress il nostro fisico ?

Anna LA MARATONETA ha detto...

In certi casi sì, per esempio quando abbiamo un arto più corto e uno più lungo. Tuttavia, in certi casi, sono correttivi. La tendenza di molti centri ortopedici è di dare plantari a tutti, senza aver fatto test un pò più dettagliati che indichino, ad esempio, uno squilibrio a livello di anche.
Effettivamente, quando avevo i plantari, caricavo meno i polpacci. Adesso cerco di correggere la mia corsa con esewrcizi tecnici...

Anna Giunchi la maratoneta

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