Anna Giunchi Blog Personale


venerdì 18 gennaio 2008

UN' EPOPEA CHIAMATA AUTOBUS

Questo va TIMBRATO!!!!!!

Non penso di essere l'unica persona al mondo che, con fare suggestivo, è riuscita più di una volta a salire sull'autobus senza biglietto, pur scrutando sempre, all'orizzonte, se nelle varie "postazioni" sulla strada stazionassero dei CONTROLLORI. Proprio loro, i CONTROLLORI. L'anno scorso, a Roma, precisamente sull'autobus 48 che da via Pieve di Cadore porta a piazza Mancini, sono riusciti a beccarmi senza biglietto una volta sola, dopo che mi ero fatta pressochè tutto un inverno senza biglietto, da Monte Mario Alta al Foro Italico. Furono 50 euro, che a capo chino consegnai al pubblico ufficiale degli autobus di linea.
Ebbene, con l'avvento del 2008 avevo adottato una tecnica, a mio giudizio, piuttosto efficace: girare sempre con un biglietto ordinario, per poi timbrarlo all'istante nel qualcaso si fossero avvistati gli sguardi dei controllori alle fermate. Il tragitto di quest'anno è più lungo: dallo Iusm, largo L. de Bosis, alle terme di Caracalla, dove mi alleno; in particolare la zona di piazza Venezia, sosta obbligata dell'autobus 271, PULLULA di controllori minacciosi. La tattica prevede il posizionarsi vicino alla obliteratrice, sempre in piedi, per tutto il tragitto. Ebbene, giovedì è successo però il fatto. Ero tranquilla, posizionata vicino all'obliteratrice, con il mio sguardo attento. Cosa succede, però?L'autobus accosta alla fermata e noto tre omini, tutti in divisa, tra cui una ragazza, seduti tranquillamente. Alla vista del mio sguardo un pò timoroso i tre si alzano veloci e l'autobus, che stava per ripartire, si ferma e li fa entrare. A quel punto non avevo più alcun dubbio: la ragazza aveva una targhetta ed era troppo spavalda, così come gli altri due: ERANO CONTROLLORI. Ho fatto il gesto, un pò tardivo, di timbrare proprio davanti alla faccia di uno, il più giovane, il biglietto. Il ragazzo, però, me l'ha tolto dalla macchinetta, sfilandomelo dalla mano e contestandomi, malgrado i miei "Mi dispiace...", molto miagolati, di non averlo timbrato prima. A quel punto, constatata la mia posizione di resa, ho cercato di instaurare un rapporto colloquiale con il controllore (la multa era 50 euro se pagata subito, oltre 100 se spedita a casa), raccontandogli che sarei andata a Caracalla perchè corro là, e che dunque avrei preso la metro, quindi avrei dovuto timbrare il biglietto perchè vale sia per metro che per bus (solo che in metro devi timbrare per forza perchè ci sono i varchi); gli ho anche detto che faccio nuoto, che ho avuto lezione fino alle 15 e 15; poi, addirittura, gli ho raccontato di quando, dentro un autobus, una straniera non voleva fornire documenti ed è scoppiata una mezza rissa. Gli ho anche detto che sono di Forlì e ho apero una riflessione sul loro duro lavoro: persone che devono combattere tutti i giorni con la gente più svariata ("Non è un lavoro facile",è stata la sua constatazione, mentre guardava in profondità, oltre i finestrini della vettura). Quando parlavo a vuoto lui annuiva: era freddo; io, invece, mi stavo squagliando per la vergogna. Intanto, nel LOGGIONE in fondo, un'altra starniera stava sbraitando perchè non voleva mostrare il documento. Siamo scesi a Ottaviano, dove ho fatto il bancomat, prelevando i 50 euro. Confesso che, lì per lì ci ho pensato: SCAPPO. Ma non l'ho fatto.
Con le mie moine scandalose son riuscita a strappargli un: "Purtroppo c'era un mio superiore e son stato costretto a farla pagare, mi dispiace...". Insomma, con questa tattica della persona Simpatica l'ho fatto sentire un pò in colpa...dopotutto non sono psicologa per niente...

In compenso, l'allenamento di giovedì pomeriggio è stato una figata:
-20 minuti di riscaldamento;
-15x80 in salita;
-3x400 in pista;
-20 minuti scarico.
Sarà perchè ero in gruppo, ma la sera ero carica a palla e della vergogna causata dal biglietto non mi importava nulla.
Mattina del venerdì:
-sveglia 6 e 40;
-AUTOBUS n.48, dritto in zona Coni piscine; biglietto non timbrato in tasca;
-1h e 23 di nuoto, molto delfino;
-16 e 30: treno per Forlì (per arrivare a Termini METRO e biglietto dunque obliterato, esibito con orgoglio per tutta Roma).
Da febbraio, comunque, si improvvisano due soluzioni:
-usare di più lo scooter;
-abbonarsi ai mezzi.
Buon week-end, Roma...

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